MP-21 – Bumble (a.k.a. Bumblebee)

MP-21 – Bumble (a.k.a. Bumblebee)

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-21 – Bumble
Personaggio cartoonBumblebee
Data prima edizione29/11/2014
Altezza12 cm
Peso64 g
MaterialiPlastica ABS

MP-21 Bumble è la versione Masterpiece ufficiale del Transformer Autobot Bumblebee di casa Takara-Tomy e, come già spiegato in occasione di altre recensioni dei prodotti Masterpiece di Takara-Tomy, il nome è quello originale nipponico del soggetto anime, essendo Takara-Tomy un’azienda giapponese. Tutti i transformers ufficiali di casa Takara-Tomy sono battezzati con il nome giapponese del soggetto anime.

Precisiamo subito che alla data in cui viene pubblicata questa recensione è già in commercio la nuova versione 2.0 di Bumblebee in scala Masteripece, MP-45, molto somigliante al soggetto anime della Generation One, più di quanto non lo sia questo MP-21 che ci apprestiamo a recensire.
Ciò implica che il nostro giudizio su questo Masterpiece è inevitabilmente influenzato dall’esistenza sul mercato della sua nuova versione, forse migliorativa, ma non del tutto sostitutiva di questa vecchia versione, secondo il nostro modesto parere.

Se dovessimo infatti basare il nostro giudizio esclusivamente sul livello di somiglianza della figura al soggetto anime, allora MP-45 vincerebbe a man bassa su MP-21, ma finiremo col non considerare taluni particolari che ancora oggi rendono appetibile MP-21, nonostante tra i due prodotti passino circa 5 anni (2014 MP-21, 2019 MP-45) in cui la linea Masterpiece ha subito delle grosse evoluzioni, dall’accuratezza dei particolari all’uso di tecnologia in grado di garantire trasformazioni sempre più performanti nel passaggio da robot ad alt-mode e viceversa.

Dunque il concept di MP-21 è “vecchio stile”, ovvero con dettagli realistici e forme che tendono ad avvicinarsi più agli oggetti reali che non ai soggetti del cartoon e questo è evidente soprattutto nella modalità auto dove Takara tende a riprodurre fedelmente il vecchio modello Type1 della Wolksvagen altrimenti noto come il Maggiolino. Takara paga anche la licenza per sfruttare il modellino. La forma dell’auto non è quella sproporzionata (schiacciata e goffa) che si vede nel cartoon e che MP-45 riprende, ma è quella con le proporzioni reali come un vero e proprio modellino in scala. I dettagli realistici sono ulteriormente rimarcati dalla presenza della ruota di scorta e degli specchietti retrovisori laterali da assamblare, tra gli accessori messi in dotazione.

Il realismo di cui è intriso questo Masterpiece, così come lo è nello stesso MP-10 di Optimus Prime, sia ben chiaro, non costituisce un handicap ma piuttosto, lo ribadiamo, un diverso modo di concepire il giocattolo da collezione. Non dimentichiamoci che i Transformers, come linea di giocattoli, nascono prima del Cartoon o dei fumetti Marvel e addirittura il cartoon è un modo per vendere la linea di giocattoli nata dalla collaborazione tra la nipponica Takara e la statunitense Hasbro. Sin dall’inizio il giocattolo è stato caratterizzato da particolari realistici che nell’anime sono spesso omessi. Nasce quindi il dilemma se sia più corretta la “filosofia” della cura del dettaglio realistico o quella della somiglianza la cartoon. Sicuramente entrambe hanno il loro fascino e le loro motivazioni e molto dipende anche da come ognuno di noi interpreta il mondo dei transformers.

Secondo la visione di noi di Robots-In Incognito i transformers muovono i loro passi dalla realtà, “imitando” oggetti che esistono nella realtà, per questo i dettagli realistici hanno il loro significato e la loro importanza e non sono del tutto da mettere in secondo piano, rispetto quanto rappresentato nei cartoon. Infondo lo stesso Michael Bay ha dovuto “rivisitare” i Transformers per renderli più verosimili sul grande schermo, nel nuovo millennio, accanto a soggetti, attori, in carne e ossa. Certo il risultato è stato un pò un disastro, con robot mostruosi e irriconoscibili rispetto ai beniamini degli anni ’80; si poteva fare sicuramente di meglio, ma questa è un’altra storia.

La storia che ora stiamo narrando è quella del nostro bel MP-21, piccolino, misura appena 12 centimetri, ma simpatico, sfizioso, esteticamente bello e accattivante sia in modalità auto, che in modalità robot. Un robot che comunque nella scultura del viso e della testa richiama abbastanza fedelmente il Bumblenbee dei cartoni animati, un pò meno nelle forme del corpo che risulta un pò più goffo di quanto non lo sia nel cartone animato.

