GX-86 – Space Battleship Yamato 2202

GX-86 – Space Battleship Yamato 2202

ProduttoreBandai
OggettoGX-86
Personaggio cartoonSpace Battleship Yamato 2202
Data prima edizione30/03/2019
Lunghezza42,5 cm
Peso568 g
MaterialiPlastica ABS – Die-cast

La linea Soul of Chogokin (S.O.C.) nasce come linea di giocattoli per collezionisti, i cui soggetti sono principalmente i robot tratti dagli anime degli anni ’70, ’80 e ’90, tuttavia nel tempo la linea è stata estesa oltre che a soggetti mecha di nuova generazione tratti da generi diversi dai classici anime giapponesi, anche ad altri soggetti diversi dai soliti robot, come nel caso delle astronavi spaziali “Space Battleship”. Ed è proprio ad una delle navi spaziali più famose nel mondo degli anime anni ’70 che si ispirta il S.O.C. GX-86, oggetto di questa nuova recensione per la quale dobbiamo ringraziare il nostro carissimo amico Mr Toshyia76.

Diciamo subito che il GX-86 non è il primo S.O.C. dedicato al genere Space Battleship e probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo, visto il grande successo ottenuto. 

Con il GX-86 Bandai introduce nella linea per collezionisti la mitica corazzata spaziale della Yamato (ribattezzata ARGO nel doppiaggio italiano) tratta dalla serie “Star Blazers 2202″, sequel della serie “Star Blazers 2199”, remake della storica serie del 1974, “Star Blazers”.

Nel marzo del 2019 arriva dunque nelle case dei collezionisti il GX-86 “Space Battleship Yamato 2202”, in realtà non il primo pezzo della serie “Star Blazer”, ma una versione aggiornata del precedente S.O.C. GX-64 del 2014, denominato “Space Battleship Yamato 2199”, dedicato alla corazzata spaziale Yamato 2199 che compare nella serie anime “Star Blazers 2199” del 2012. In questa nuova versione, il GX-86 riflette di fatto l’astronave oggetto del sequel denominato appunto “Space Battleship Yamato 2202”. Ma cosa cambia in sostanza in questo “pezzo da novanta” rispetto alla versione precedente? andiamo a scoprirlo.

La confezione come sempre è ben realizzata con l’immagine dell’intera astronave in bella vista. Le dimensioni della confezione sono 47 x 19 x 15 (lunghezza, altezza, profondità). Sul retro della scatola troviamo raffigurato tutto il suo contenuto. Aperta la cofezione troviato un cartone base molto solido, dove alloggiano due contenitori, uno in polistirolo, contenente l’astronave e un telecomando, l’altro contenitore in plastica, contenente tutte le parti opzionali. In sintesi la confezione include:

  • due alettoni removibili;
  • due ancore “rocket anchors” (destra e sinistra);
  • un piedistallo espositivo dedicato;
  • nove miniatire di sette tipi di navette spaziali: una coppia di Cosmo Zero, un Cosmo Seagull, una astronave da ricognizione Type 100, un prototipo Ki-8 “Stork”, una Cosmo Tiger I e una coppia di Cosmo Tiger II;
  • vari supporti per le navette;
  • 5 batterie ministilo (AAA) incluse, ossia 3 per l’unità principale e 2 per il telecomando. L’astronave è infatti provvista di un telecomando ricco di funzioni che permette di gestirne a distanza luci, suoni, voci, musiche e anche di far ruotare 5 torrette di cannoni (3 principali e 2 ausiliarie)!

L’astronave è lunga circa 42,5 cm ed è già quasi tutta montata; dovrete solo installare le tre torrette grandi e una piccola e le mitragliatrici. L’impatto è notevole ed i dettagli sono eccellenti senza segni di sprue o imperfezioni di sorta (almeno nel caso del modello da noi visionato). Bisogna comunque maneggiarla con cura specie sulla parte centrale, sotto la parte rossa del sommergibile, e la parte posteriore, per via di plastiche delicate e a volte un po’ taglienti.

Insieme all’astronave è presente in dotazione la basetta espositiva con i vari appoggi trasparenti, quattro ferretti grandi e otto piccoli con piccoli perni per sorreggere i mini jet e sostenerli quando desideriamo simulare il volo.
Nella confezione troverete anche due paia di ali da inserire sui fianchi della corazzata spaziale, qualora voleste esporla in fase di volo.

Ad ogni modo, come avrete intuito dagli accessori in dotazione, la differenza con il precedente S.O.C. GX-64, la vera chicca di questo GX-86, è il comparto elettronico integrato e gestito mediante un controller che vi permetterà di simulare attacchi suoni e luci come nell’anime originale. Sarà sufficiente inserire le tre batterie stilo AAA sotto la parte rossa dello scafo, staccando un pannello di colore rosso e svitando la vite a scomparsa, mentre altre due batterie, sempre di tipo AAA, dovranno essere inserite nel telecomando.

