Il Fans Toys FT-23 è la versione Masterpiece non ufficiale del Transformer Headmaster Mindwipe (alias Pipistrello nel doppiaggio storico italiano), che compare sia nella continuity statunitense (quarta stagione dell’intera continuity G1), sia in quella giapponese (quinta stagione dell’intera continuity G1).
Anche se (parere personale di chi scrive questa recensione) Mindwipe non è certo uno di quei personaggi transformer per cui perdere la testa, certamente la figura in sé è fatta davvero bene, proprio come Fans Toys è solita fare e, se state collezionando i transformer della serie Headmaster, non potete certo farvela scappare; anche perchè ad oggi, a più di sei anni dalla sua prima uscita (2018), questa figura resta l’unico Masterpiece del personaggio Mindwipe in circolazione. Quindi “o vi mangiate questa minestra, o vi buttate dalla finestra” (lol). Scherzi a parte, è davvero un bel pezzo, solido, compatto ben colorato, certo con qualche difetto, ma nulla su cui non si possa soprassedere, a differenza di quanto sostiene qualcun altro.
Certo, parliamo pur sempre di una figura che è stata progettata un bel pò di anni fa, per cui con molta probabilità oggi sarebbe stata realizzata sicuramente meglio, con una trasformazione più accurata e magari con plastiche diverse, ma con tutta onestà non ci sembra che abbia nulla da invidiare, in termini di progettazione e qualità, ad altri Masterpiece di casa Fans Toys e dintorni, ma procediamo con ordine.
Accessori. FT-23 viene fornito con i seguenti accessori, non molti per la verità, come da tradizione FansToys:
- Una carta Bio
- Un manuale delle istruzioni
- Un mini-robot headmaster
- Un fucile laser
- Un supporto espositivo trasparente
Come spiegheremo poco più avanti in questa recensione, il supporto espositivo è a nostro parere l’accessorio più importate e indispensabile in questa figura, per questo, da solo fa prendere alla figura il punteggio della piena sufficienza alla voce accessori. Certo oltre non si può andare perché avremmo voluto qualcosa di più come ad esempio delle pistole laser per il mini-robot ma si sa, con i transformers gli accessori si contano sul dito di una mano.
L’aspetto estetico del robot è a nostro modesto avviso il punto di forza di tutta la figura, ma è bene precisare che lo stesso non possiamo dire della modalità pipistrello robotico, per quanto la stessa rispetti molto le caratteristiche della sua versione anime, sia nella forma che nei colori. Come esordito ad inizio di questa recensione, il robot è bello solido, massiccio, imponente e temibile, proprio come era stato pensato dagli autori del cartone animato, ma ancor di più della serie fumetto. Possiamo osare dicendo che questa figura giocattolo collezionabile restituisce al personaggio quel rispetto, quella dignità da villain, quel timore che il personaggio doveva incutere ai suoi avversari, ma che purtroppo nel cartone animato traspare poco. Anzi nel cartone animato Mindwipe, insieme ai suoi due compari Skullcruncher e Weirdwolf, finisce sempre col fare la figura del fessacchiotto imbranato. Mindwipe e i suoi due compari Headmaster Decepticon invece che incutere terrore finiscono con mettersi sempre in ridicolo diventando la parentesi comica nel racconto drammatico della serie Transformers.
È così la figura robot composta dal corpo del transtector e dalla testa dell’headmaster Vorath si presenta solida e molto somigliante al cartone animato nella scultura, come nei colori e nella composizione delle parti. Lo schema dei colori viola, nero e marrone è proprio quello del cartone animato. Il marrone delle ali e della testa del pipistrello che possono sembrare una scelta cromatica di poco valore sono proprio quelle del cartone animato e, se ci pensate un attimo, si tratta di una cromaticità che serve ad accentuare ancora di più quel senso dell’orrido che un pipistrello (un “ratto volante”) suscita nella mente di chi lo osserva, sia pur esso un essere inorganico, un robot appunto, invece che un pipistrello in carne e ossa. Ciò nonostante, le contaminazioni di particelle di colore argentato mescolate al colore viola della pettorina contribuiscono a dare un tocco di brillantezza che non guasta, per quanto nel complesso lo schema tende a tonalità pastello.