Il Bumblebee della serie tv degli anni ’80 è un piccoletto dalle linee un pò più slanciate, più atletico nonostante le sue dimensioni ridotte. I piedi, per quanto simili a delle enormi babbucce, nell’anime sono più proporzionati con il resto del corpo. Eppure, nonostante questi apparenti difetti, nel complesso il robot risulta simpatico, bello, una bomboniera da mettere nella propria collezione. Esteticamente meriterebbe un dieci (10) se non fosse per alcuni dettagli poco curati come l’assenza di panel negli avambracci, a copertura di evidenti buchi laddove rientrano le mani quando lo si trasforma in auto, e nella parte interna dei piedi, laddove lo sportello ripiegato non copre totalmente il piede. Questi difetti non sono il massimo per un giocattolo che si prefigge di essere un pezzo da collezione, ma non temete, MP-45 non ha del tutto risolto il problema ed anzi con i piedi ha ottenuto un risultato peggiore di quello che si vede in MP-21. Altri difetti estetici sono le viti che si notano nella parte posteriore del robot, specie quella della testa e il back-pack importate in cui si raccoglie il tettuccio dell’auto fino alla ruota di scorta. Le linee frontali invece scorrono abbastanza piacevolmente, pulite, semplici.

La trasformazione è molto semplice e per questo sfiziosa e simpatica da eseguire. 

Le articolazioni sono molte e consentono una posabilità più che buona. Ruotano le spalle all’altezza dell’omero, le braccia si piegano oltre i 90 gradi all’altezza dei gomiti. Lo stesso dicasi per le gambe all’altezza dell’anca e delle ginocchia. Il busto ruota di 360 gradi. La testa presenta una buona snodatura che consente oltre che movimenti circolari in orizzontale, anche movimenti in su e in giù.

Il materiale utilizzato è principalmente plastica ad eccezione del busto che presenta un pò di diecast, ma nulla di trascendentale. Infondo il peso complessivo è di appena 64 grammi.

La colorazione è più che buona, con una tonalità di giallo che si avvicina a quella del cartoon. Non si notano segni di sprua come spesso accade con i prodotti Takara-Tomy.

La confezione è piccola e compatta, quindi molto apprezzata per chi ha problemi di spazio in casa. Il pacchetto contiene, oltre alla figira del robot anche i seguenti accessori:

  • Un manuale delle istruzioni;
  • una carta BIO;
  • un blaster;
  • due specchietti laterali;
  • una figura Spike Witwicky con Exosuit;
  • un coperchio della ruota di scorta;
  • due volti alternativi (uno sorridente ed uno serio).

In conclusione questo Masterpiece non è da scartare e non ha nulla da invidiare alla nuova versione aggiornata 2.0, specie se si considera il prezzo e la circostanza che al momento le case produttrici “terze parti” usano ancora come modello di riferimento MP-21, come ad esempio Xtransbot. Dato che MP-21 ed MP-45 rispecchiano due diversi modi di interpretare i transformers, nel caso di Bumblebee consiglieremmo quasi di averli entrambi o al massimo di avere MP-21 ed aspettare un una versione cartoon migliore di MP-45.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura8
Posabilità6
Accessori7
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon6
Confezione7
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,88

MP-39 – Sunstreaker

MP-39 – Sunstreaker

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-39
Personaggio cartoonSunstreaker
Data prima edizione22/12/2017
Altezza16 cm
Peso160 g
MaterialiPlastica ABS

MP-39 è la versione Masterpiece ufficiale del Transformer G1 Sunstreaker. Insieme ad MP-36 (Grapple) ed MP-36 (Megatron), MP-39 rappresenta forse il Masterpiece di svolta di casa Takara-Tomy con cui è stato definito un nuovo standard qualitativo di riferimento della serie Masterpiece, con pezzi più vicini al cartone animato (cartoon accurate), con un’ingegneria della trasformazione un pò più complessa, ma in grado di restituire una forma robot con linee più pulite e, di conseguenza, con un prezzo al pubblico un pò più alto. A partire da queste uscite infatti, Takara-Tomy ha iniziato a produrre le versioni “plus” “cartoon accurate” dei Masterpiece usciti in precedenza, mentre tutte le uscite successive sono già in versione “cartoon accurate”.

