FT-30D – Viper (a.k.a. FireFlight)

FT-30D – Viper (a.k.a. FireFlight)

ProduttoreFans Toys
OggettoFT-30D – Viper
Personaggio cartoonFireflight
Data prima edizione01/04/2024
Altezza23
Peso428
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

Ed eccoci finalmente giunti alla recensione di questa uscita targata Fans Toys FT-30D Viper, ovvero la rappresentazione in scala Masterpiece del personaggio transformer Fireflight. Parliamo di uno dei cinque Aerialbot della serie G1 che si combinano per formare il robot gigante Superion che Fans Toys ha ribattezzato Ethereaon, con codice prodotto FT-30. 

Quella di FT-30D e subito dopo di FT-30E è un’uscita tanto agognata quanto ormai insperata e inaspettata, perché sono passati la bellezza di cinque (5) anni dall’uscita del primo dei componenti di questo set, ovvero FT-30A Maverick (Silverbolt), nell’ormai lontano Luglio del 2019 e, da Maggio del 2020, con l’uscita di Iceman, FT-30B, Air-Raid non si avevano più notizie dei due componenti mancanti, tra cui per l’appunto il qui presente FT-30D Viper.

Procediamo dunque con la recensione del prodotto e partiamo dalla confezione, con la work-art a cura di Johannes Vinci. Detto che il disegno del robot e della sua versione alt-mode sono come al solito impeccabili e mantengono alto lo standard dell’artista, sinceramente avevamo qualche dubbio in merito alla sua colorazione, perché, vedendola nelle varie presentazioni che hanno preceduto l’uscita, ci sembrava un po’ troppo lontana dal dinamismo espresso dal disegno, con questi colori tenui un po’ troppo pastello che ne smorzano l’effetto e invece, avendola sotto mano, ci siamo dovuti ricredere perché, al contrario, l’effetto complessivo è molto gradevole e “azzeccatissimo”, quindi anche questa volta Iohannes ha centrato l’obiettivo. Diciamo anche che è bella la forma allungata della scatola che contribuisce a dare ancora più dinamicità al disegno.

Per il resto abbiamo la classica confezione Fans Toys dove sul retro troviamo una breve biografia del personaggio, così come riportata anche nella carta biografica Tech-Spec che troveremo all’interno della confezione, e una serie di fotografie dell’action figure in modalità robot, in modalità alternativa aereo, un caccia F-4 Phantom II, e in modalità braccio destro di Superion, ribattezzato Ethereaon dalla Fans Toys. Sui lati della confezione troviamo ancora una volta il codice identificativo del prodotto FT-30D, il nome Viper dato da FansToys a FireFlight e la dicitura “made in China”, con l’anno di produzione e il marchio del produttore FansToys. Sui lati superiore e inferiore troviamo nuovamente il disegno della modalità aereo e accanto nell’angolo in basso il codice QR-code che consente di accedere al video tutorial della trasformazione. Il cartonato utilizzato è di buona qualità ma, come sempre, il pezzo forte delle confezioni Fans Toys resta la work-art di Johannes Vinci. Nel complesso diamo dunque alla confezione un voto pari a 8.

Gli accessori forniti con questa uscita Fans Toys sono:

  • Il manuale delle istruzioni, immancabile, bello colorato e ben dettagliato;
  • La carta biografica tech-spec con una breve descrizione del personaggio, la stessa descrizione che troviamo fuori dalla confezione, con il punteggio delle abilità;
  • Un volto extra con espressione alternativa;
  • Due pistole laser combinabili in un’unica pistola laser a due canne.

Insomma, se escludiamo il manuale delle istruzioni e la carta biografica, che non potrebbero mai mancare, ecco che ci restano solo due misere pistole laser monocromatiche e un solo volto alternativo che, per quanto possa essere bello e ben curato, da solo non basta a coprire la pochezza di accessori che contraddistingue questa uscita. Come sempre, quando si tratta di accessori, Fans Toys è un pò avara. Sono rari i casi in cui ci fa dono di un numero soddisfacente di accessori. Per questo diamo agli accessori un voto pari a cinque, un’insufficienza più che meritata, specie se consideriamo il prezzo di uscita di questo prodotto.

Per quanto riguarda l’impatto estetico, la figura si presenta con una scultura del viso davvero impressionante, davvero bella, e questo è un marchio di fabbrica della Fans Toys. Come sempre gli occhi sono molto espressivi, due gemme splendenti, mentre i lineamenti sono solcati al punto giusto e davvero il volto è identico a quello del cartone animato.