Per questo ci permettiamo di dire che la scelta stilistica nella verniciatura è più che azzeccata, che quei colori opachi, non vividi come li abbiamo ritrovati nel Fans Toys FT-51 di Skullcruncher, non sono un segno di una minore attenzione alla qualità del prodotto, quanto al contrario il segno di una forte attenzione per il particolare e per la somiglianza al cartone animato. I colori pastello, invece che metallizzati come li ritroviamo in FT-51, sono voluti e non per questo indicativi di una qualità scadente. Anzi, la scelta cromatica vista in FT-51 e in figure Fans Toys più recenti, sono una soluzione stilistica nuova che, per quanto accattivante e “sbalorditiva”, non è detto che diano più valore al prodotto, almeno in termini di somiglianza al cartone animato. Ricordiamoci sempre che i cartoni animati degli anni ottanta-novanta erano realizzati con tecniche che non potevano dare quei colori lucenti che oggi ritroviamo nella nuove produzioni. È però vero che non sono colori proprio spenti, anzi nel loro complesso non stancano e non annoiano.
Un elemento poco bello della colorazione è l’utilizzo delle decalcomanie per aggiungere qualche particolare. Le ritroviamo di colore argentato all’altezza del petto, delle braccia e sui piedi. Per quanto poca roba, avremmo preferito che fossero verniciate o sostituite da pannellature colorate.
Vediamo dunque lo sculpt del volto del robot, come sempre da dieci e lode. In generale con le sculture dei volti delle proprie figure, Fans Toys ha sempre dato il suo marchio di fabbrica e con questa figura non è stata da meno.
Guardando il robot da dietro, non notiamo particolari difetti ad eccezione degli artigli del pipistrello meccanico che non vengono nascosti ma che restano in evidenza all’altezza del fondoschiena con una soluzione che potremmo definire alquanto ridicola, ma tutto sommato accettabile.
Forse la vera nota dolente di questa figura è proprio la sua forma alternativa in pipistrello meccanico che pur assomigliando molto a quella del cartone animato al pari della sua modalità robot, presenta dei difetti di realizzazione che si notano quando lo si smette di guardare frontalmente e lo si osserva da altre angolazioni.
Il pipistrello robotico risente infatti della semplicità della trasformazione che probabilmente è il vero elemento che ci fa dire che questo Masterpiece risente degli anni della sua progettazione. Sei anni, quasi sette dalla sua prima uscita possono sembrare pochi, ma nella storia dei Masterpiece sono una vera eternità perché nel frattempo gli ingegneri hanno trovato soluzioni tecniche per la trasformazione che consentono di ottenere modalità alternative precise, lineari, con una soluzione di continuità con l’oggetto a cui dovrebbero somigliare a dir poco sbalorditiva. Ecco dunque che il pipistrello robotico è l’anello debole dell’intero progetto FT-23. Per via della trasformazione infatti le gambe del robot si ripiegano banalmente indietro verso le spalle del pipistrello, dopo una rotazione di 180 gradi delle ali attorno alla vita, e questo fa si che il corpo del pipistrello risulti di uno spessore maggiore del normale, ma soprattutto questa soluzione tecnica fin troppo semplice e scontata porta con se un ulteriore difetto estetico di non poco conto: forma uno spazio, un vuoto tra la sezione anteriore del busto e quella posteriore costituita dalle gambe che si nota quando lo si osserva lateralmente. Anche le braccia non aderiscono perfettamente al resto del busto lasciando dei buchi che si notano quando lo si osserva frontalmente. Insomma non proprio il più bel pipistrello robotico di sempre.
Va detto anche che una trasformazione così semplice ed alquanto “intuitiva” non è cosa di tutti i giorni in casa Fans Toys e questo potremmo annoverarlo come il lato “buono” della medaglia. Quello che si perde in termini di precisione ed estetica dell’alt-mode lo si recupera in termini di velocità e semplicità della trasformazione ed ecco perché il nostro giudizio finale in merito alla trasformazione è una sufficienza piena.
Ad ulteriore supporto di questa valutazione aggiungiamo che la trasformazione rispetta molto quella del progetto originale e del cartoon e che alla fine la forma del pipistrello meccanico sembra molto sempliciotta proprio nel rispetto di quello che si vede nel cartone animato e chiudiamo questo capitolo con un punteggio da otto pieno in termini di corrispondenza complessiva della figura con il cartoon.