Dopo tutto, sono passati più di cinque anni dall’uscita del suo fratello “gemello” MP-12 Lambor (o Sideswipe per chi come noi è lontano dal paese del “sol levante”) e in questi anni trascorsi sono cambiate molte cose nella linea. Anche i fan occasionali che non sanno che c’è un nuovo capo designer al timone della Takara-Tomy avranno sicuramente notato il cambiamento abbastanza evidente nell’estetica della linea Masterpiece che si sta manifestando da un bel po’ di tempo a questa parte. Il cambiamento è iniziato in modo sottile con figure come MP-27 Ironhide, ma si è decisamente accentuato con MP-33 Inferno e MP-35 Grapple, fino ad arrivare alla recente uscita di MP-36 Megatron, che per molti versi ha rappresentato il culmine di questo percorso. Se un tempo la linea Masterpiece era caratterizzata da una miscela sottile di estetica del design, particolari che richiamano alla realtà e riferimenti più o meno espliciti ai giocattoli vintage degli anni 80, ispirandosi in ugual misura a giocattoli e fumetti precedenti e al cartone animato G1, ora l’accuratezza al cartone animanto G1 è decisamente in primo piano nello stile visivo offerto e di fatto MP-39 è la consacrazione di questo nuovo stile.

MP-39 dimostra che quanto fatto con MP-36 non è stato un caso isolato. È evidente che queste due figure provengono dalla stessa casa di idee. Inoltre, non solo MP-39 è una vera e propria delizia per gli occhi, ma c’è anche un’incredibile quantità di valore ludico e di interazione che sono una goduria per i collezionisti, più che su qualsiasi altro veicolo alt-mode finora realizzato. I fari a scomparsa, le porte a scomparsa, il bagagliaio mobile e gli sportelli del motore sono una vera e propria delizia, tutti elementi che fanno capire immediatamente che qui c’è un grado di funzionalità elevato che acora una volta ammicca al mondo reale, mentre contestualmente si immerge nel mondo dell’animazione G1. Si realizza insomma con una performance migliore quello che già si tentava di fare con le versioni Masterpiece di un tempo: il giusto mix tra realtà e finzione. Anche se non ci sono dettagli realistici “visivi”, le funzionalità aggiunte riportano a quella sensazione di realtà e danno la percezione che si tratti di una modalità veicolo estremamente ben studiata, realistica, davvero impressionante.

Ma forse, uno degli elementi che più emozionano nella manipolazione di questo Masterpiece è, sempre nella modalità veicolo, la parte posteriore custom del motore che fuoriesce dal telaio che si ribalta a scomparsa per nascondere gli scarichi supplementari mentre i fari posteriori modificati si ripiegano ordinatamente, lasciando un aspetto pulito molto più tradizionale della Lamborghini Countach. Tutto ciò è ancora più emozionante se si pensa che questa trasformazione è a tutti gli effetti un passaggio della trasformazione stessa da modalità veicolo a robot e viceversa. 

ParametroPunteggio
Estetica9
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità9
Accessori8
Trasformazione8
Corrispondenza cartoon8
Confezione7
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,88
MP-17+ – Prowl

MP-17+ – Prowl

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-17+
Personaggio cartoonProwl
Data prima edizione29/09/2018
Altezza17 cm
Peso144 g
MaterialiPlastica ABS

MP-17+ è la versione Masterpiece ufficiale di Prowl, prodotto dunque da TakaraTomy. In particolare, siamo difronte alla versione cartoon colored del Masterpiece MP-17, come indica il segno “+” con cui Takara è solita contrassegnare le edizioni con colorazione cartoon dei propri Masterpiece. In realtà siamo abbastanza certi del fatto che TakaraTomy abbia adottato questo escamotage della ri-colorazione per rispondere alle richieste del mercato ed in particolare dei collezionisti che sempre di più cercano un prodotto fedele al cartone animato. Così, se le prime versioni dei Masterpiece ufficiali si rifacevano al giocattolo degli anni ’80, i nuovi Masterpiece di casa Takara escono già in versione cartoon accurate e cartoon colored. Questo anche in risposta alla concorrenza delle case terze parti che spesso sono riuscite ad offrire ai collezionisti dei veri e propri capolavori cartoon accurate, tanto da spodestare (o almeno mettere in discussione) il primato della Takara nel settore dei Masterpiece. 

Come il personaggio che rappresenta, MP-17+ è l’autobot Prowl la cui trasformazione è una Nissan Fairlady 280Z-X in versione auto della polizia di colore prevalentemente bianco e nero.