Anche la scultura del corpo, pur rispettando le linee del cartone animato, è ben dettagliata con una serie di intarsi che danno un tocco di realismo che non guasta mai.

Nonostante si trasformi in un aereo, non ci sono “brutture” e grovigli di pannellature nascoste dietro le spalle. Il back pack è contenuto e per di più rispetta l’accuratezza del cartone animato, molto pulito, sobrio e lineare, proprio come piace a noi di Robots-In-Incognito.

A parte la lunghezza della punta del jet che supera la linea della testa, il back-pack non è eccessivamente grande e resta ben inquadrato nella linea delle spalle. Anche guardandolo di profilo, la profondità del back-pack non è eccessiva. Tutto il back-pack è ben proporzionato e sembra anche ben bilanciato e ben equilibrato nel peso per cui, dal punto di vista dell’impatto estetico, il robot è davvero bello, così come è bello anche nella forma alternativa di aereo. Anzi in forma aereo è forse anche più bello e originale perchè, oltre a richiamare molto il cartone animato, ha anche molti particolari “real” che lo rendono assolutamente realistico, a cominciare della cabina del pilota che è ispezionabile con il vetrino di color fumè che si apre. L’aereo è anche ben proporzionato nelle dimensioni con una lunghezza di circa trentatrè (33) centimetri ed una apertura alare di scarsi venticinque (25) centimetri. Diamo dunque a questo Masterpiece un voto pari ad otto (8) per l’impatto estetico.

Contribuisce sicuramente alla valorizzazione dell’impatto estetico la verniciatura. La verniciatura, infatti, presenta qualche lieve imperfezione, ma nel complesso è ben fatta. Almeno il pezzo che abbiamo ricevuto non sembra riportare particolari difetti.

Il robot è verniciato quasi completamente in ogni sua parte e i colori rispettano lo schema dei colori originali del cartone animato. Belle le serigrafie celesti e giallo con lo sfondo bianco sulle ali, molto effetto G1, con quel sapore di retrò del pieno degli anni ’80 che tanto ci piace e accende i nostri ricordi. Bello il bianco perla utilizzato e bello il rosso luminoso, molto acceso che conferisce carattere e personalità al robot, ma soprattutto all’alt mode.

Abbiamo notato forse, qualche leggera imperfezione sul petto, dove la colorazione si alterna con le decorazioni dipinte in bianco e rosso, e qualche segno sulla punta dell’aereo dipinta di un colore grigio scuro, “canna di fucile”, ma nel complesso la verniciatura è fatta discretamente bene. Si notano le differenze cromatiche del rosso tra le parti in metallo e quelle in plastica, specie quando è trasformato nella modalità aereo, così come si nota il contrasto tra il colore verniciato bianco-perla delle braccia e il bianco della plastica delle mani, quindi a fronte di questi elementi diamo alla verniciatura un voto pari a sette (7).

Soffermiamoci quindi sulla qualità dei materiali. Alto circa ventisei (26) centimetri, se consideriamo la punta del back pack, o ventitrè (23) centimetri se ci fermiamo all’altezza della testa, in proporzione alla sua altezza, il robot non pesa tanto. Siamo dinanzi ad una figura che si presenta con un attorno ai quattrocento ventotto (428) grammi, dunque un po’ sotto la media Fans Toys, il che vuol dire che la figura contiene meno die-cast del solito. Ma non potrebbe essere diversamente, dato che si trasforma nell’arto destro di Superion e come tale non può essere troppo pesante.

Voci di corridoio che si sono susseguite negli anni precedenti dicono che uno dei motivi per cui sono state ritardate le uscite degli ultimi due personaggi del set degli Aerialbot, così come per il set degli Stunticon, e con esse è stato ritardato il completamento dello stesso combiner, è proprio il fatto che nella combinazione finale, il peso dei singoli robot dava problemi di stabilità all’intero combinato, soprattutto per quanto riguarda la tenuta degli arti superiori. Per tale ragione, nella revisione del progetto, Fans Toys ha dovuto ridimensionare il peso di questa figura, così come vedremo per Slingshot (FT-30E) e per questo motivo il suo peso complessivo non va oltre i 428 grammi.

Tornando dunque sulla qualità dei materiali utilizzati, pur nella considerazione che la plastica utilizzata da Fans Toys sia una plastica di ottima qualità, o almeno così ci sembra, la presenza di poco die-cast non ci consente di dare un voto che sia superiore al sette (7).

Fin qui tutto bene, o almeno così ci sembra, ma ora iniziano le note dolenti: parliamo della posabilità. Questa infatti è una figura che non da molte soddisfazioni dal punto di vista della posabilità, poiché i movimenti delle articolazioni sono alquanto limitati. Vediamole nel dettaglio.