Grazie a vari pulsanti presenti sul controller potete eseguire una serie di funzioni, come l’accensione della cabina di pilotaggio, il movimento dei cannoni con voci e comandi, il colpo del cannone ad onde con tanto di preparazione e sfumature di colori durante il lancio! Insomma tutti gli effetti speciali che si vedono nell’anime! Sarà come rivivere l’esperienza della serie TV in prima persona.

Di fatto, per i collezionisti che anni fa non hanno potuto accaparrarsi il GX-64, questo GX-86 è sicuramente l’occasione buona che aspettavano per recuperarlo, sebbene non sia la stessa versione dell’astronave e fatto salvo il prezzo che purtroppo è lievitato rispetto a qualche anno fa.

Vediamo dunque in sentesi quali sono gli elementi a favore e quelli a sfavore di questo S.O.C.

PRO: GX-86 è perfetto in ogni suo dettaglio , realizzato con grande cura e accuratezza anche per le parti più piccole come i mini jet. Gli effetti speciali elettronici sono davvero divertenti oltre che stupecafenti. La verniciatura oseremmo dire che è perfetta, senza sbavature, segni di sprue o altri difetti di qualsiasi genere. Il lavoro di  Bandai su questo S.O.C è stato impeccabile!

CONTRO: diciamo pure che parlare di veri e propri difetti è eccessivo, ma a voler essere pignoli almeno due sono gli elementi a svafore di questo S.O.C. Il primo è la quantità di die-cast utilizzato, poco per l’esattezza. Benchè si abbia a che fare con un’astronave di ben 42 cm di lunghezza, quando la si tiene tra le mani si ha una netta sensazione di inconsistenza dovuta forse alla percezione erronea indotta dalla vista imponente del pezzo, mentre in realtà è molto leggero, pesa appena 568 grammi, dato che è per un buon 70% fatto di plastica, mentre il metallo pressofuso è distribuito un pò uniformemente su tutto il pezzo per il restante 30%. Dunque sulla quantità di die-cast Bandai sembra aver lesinato un pò troppo, specie se consideriamo che non essendo un robot o un classico action figure non presenta articolazioni tali da dover richiedere l’utilizzo di plastica invece che metallo. Non si corre certo il rischio di rovinarlo nei movimenti, dunque per il tipo di oggetto rappresentanto un pò più di die-cast non sarebbe stato male. 

Il secondo elemento a svafore è costituito dalla delicatezza del pezzo in concomitanza con la presenza di alcune parti taglienti come le alette dietro lo scafo e intorno alla cabina di pilotaggio, la parte dello scafo che va sotto la base e le piccolissime torrette poste sui lati dell’astronave che lo rendono difficile da maneggiare.

Se dunque volete esporre l’astronave accertatevi sempre di farlo utilizzando l’apposita basetta espositiva o poggiatela su una superfice morbida.

Inoltre, quando si deve aprire il vano contenitore delle batterie, presente sullo scafo della nave spaziale, occorre prestare molta attenzione alla vite e cercare di non farsi sfuggire il cacciavite rischiando così di graffiare la verniciatura,  visto che la posizione del vano può risultare scomoda nell’effettuare tali operazioni. Consigliamo dunque di porre molta attenzione e di utilizzarte un mini-cacciavite adatto allo scopo. Non improvvisatevi con il primo “arnese” che vi capita a disposizione come ogni tanto vediamo nelle recensioni video!

In ultimo, sempre in riferimento ai difetti paventati, per correttezza e completezza annotiamo che qualche collezionista si è lamentato delle dimensioni, aspettandosi qualcosa di più grande, una scala più idonea a rappresentare la mitica corazzata spaziale YAMATO, ma a nostro parere ci sembra un pò eccessivo. Per carità, il mondo è bello perchè è vario ed ognuno di noi ha la sua idea di come dovrebbe essere la collezione ideale, ma molti di noi devono fare i conti con lo spazio a disposizione nelle proprie case ed a nostro modesto parere le dimensioni di questo GX sono più che giuste e generose. Magari poteva essere un pò più grande in modo tale da avere dei minijet un pò più apprezzabili per dimensioni, ma alla fine va bene anche così.

Concludiamo dicendo che il prodotto è valido e per gli amanti del genere non può mancare nella propria collezione, benchè il prezzo non aiuti. Speriamo dunque di aver reso un buon servizio recensendo questo GX e di avervi chiarito almeno un pò le idee se ne state valutando l’acquisto per la  vostra collezione, convinti come siamo che anche nel modo del collezionismo la perfezione non esiste, ma si può sempre migliorare. Un caro saluto e al prossimo GX!

ParametroPunteggio
Estetica8
Materiale7
Verniciatura9
Posabilità7
Accessori9
Trasformazionen/a
Corrispondenza cartoon9
Confezione9
Qualità/Prezzo5
Sintetico7,85