In modalità robot, MP-17+ ci lascia molto conbattuti nel giudizio perchè nel complesso ci piace, anche molto ma, man mano che si scende nel dettaglio, ci sono taluni passaggi, particolari del robot, che non ci convincono fino in fondo e che anzi riteniamo senza mezzi termini brutti e antiestetici. Questo però è il problema che si presenta quando si recensisce un prodotto a distanza di tempo dalla sua uscita, anche di anni (ne sono passati 4 dalla sua prima uscita), in quanto il mercato si evolve e la qualità dei prodotti realizzati sale non soltanto in termini ingegneristici, con trasformazioni sempre più performanti, quanto anche in termini estetici, di pulizia delle linee. Così lo sguardo critico nei confronti del prodotto cambia, anche di molto e probabilmente, se lo avessimo recensito alla vigilia della sua uscita lo avremmo battezzato come il Masterpiece definitivo di Prowl. Ci piacerebbe davvero, perchè nel complesso è bello e accattivante, ma la verità è che oggi come oggi siamo sicuri che una azienda concorrente, se non anche la stessa Takara, lo rifarebbe meglio, con linee più pulite.  

Spieghiamo allora che tutta la parte superiore del robot, la scultura della testa e del volto, il busto, le gambe fino alle ginocchia, sono ben fatti e nel complesso il risultato finale è apprezzabile avendolo difronte. Peccato però che dalle ginocchia in giù, il disegno non è più così lineare, si percepiscono dei vuoti, un disordine delle linee sempre più crescente, specie quelle dei piedi. A tratti ci riporta alla mente un robot Frankestein come nell’episodio 1 della seconda stagione “Autobot Spike” (episodio 17 secondo la G1 cartoon continuity).
Se poi ci soffermiamo a guardarlo dal lato posteriore diciamo che il lavoro non è dei migliori e le gambe in particolare, dalle ginocchia in giù sono uno sfacielo, un colabrondo. Troppi buchi, nelle gambe, troppi gli spazi aperti e qui si nota che il concept del robot è ormai datatato, ancora molto vicino al concept dei giocattoli degli anni ’80, meno ai nuovi action figure in scala, curati anche nella parte posteriore. Tra la parte anteriore e quella posteriore del Robot c’è un abisso, come se avessimo a che fare con due diversi robot. Insomma, per quanto nel complesso è molto apprezzabile la somiglianza con il soggetto della serie animata tutte queste imperfezioni non contribuiscono a farne la versione Masterpiece definitiva. A parere nostro, andavano pensate delle pannellature a copertura degli spazi aperti, a livello di polpacci e piedi. Soprattutto andrebbe rivisto il concept dei piedi affinchè dia più stabilità alla figura che così com’è da la sensazione che sia in bilico su delle protesi.

In qualità di action figure, per quanto il prodotto offri una buona posabilità, i movimenti delle articolazioni sono in qualche modo limitati dal disegno adottato: più le pose sono articolate, più si evidenziano gli spazi vuoti, specie all’altezza delle ginocchia.

Un ulteriore elemento a supporto della tesi che la figura sia basata su un vecchio concept consiste nel fatto stesso che si tratta di un “recolor” del masterpiece MP-17, realizzato appositamente nel tentativo di presentare una versione cartoon dello stesso, come se la semplice colorazione possa essere sufficiente a rendere la figura simile al cartoon. Certo, la forma delle gambe richiama i vetri del lunotto posteriore della Nissan, ma oggi come oggi, con la tecnologia a disposizione e il livello di ingegnerizzazione raggiunto, si possono realizzare delle gambe con una scultura migliore, senza qegli orrendi vuoti che letteralmente si lasciano alle spalle.

Basti anche pensare che in modelli successivi, come ad esempio MP-39, Sunstreaker, è notevolmente cresciuta e migliorata l’attezione ai dettagli, anche delle parti più nascoste, come ad esempio quelle posteriori, ottenendo risultati decisamente migliori dal punto di vista della somiglianza al cartoon. Ed infatti ad oggi non esiste una versione “recolor” di MP-39 pensata nell’ottica di ottenere una versione cartoon dello stesso, perché MP-39 è già la sua versione cartoon. Per non parlare della versione 2.0 di MP-45, Bumblebee. Qui il concept è stato starvolto notevolmente, a partire dalla trasformazione, per ottenere una figura più snella, meno goffa, più vicina al soggetto del cartoon. Ma per il Masterpiece 2.0 di Bumblebee si rimanda ai relativi articoli, per ulteriori dettagli. Citiamo in ultimo il masterpiece MP-47, Hound, successivo alla versione 2.0 di Bumblebee, anche in questo caso con un concept del tutto nuovo, completamente proteso ad ottenere un risultatto di una figura somigliante al soggetto anime. Anche per MP-47 non esiste una versione “cartoon accurate”, perché lo è già.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità6
Accessori6
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon6
Confezione7
Qualità/Prezzo8
Sintetico6,77
FT-43 – Dunerider (a.k.a. Beachcomber)

FT-43 – Dunerider (a.k.a. Beachcomber)

ProduttoreFans Toys
OggettoFT-43 – Dunerider
Personaggio cartoonBeachcomber
Data prima edizione07/08/2020
Altezza14 cm
Peso205 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

FT-43 Dunrider è la versione in scala Masterpiece di Beachcomber, perfettamente trasformabile in una Dune Buggy. Siamo difronte ad un ennesimo capolavoro firmato Fans Toys!