Le braccia possono compiere una rotazione completa di 360 gradi all’altezza dell’omero, lì dove c’è l’attaccatura della spalla, tuttavia non presentano il doppio snodo all’altezza dei GOMITI, quindi possono piegarsi al massimo di 90 gradi. In compenso, l’avambraccio può compiere una rotazione orizzontale di 360 gradi. Le braccia possono inoltre sollevarsi di novanta (90) gradi lateralmente e anche in questo caso si tratta di un movimento limitato ma accettabile. Manca inoltre un meccanismo a cricchetto, quantomeno nell’articolazione dell’omero e di conseguenza c’è la possibilità che nel tempo queste articolazioni possano allentarsi. Insomma non il massimo per quello che vale in soldoni questo prodotto.

Le mani sono abbastanza articolate con dita che possono piegarsi su due falangi mentre il pollice ha una sola falange che grazie ad una ball-join può compiere tutti i movimenti che servono.

È invece assente una articolazione all’altezza del polso, dunque la mano può solo ruotare orizzontalmente intorno all’attaccatura dell’avambraccio ma non può piegarsi.

Notiamo che le mani sono vecchio stile, con le dita più o meno della stessa lunghezza e cubiche, quindi abbastanza diverse dalle mani più umanizzate che abbiamo ritrovato nelle ultime uscite Fans Toys. Sembra quasi che Fans Toys sia tornata indietro sui suoi passi, ma in realtà questo è uno di quei segnali che ci dice che il progetto di questa action figure è un po’ vecchiotto, proprio perché si tratta di un prodotto che doveva già essere messo sul mercato cinque (5) anni fa ma che, per ragioni poco chiare è stato messo in commercio solo ora.

Altro dettaglio che ci fa propendere per la teoria che questo progetto sia vecchio è il busto che infatti non può ruotare, né piegarsi con gli addominali, è alquanto bloccato, e ciò conferisce una forte rigidità all’intera figura.

La testa può compiere una rotazione di 360 e movimenti in alto, mentre verso il basso il movimento è poco più che accennato.

Le gambe poi non si possono muovere indietro perché ostacolate dal pannello posteriore del gonnellino che è fisso ed è agganciato al back-pack, mentre possiamo alzarle frontalmente di novanta (90) gradi e anche lateralmente, alzando il gonnellino, possiamo sollevarle poco meno di 90 gradi.

All’altezza delle anche, le articolazioni delle gambe presentano un meccanismo a cricchetto che conferisce loro maggiore qualità. Anche nel ginocchio è presente il meccanismo a cricchetto che conferisce qualità all’articolazione, tuttavia il ginocchio si piega poco meno di novanta (90) gradi perché, come per i gomiti, è assente il doppio snodo. In compenso, anche in questo caso la gamba, all’altezza del quadricipite, può ruotare orizzontalmente di trecento sessanta (360) gradi.

Anche i movimenti dei piedi presentano delle forti limitazioni. Possono infatti piegarsi lateralmente verso l‘interno, ma non possono piegarsi specularmente verso l’esterno, nè possono piegarsi in avanti o indietro, come abbiamo visto per altre action figure. Le articolazioni delle caviglie sono in buona sostanza inesistenti. E questa limitazione insieme a quella della rigidità del busto limitano fortemente l’intera posabilità del robot.

Nel complesso dunque, la posabilità di questa figura non ci ha per nulla soddisfatti, perché davvero presenta molte limitazioni che troviamo inaccettabili per lo standard a cui ci ha abituato Fans Toys. Anche questo è un elemento che ci dice che il progetto di questa figura è vecchio. Per questo siamo severi nel dare un voto negativo alle articolazioni, un voto che è un cinque (5), dunque una insufficienza a tutti gli effetti.

Parliamo della trasformazione. Come anticipato, Fireflight si trasforma in un caccia bombardiere F-4 Phantom II di colore prevalentemente rosso. La trasformazione è nel complesso facile ed intuitiva e, perché no, a tratti piacevole e divertente. Tuttavia non è proprio una passeggiata di salute perché ci sono un paio di passaggi abbastanza rognosi che di fatto ne hanno abbassato il voto finale. Eravamo infatti propensi a dare un sette (7) a questa trasformazione, ma a lavoro concluso abbiamo ritenuto il sei (6), un voto più che onesto e vi spieghiamo perché.