Soffermiamoci ora qualche altro minuto sulla figura del mini-robot che si trasforma nella testa del nostro Dracula alias Mindwipe. Chiariamo subito un concetto essenziale: il mini-robot è l’Headmaster! Non tutto Mindwipe, ma il solo mini-robot è l’Headmaster ed il suo nome è Vorath. Il corpo che si trasforma in pipistrello meccanico e che viene pilotato dal mini-robot è detto Transtector. Vi invitiamo a leggere la pagina dedicata a Mindwipe per conoscere nel dettaglio la storia del personaggio e della sua genesi che qui non riproponiamo per ragioni di spazio e di tempo.
Il mini-robot, il nostro Headmaster Vorath è abbastanza simile al personaggio del cartone animato, per quanto possibile, date le dimensioni con cui abbiamo a che fare. Per questo non stiamo troppo a puntualizzare e lo accettiamo per quello che è. La sua trasformazione riprende esattamente quella del progetto del giocattolo originale e dunque si porta come uno zainetto la faccia di Mindwipe alle spalle. Di fatto questa è forse l’unica pecca in merito al mini-robot: sarebbe stato bello che il volto di Mindwipe scomparisse del tutto nella trasformazione da testa a robot.
Passiamo ora ad altri aspetti tecnici che riguardano prettamente la figura in qualità di action figure. La posabilità è più che discreta. All’altezza dell’omero, l’articolazione è a cricchetto e le braccia possono ruotare di 360 gradi, seppur con qualche difficoltà dovuta alla presenza delle ali. Il bicipite può ruotare anch’esso di 360 gradi e il gomito presenta una doppia articolazione cosicché il braccio può piegarsi a pacchetto all’altezza del gomito.
Anche i polsi possono ruotare, ma non di molto, per via della forma finale dell’avambraccio che ne ostacola il movimento, per come le mani appunto sono posizionate e attaccate ad esso. In compenso le dita delle mani sono molto articolate: il pollice ruota su un giunto sferico, mentre le dita possono piegarsi lungo le tre falangi.
Il busto può ruotare con un meccanismo a cricchetto e le gambe presentano un giunto sferico all’altezza dell’anca che consente ampi movimenti in avanti, indietro e laterali, tuttavia il movimento delle gambe indietro è leggermente ostacolato dalle zampe del pipistrello che nella trasformazione restano visibili, posizionate all’altezza del fondoschiena.
Anche i quadricipiti ruotano di 360 gradi e il ginocchio presenta una doppia articolazione proprio come i gomiti, tale da permettere di piegare la gamba oltre i 90 gradi, fino a far toccare la parte superiore del polpaccio con il quadricipite.
Ugualmente le caviglie possono muoversi consentendo di inclinare i piedi lateralmente a destra e sinistra, in alto e in basso anche se non eccessivamente, tanto quanto basta per consentire alla figura di assumere diverse posizione dinamiche.
Abbiamo poi la testa, l’headmaster, che può ruotare di 360 gradi grazie ad meccanismo installato sulla base di aggancio, dove va ad incastrarsi la testa del mini-robot, quando a seguito della trasformazione diventa parte del collo di Mindwipe. Attenzione che tale movimento potrebbe risultare “duro” da eseguire le prime volte, per questo consigliamo di lubrificarli con del gel di silicone adatto per questo tipo di materiali, o più semplicemente di non forzare troppo per evitare che si rompa la testa del mini-robot. La testa può anche eseguire lievi movimenti verticali in alto e in basso.
In ultimo, le ali: sono divise in sezioni a spicchio e si possono aprire e chiudere tipo fisarmonica, collassando su se stesse, o possono eseguire movimenti di rotazione cosicché nel complesso possiamo posizionarle come meglio vogliamo nell’ottica di tenerle spiegate o “chiuse”, in modalità robot così come in modalità pipistrello; tuttavia segnaliamo che nel tempo tendono ad allentarsi e a cedere nella posizione aperta, per questo forse consigliamo di non giocarci troppo o di tenerle chiuse quando è in modalità robot, anche per cercare di recuperare spazio nella vostra esposizione. Per questo motivo, gusto di chi scrive, le ali sui robot sono “orpelli” che non piacciono molto.