Quello che subito colpisce l’attenzione del collezionista è la semplicità e l’essenzialità della scultura, in perfetto stile G1. Una forma molto lineare, senza sofisticazioni come le pannellature che si vedono nel modello rivale di X-Transbot, MM-VIII, che comunque aveva ottenuto un discreto successo, finchè non è arrivato questo modello che oseremmo classificare come “il modello definitivo”. Già, perchè a fronte di questo prodotto ben fatto, almeno dal punto di vista della figura in sè, non crediamo serva che altre case ne producano di nuovi ed alternativi, a meno che non si cerchi un prodotto che costi meno o che non ci siano miglioramenti nella trasformazione o che nel frattempo non cambino i canoni estetici di valutazione. Certo è che se si vuole una figura simile al soggetto anime, non si può che scegliere FT-43 di Fans Toys

Prima del suo debutto, fino al 2020, la scelta inevitabile restava il prodotto di X-Transbot, che comunque mantiene il suo fascino e la sua magia, specie per chi sostiene il concept con dettagli più vicini alla realtà o alla versione vintage del giocattolo anni ’80. Dunerider però ha sbaragliato la concorrenza, facendo terra bruciata attorno a sè: è molto di più in tutto. Più pulito nelle forme e nei colori, specie per quanto riguarda la parte posteriore che è pulita, senza quell’orrendo “back-pack” frutto di soluzioni di ripiego quando non si sa dove mettere le parti della trasformazione che non si riescono a nascondere altrimenti, più proporzionato e piazzato in altezza (14 cm invece dei 12 scarsi di MP-21, Bumblebee), più semplice e divertente nella trasformazione che è molto fluida, con un grado di difficoltà accettabile, per essere un Fans Toys.

Il prodotto è realizzato con parti di metallo pressofuso e plastica di tipo ABS di ottima qualità. La qualità dei materiali è altresì comprovata dal peso, 205 grammi che in proporzione alle dimensioni sono tanti, se si pensa che MP-21 ne pesa appena 64.

La verniciatura è un qualcosa di superlativo, con l’utilizzo di colori opachi mescolati con particelle metalliche che contribuiscono a dare alla figura un effetto satinato e al contempo luccicante.

Presenta un buon grado di posabilità, con delle buone articolazioni, fatta eccezione per le braccia che non si piegano oltre i 90 gradi all’altezza del gomito e la testa, che ha dei movimenti in alto e in basso molto limitati. Le braccia possono alzarsi lateralmente formando un angolo di 90 gradi con il busto, mentre possono girare a 360 gradi, all’altezza delle spalle,  avendo come perno l’omero.

Le gambe possono alzarsi all’altezza del bacino formando una angolo di 90 gradi con il resto del busto, sia frontalmente, che lateralmente o indietro ed è possibile ottenere un’apertuda delle gambe facendo eseguire alla figura il “full Van Dammme”. Le ginocchia consentono un piegamento fino a formare un angolo di 90 gradi, mentre i piedi consentono dei movimenti laterali all’altezza della caviglia. In ultimo, cosa che non si vede spesso in un Fans Toys, il busto si piega all’altezza degli addominali.

L’unica soluzione che non comprendiamo a pieno è la scelta di creare il gonnellino anteriore e posteriore in un unico pezzo, invece che separato in due sezioni, specie quello anteriore. La soluzione con apertura separata avrebbe migliorato l’impatto estetico della figura nelle varie pose che può assumere.

Le mani hanno le 4 dita unite che si muovono in apertura e chiusura, mentre il pollice non ha movimento. Abbiamo notato una certa difficoltà nell’inserimento del blaster, all’altezza del pollice. Forse servirebbe un pò più di spazio. 

La figura nel suo complesso è dunque fantastica ed è arricchita dai seguenti accessori:

  • un manuale delle istruzioni,
  • una BIO-card,
  • un blaster,
  • tre teste con volti alternativi, uno sorridente, l’altro serio e il terzo con gli occhiali colorati con circuiti disegnati a simulare il tentativo di tradurre il linguaggio degli animali, come nell’episodio “Golden Lagoon” della seconda stagione,
  • tre pannellature alternative di colore argento da applicare alla figura in modalità robot o in modalità veicolo, per renderlo più simile al giocattolo degli anni ’80.