La parte della trasformazione che ci è piaciuta di meno è quella relativa all’inserimento delle braccia all’interno de busto, perché sì è costretti a fare un po’ più di forza per inserirle e ancora di più per tirarle fuori quando lo si trasforma nuovamente da aereo a robot. Lo strusciamento tra le due braccia in questi passaggi è inevitabile, con il rischio che è quasi una certezza, che a lungo andare le pannellature si possano graffiare e perdere la verniciatura.

A nostro modo di vedere, sarebbe bastato rendere il busto un po’ più largo di qualche millimetro per evitare questo strusciamento ma ormai il gioco è fatto, per questo evitate di trasformarlo di continuo.

Altri passaggi fastidiosi sono la sistemazione delle gambe e della coda dell’aereo. Le gambe in generale sono fastidiose da sistemare per via delle ali che non rendono facile la presa e quindi non si sa bene come tenerlo mentre lo si trasforma. Per nostra esperienza conviene tenere chiuse le ali finché non si sistemano le gambe.

La coda dell’aereo invece è fastidiosa da gestire per via dei segmenti in die-cast che la tengono legata al resto del corpo. Anche in questo caso bisogna lavorarci un po’ per sistemarli. In conclusione dunque il livello di difficoltà di questa trasformazione è medio e diamo un voto pari a sei (6).

La corrispondenza al cartoon c’è e sarebbe perfetta se non fosse per i due pannel trasparenti di colore bianco, presenti sul gonnellino, che non corrispondono affatto a quelli del cartone animato. Nel cartone animato i due pannel sono infatti di colore blu, mentre sulla figura sono realizzati con piastrine trasparenti sul bianco. Un errore che sembra essersi presentato in fase di produzione della figura, giacché nel rendering e nelle presentazioni precedenti all’uscita, i due pannel erano realizzati con piastrine trasparenti sulla tonalità del blu.
Fans Toys ha provveduto a fornire i pezzi corretti da sostituire con l’uscita di FT-30E, Jester, ovvero Slingshot, quindi l’errore è risolvibile, ma noi di Robots-In-Incognito siamo un po’ contrariati da questa scelta. Avremmo preferito ricevere i pezzi sostitutivi indipendentemente dall’uscita di FT-30E perché non è affatto scontato che uno abbia interesse a completare tutto il set, visto anche il prezzo esorbitante di FT-30E. Ad ogni modo la scultura del volto, lo schema dei colori, anche nella versione alt-mode, rispondono molto al cartone animato, per questo diamo alla corrispondenza al cartoon un voto pari a 8.

Altra nota dolente di questa uscita è il rapporto qualità/prezzo. FT-30D è infatti una figura che come abbiamo descritto si presenta con parecchi difetti, a cominciare dal fatto che non ha molti accessori, pochissimi per la verità, e soprattutto presenta forti limitazioni nella posabilità.

È quasi del tutto in plastica e ultimo, ma non meno importante, non dobbiamo dimenticarci che questo è un personaggio minore, un componente di un set che, a completamento della serie, per chi dovesse acquistarla oggi, tutta in un’unica soluzione, avrebbe un costo che si aggirerebbe tra gli ottocento (800) e i mille (1000) euro. Una cifra credo esorbitante per un combiner.

FT-30 Ethereaon risulta attualmente il combiner più costoso della storia del modellismo robotico e per questo, secondo il nostro modestissimo parere, Fans Toys avrebbe dovuto moderare il prezzo delle singole uscite, soprattutto se consideriamo che questo è un vecchio progetto, quindi qualitativamente obsoleto per gli standard attuali.

Per questo il voto dato al rapporto qualità/prezzo è una insufficienza, un cinque (5) senza ripensamenti, per quanto la figura nel complesso sia bella e molto simile al cartone animato.

In conclusione, la valutazione complessiva che diamo a questo Masterpiece, così come calcolata dalla media aritmetica dei singoli voti, è un sei e mezzo (6,5) dunque stiamo parlando di una figura che nel suo complesso supera, ma non di molto, la sufficienza.

In generale è molto bello e questo ci fa dimenticare un po’ tutti gli altri difetti, ma resta il fatto che non si tratta di una grande uscita, che non è nulla di eccezionale, se non fosse che si tratta di un componente di uno dei combiner più attesi e sofferti nella storia del collezionismo robotico odierno. Per questo il voto del sei e mezzo (6,5) resta, è più che giusto e non potrebbe essere diversamente.

Nostro malgrado, diciamo che allo stato attuale, FT-30D, così come tutti gli altri componenti del set Aerialbot realizzato da Fans Toys, è un pezzo che non può mancare nella stanza di un collezionista, perchè ci risulta la migliore rappresentazione Masterpiece in circolazione, per cui la scelta è tra il prenderlo e l’attendere che un altra casa produttrice si faccia avanti con una soluzione migliore. Buon collezionismo robotico a tutti!