Purtroppo, in merito alla posabilità del pipistrello meccanico dobbiamo invece constatare che è inficiata sia dal peso del pezzo, che presenta molto die-cast, sia dalle forme, a cominciare dallo zainetto costituito dalle gambe ripiegate indietro, che non danno stabilità al pipistrello quando lo si posiziona sui suoi piedi ad artiglio, gli stessi piedi che ritroviamo sul fondoschiena del robot. Per questo, dicevamo all’inizio di questa lunga recensione, il supporto espositivo è estremamente utile. Intanto perché ci consente di mettere il pipistrello meccanico (ma anche il robot) in posizione di volo; in secondo luogo perché in questo modo risolviamo il problema della stabilità del pipistrello.
Un ulteriore difetto che abbiamo notato e che non trova riscontro nel cartone animato, è nella posizione della cabina di pilotaggio del pipistrello transtector. La cabina è posizionata sul petto invece che sulle spalle del pipistrello, di conseguenza l’headmaster si ritrova a testa in giù quando pilota il pipistrello in volo. Risulta inoltre non facile inserire il pilota headmaster nella cabina di pilotaggio.
Spendiamo qualche parola anche per la confezione: è di dimensioni importati, grande quasi quanto quella di un dinobot, proprio come era solita fare Fans Toys anni fa e questo è un indice di un prodotto che ha i suoi anni alle spalle, ma francamente, importa poco. Avremo qualche rogna in più nel gestire gli spazi, ma nulla più. Quello che invece dispiace è che la confezione non presenta una work-art di Johannes Vinci e l’assenza si fa sentire perché effettivamente la work-art non è per nulla emozionante. Il testo riportato sulla confezione è stato ideato con un “font” che non è per nulla in sintonia con i transformers. La confezione in se è alquanto anonima, ma pazienza, ce ne faremo una ragione.
Giungiamo dunque al rapporto qualità/prezzo. Il prodotto presenta molto die-cast. Piedi, busto, gambe, sono in die-cast. Tuttavia, come già spiegato in altre recensioni, la nostra valutazione sulla qualità non si basa esclusivamente o in maniera preponderante solo sulla presenza di die-cast. Consideriamo la qualità della verniciatura, l’estetica, la “cartoon accuracy”, ma vero è che tutti questi elementi sono fortemente ridimensionati dal prezzo. Nel caso specifico, la valutazione che diamo in merito al rapporto qualità/prezzo è di una sufficienza piena e il prezzo preso in considerazione fa riferimento alla data in cui il prodotto è stato rilasciato, oltre che alla recente quotazione che non lo ha visto lievitare eccessivamente, come invece è accaduto per FT-18 Lupus, alias Weirdwolf, compare Headmaster Decepticon di Mindwipe.
Tutto sommato, il prezzo è ad oggi accettabile, ma non è detto che non possa variare con le successive valutazioni del mercato e con le successive ristampe. Sappiate però che se il prezzo inizia a salire troppo, forse è il caso di fermarsi a riflettere e magari attendere che qualche altra casa si faccia avanti con un prodotto un pò più aggiornato, almeno dal punto di vista della trasformazione. Se poi il prezzo non vi spaventa perché siete fissati con la Fans Toys, allora accomodatevi pure. Speriamo solo non si arrivi alle cifre deliranti che abbiamo visto proporre per FT-12 Grenadier alias Bombshell, un pezzo addirittura più vecchio di FT-23, il cui prezzo lo riteniamo del tutto ingiustificato.
Concludiamo dicendo che quando anni fa abbiamo acquistato questo prodotto siamo rimasti impressionati dal suo aspetto, appena tirato fuori dalla scatola e quella stessa sensazione la riproviamo ogni volta che ci soffermiamo ad ammirarlo. Questo Masterpiece di Mindwipe ci ipnotizza! È un pezzo solido, dall’aspetto accattivante, da aver assolutamente per il nostro set di Headmaster Decepticon. Un’altra grande figura di Fans Toys. L’interpretazione di Mindwipe è fantastica. Nel complesso, un’ottima figura che per il prezzo a cui ancora oggi la si riesce a recuperare è un vero peccato lasciarsela sfuggire. A noi di Robots-in-Incognito piace!
Parametro | Punteggio |
---|---|
Estetica | 8 |
Materiali | 9 |
Verniciatura | 8 |
Posabilità | 7 |
Accessori | 6 |
Trasformazione | 6 |
Corrispondenza cartoon | 8 |
Confezione | 6 |
Qualità/Prezzo | 6 |
Sintetico | 7,11 |