Come altezza, come tutti i Fans Toys è leggermente più alto di un equivalente Masterpiece ufficiale Takara come può essere MP-21 o MP-45 Bumblebee.

La trasformazione, come anticipato sopra, risulta alquanto semplice e fluida, ma occorre fare attenzione alle braccia e si consiglia di seguire esattamente i passaggi nella sequenza indicata nelle istruzioni altrimenti si rischia di danneggiarlo: le braccia collassano su se stesse in due passaggi che è importante effettuare nella sequenza indicata. 

La confezione merita un punto in più rispetto alla media delle confezioni Fans Toys perchè, oltre a riportare il work-art di Johannes Vinci, si presenta con dimensioni estremamente ridotte all’essenziale che danno la sensazione di essere difronte ad un piccolo gioiellino. In generale, sui canoni adottati su questo sito, guida l’idea che una buona confezione la si valuta anche dalle dimensioni rapportate al contenuto perchè uno dei problemi che spesso un collezionista si trova ad affrontare è quello di dover trovare un posto dove conservare le scatole dei propri oggetti. A dirla tutta, più piccole sono le confezioni, più nasce la voglia di averne altre (lol).

FT-43 è in sintesi una figura molto ben fatta ed articolata, dove la qualità della verniciatura e dei materiali utilizzati, insieme all’aspetto ben proporzionato, compensano il prezzo del prodotto che resta pur sempre la spina nel fianco nelle nostre valutazioni dei prodotti Fans Toys.

FT-43, Dunrider è la migliore versione di Beachcomber attualmente in circolazione. Fortemente raccomandato in una collezione di Transformers in perfetta scala Masterpiece!

ParametroPunteggio
Estetica9
Materiale8
Verniciatura9
Posabilità8
Accessori5
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon9
Confezione9
Qualità/Prezzo5
Sintetico7,66
FT-14 – Forager (a.k.a. Kickback)

FT-14 – Forager (a.k.a. Kickback)

ProduttoreFans Toys
OggettoFT-14 – Forager
Personaggio cartoonKickback
Data prima edizione01/05/2016
Altezza14 cm
Peso244 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

Insetti, dannati insetti! Ma quanto sono belli! Quasi quasi ti vien voglia di mangiarli, se non fosse per il prezzo troppo alto a cui sono arrivati con le ultima quotazioni e allora ci ripensi… Però, il pezzo merita davvero di stare nella vostra collezione e allora nasce il dilemma: avere o essere o rinunciare? (lol).

Come gli altri Insecticons, si tratta di uno dei primi Masterpiece realizzati da Fanstoys, molto più semplice dei Fans Toys che sono venuti dopo in termini di ingegneria della trasformazione, articolazioni e posabilità.
La figura in mano, nonostante le sue dimensioni, risulta molto solida e compatta, soprattutto grazie alla presenza di molte parti in metallo pressofuso (diecast).

Dovuto anche al fatto che è l’ultimo prodotto del terzetto Fans Toys, dei tre Insecticons è sicuramente quello più riuscito e nelle linee si notano già delle migliorie rispetto ai precedenti. La scultura è più pulita, più uniforme, il back-pack un pò più curato, anche se l’impressione è sempre quella che gli ingegneri non sapessero dove nascondere quelle zampette quando lo hanno progettato. La modalità robot è spettacolare, anche se mancano alcune articolazioni che oggi sono in tutte le figure, anche quelle più economiche di altre linee.

Frontalmente è ineccepibile in termini di accuratezza della scultura e “pulizia” delle linee, ma c’è ancora tanto lavoro da fare per migliorare la parte posteriore. Le zampette si notano sia all’altezza della schiena, sia nella parte posteriore delle gambe, all’altezza dei polpacci.

In modalità insetto, Fans Toys ha invece colpito nel segno, come già fatto con i suoi predecessori, con la possibilità di utilizzare  due diverse paia di zampe, una delle quali più aderente al cartoon.

La trasformazione è un pò più complessa che per gli altri Insecticons, ma comunque scorrevole, il che è certamente una nota positiva, molto apprezzata. Il passaggio più delicato è nella parte del busto dove collassano le braccia del robot quando lo si trasforma in modalità insetto, o le zampe dell’insetto quando lo si trasforma in modalità robot. Si consiglia di fare attenzione in questi passaggi perchè tutto poggia su pochi perni e i due “binari” su cui scorrono le parti delle braccia e delle zampe da portare all’interno del busto.

Oltre alle parti posteriori non ben nascoste, un altro elemento che non convince molto è la scelta del materiale con cui sono fatte le antenne che caratterizzano sia la testa del robot che quella dell’insetto. Il materiale utilizzato è la gomma che sicuramente è stato scelto per prevenire il rischio che possano spezzarsi, ma che d’altra parte potrebbe risentire del deterioramento del tempo ed ingottarsi. Per il resto non si notano altri difetti.  

La confezione include

  • un manuale delle istruzioni,
  • una BIO-card,
  • una pettorina extra trasparente di colore arancione,
  • un fucile cromato,
  • tre cubi di energon, così come forniti per gli altri Insecticon targati FansToys.

A differenza degli altri due Insecticons, non vengono fornite la zampe alternative per la modalità insetto in versione anime, perchè quelle in dotazione lo sono già.

Per concludere, insieme agli altri due “compagni di merende”, è sicuramente un bel pezzo da collezionare e sarebbe un buon acquisto se non fosse che il prezzo è sproporzionato rispetto alle dimensioni e alla qualità, in generale della figura, per quanto sia già più accessibile del prezzo di FT-12, Bombshell.

Purtroppo il prezzo penalizza la valutazione finale della figura. Incredibile come i prezzi siano saliti rispetto alle prime uscite ma, per onestà, occorre dire che negli ultimi anni i prodotti Fans Toys sono saliti di prezzo, anche per colpa di chi specula sul mercato secondario.

ParametroPunteggio
Estetica8
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità9
Accessori5
Trasformazione8
Corrispondenza cartoon7
Confezione6
Qualità/Prezzo5
Sintetico6,88
FT-05 – Soar (a.k.a. Swoop)

FT-05 – Soar (a.k.a. Swoop)

ProduttoreFans Toys
OggettoFT-05 – Soar
Personaggio cartoonSwoop
Data prima edizione01/12/2014
Altezza24,5
Peso692
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

In generale, con il personaggio di Swoop, nell’ambito della serie Masterpiece, c’è ancora del lavoro da fare per raggiungere quel livello adeguato di somiglianza al cartoon tanto ricercata, per quanto la FansToys abbia fatto un gran bel lavoro. Certo l’impresa non è semplice dato che del personaggio, specie in modalità Robot, ci sono poche apparizioni in pochi episodi. Forse quello che lo vede maggiormente protagonista è l’episodio 38 “Desertion of the Dinobots, Part 2” (nella numerazione della cartoon continuity della seconda stagione). Ma fatto sta che questo pezzo targato FansToys è il massimo dell’espressione in termini di “cartoon accuracy” che un Masterpiece di Swoop abbia mai raggiunto. Per trovare un qualcosa di simile, oggi come oggi, bisognerebbe puntare su un Gigapower, ma non otterremo comunque lo stesso risultato, dato che sarebbe forse fuori scala rispetto al FansToys.

La figura sembra imponente in entrambe le modalità, soprattutto nella modalità Pterodattilo. La portata delle ali è impressionante, siamo sui 30 centometri abbondanti, misurando da una punta all’altra delle ali. La modalità robot risulta leggermente ridimensionata, specie se rapportata agli altri Dinobot, ma parliamo comunque di un pezzo alto circa 24,5 centimetri, 27 se si considera il corno dell’elmetto che diventa poi parte della testa dello Pterodattilo. I piedi in modalità robot richiedono un pò di regolazione per assicurarsi che sostengano correttamente il peso della figura (692 grammi, quasi 700 grammi!), ma nel complesso il pezzo è di grande impatto, come del resto tutti i Dinobot della serei FansToys.

Assomiglia di più al modello di animazione che non al giocattolo originale degli anni ottanta ed è nel complesso una figura a dir poco eccellente. Un sacco di diecast e accessori, per alterare il suo aspetto e farlo assomigliare maggiormente alle sue apparizioni sullo schermo. Quello che non lo rende perfettamente aderente al cartoon o che comunque tende a discostarlo, sono le pannellature, la superficie con i circuiti scolpiti che tendono a sofisticare invece che a semplificare le linee, come invece avviene nel cartoon. In questo si nota il peso degli anni in cui questo pezzo è stato progettato, ovvero in torno al 2014, quando ancora doveva acquisire consapevolezza, anche tra gli stessi collezionisti, il concetto di “cartoon accuracy”; concetto che ha preso stabilmente piede verso il 2017 con pezzi come MP-39, Sunstreacker della Takara-Tomy. 

La confezione è suddivisa in tre strati, dunque attenzione ad aprirla dopo aver tolto i sigilli adesivi con il logo FansToys di colore rosso. Il primo strato è ovviamente quello che copre la figura. Il secondo strato è quello dove è posizionata la figura principale con le ali cromate installate. Il terzo e ultimo strato, include il becco alternativo fumé, per renderlo più somigliante alla testa dello Pterodattilo originale, la sua spada termica illuminata e, infine, il supporto di volo firmato FansToys in 3 sezioni. Tutto in un colpo solo.

Viene fornito con entrambe le ali avvolte in una velina di carta, così come la testa dello Pterodattilo. Viene fornito con il becco di colore oro pre-installato e un set extra di ali in argento opaco, se quelle cromate non dovessero essere di vostro gradimento.

Inoltre, nella confezione troverete anche i suoi caratteristici missili/fucili aria-aria con punta dorata, un set di volti alternativi, una faccia extra con smorfia e una con un sorriso a bocca aperta, su un’unica testa. Altri volti alternativi sono stati inclusi nella ristampa di FT-08 Grinder (Grimlock).

Di seguito il riepilogo di tutti gli accessori presenti nella confezione:

  • un manuale delle istruzioni
  • una carta da collezione
  • due volti alternativi (su un’unica testa)
  • un paio di ali alternative in argento opaco
  • una spada luminosa che utilizza batterie di tipo AG1/LR621
  • due lancia missili
  • un espositore trasparente

La trasformazione è relativamente semplice, il che è piacevole. Dopo la prime volte, quando i giunti eccessivamente stretti si allentano la trasformazione risulterà abbastanza fluida, ma occhio a trasformarlo di continuo, come vi consigliamo sempre noi di “Robots in Incognito”: ricordatevi che si tratta pur sempre di pezzi da collezione e non di giocattoli da lasciare tra l’altro nelle mani dei bambini.

Come già detto, sembra grande sullo scaffale, anche se è piuttosto piccolo rispetto agli altri dinobot FansToys e ancora di più se messo a confronto vicino a Dinobot Gigapower; ma infondo sono rispettate le scale del cartoon, dove effettivamente Swoop è il più piccolo dei Dinobot nella sua forma robotica, così come nella sua forma dinosauro, se non fosse per l’apertura alare.

Per quanto riguarda la posabilità si notano alcuni difetti. Alcuni collezionisti (e a dire il vero anche noi di Robots in Incognito) lamentano che le caviglie si allentino facilmente, il che è un peccato, dato che per il prezzo ci si aspetta che il controllo qualità FansToys faccia di meglio. A dirla tutta, le caviglie sembrano essere state proprio progettate in questo modo, ed infatti risultano allentate sin dall’inizio e questo difetto lo abbiamo notato anche nella ristampa, dunque nessuna miglioria rispetto alla prima uscita. Il problema principale è che per via delle ali imponenti, il pezzo si presenta con un peso eccessivo nella parte superiore, dalla cinta in sù, mentre le gambe sono in proporzione più esili e dunque diventa molto difficile farlo stare in piedi correttamente, il che non è il massimo se rapportato al prezzo e in generale alla qualità che FansToys il più delle volte garantisce. L’instabilità è oltretutto accentuata per via delle caviglie che senza il sistema del cricchetto tendono ad allentarsi sin dall’inizio. Si riconosce un buon lavoro di scultura, ma la figura in sè sembra semplicemente troppo sottile, goffa e instabile, proprio come nel cartoon, oseremmo dire.

Ad ogni modo per completezza ed obiettività c’è da far notare che per il soggetto in questione e forse anche per ovviare al problema della posabilità è stato fornito un espositore in modo tale da poterlo assicurare in esposizione in maniera più stabile, facendogli assumere posizioni che simulano il volo, sia nella forma di Pterodattilo che nella forma robot umanoide. Per questo consigliamo vivamente di esporto con ‘utilizzo dello stand trasparente fornito in dotazione.

Il resto dei movimenti li fa tutti abbastanza bene: la testa ruota di 360 gradi, con un buon intervallo di escursone verso l’alto e verso il basso. Spalle, gomiti e ginocchia sono anch’essi abbastanza articolati, anche se le spalle non presentano il sistema del cricchetto e gambe e gioncchia sembrano un pò lente, forse per via del peso del buso, dunque, ribadiamo, occhio alle pose e ahimè questi difetti fanno scendere il livello del rapporto qualità/prezzo.

La verniciatura è abbastanza buona anche se a parere di chi scrive il colore grigio opaco della plastica delle gambe e delle braccia dà l’impressione che la qualità della stessa non sia delle migliori. Cosa che noi di Robots in Incognito tendiamo sempre a mettere in discussione, conoscendo bene la fama della plastica “made in china”: solo il tempo potrà dirci quanto queste plastiche siano affidabili e quanto dunque il prezzo pagato sia quello “giusto”.

Concludiamo questa recensione con la ciliegina sulla torta, ovvero la confezione della work art ben disegnata e rappresentativa del soggetto con una bella dinamicità.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale8
Verniciatura8
Posabilità6
Accessori7
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione8
Qualità/Prezzo5
Sintetico7