ParametroPunteggio
Estetica8
Materiali7
Verniciatura7
Posabilità5
Accessori5
Trasformazione6
Corrispondenza cartoon8
Confezione8
Qualità/Prezzo5
Sintetico6,55
RMX-12 – Pitch (a.k.a. Eject)

RMX-12 – Pitch (a.k.a. Eject)

ProduttoreMastermind Creation / Ocular Max
OggettoRMX-12 – Pitch
Personaggio cartoonEject
Data prima edizione01/09/2023
Altezza13 cm
Peso87 gr
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

Ed eccoci qui a recensire RMX-12, Pitch, alias Eject della casa produttrice terza parte Mastermind Creation / Ocular Max. Diciamo subito che la versione in questione non è in scala Masterpiece, benchè venga annoverata tra i pezzi da includere in questa categoria, ma è una versione oversize, dalle dimensioni più generose rispetto a quelle della scala ufficiale.

Il motivo è presto detto ed è la tesi da noi sostenuta, ovvero che, per quanto oversize, si tratta di dimensioni che comunque non stonano, se messe a confronto con quelle di altri soggetti Masterpiece, come in particolare la versione Masterpiece del robot “master” di Eject,  ovvero Blaster (Radio Robot nel doppiaggio storico italiano).

Per valutare l’adattabilità della scala oversize di RMX-12 abbiamo scelto la versione Masterpiece terza parte di FansToys, ovvero FT-55, prendendo dunque come figure di riferimento, non solo Blaster, ma anche la versione in scala di Rewind, fratello gemello di Eject. Dal confronto abbiamo potuto constatare con mano che RMX-12 si adatta perfettamente alla scala Masterpiece perchè, pur essendo il doppio di Rewind, con i suoi 13 centimetri di altezza, non supera le dimensioni di un minibot come Cliffjumper, Bumblebee e altri Masterpiece finora realizzati da Takara-Tomy o da altri produttori di terze. RMX-12 si presenta dunque come una buona via di mezzo tra le dimensioni forse troppo ridotte delle cassette-bot ufficiali e quelle del suo “master” Blaster. A questo si aggiungono le considerazioni in merito al fenomeno del mass-shifting che caratterizza un pò in generale tutte le cassette-bot transformers, incluse quelle di Soundwave.

In altre parole, non ci sarebbe alcun motivo per avere delle modalità robot sotto-dimensionate per stare nelle proporzioni dell’alt-mode delle audio-cassette, in quanto grazie all’effetto mass-shifting, già nel cartone animato, si passa da un oggetto di pochi centimetri a un robot delle dimensioni di un essere umano, se non addirittura più grande. Per questo non è del tutto sbagliato realizzare delle figure robot dalle dimensioni simili a quelle di un Masterpiece di Bumblebee o Cliffjumper, comunque più piccole rispetto alla figura di Blaster.

Di fatto, l’unico motivo per cui si considera questo soggetto fuori scala rispetto alla linea ufficiale Masterpiece è che nel progetto iniziale consegnato ai disegnatori dei fumetti e dei cartoni animati, effettivamente le dimensioni sono ridotte e sono appunto quelle riprese nella scala Matserpiece. In realtà le scale originali furono disattese dagli stessi disegnatori già nei cartoni animati, per questo la loro osservanza non la riteniamo categorica. Ad ogni modo ricordiamo che la scala di riferimento può essere verificata cercando le schede della Sunbow.

Partiamo con ordine, dalla confezione. Il prodotto viene confezionato in una stilosa brown box al cui interno troviamo la confezione vere e propria realizzata in cartoncino patinato che avvolge l’intero contenitore dell’audio-cassetta, dato che il prodotto ci viene consegnato trasformato nella sua modalità alternativa, invece che nella modalità robot. Il cartoncino patinato dunque avvolge la cassetta stipata nella classica custodia di plastica trasparente in cui erano solitamente contenute e protette le vere audio-cassette di un tempo. Insomma, confrontando la versione alt-mode di questo transformer, con una vera cassetta audio recuperata per l’occasione, abbiamo la conferma di quanto l’alt-mode sia assolutamente realistico, molto simile per dimensioni e confezionamento alle vere AUDIO-cassette di qualche tempo fa.

Il cartoncino patinato si presenta con una certa qualità, ben fatto e stiloso, semi lucido e riporta sul lato frontale una work-art raffigurante il personaggio di Pitch, ovvero Eject. L’immagine della work-art è stilizzata su uno sfondo che richiama l’ambiente tridimensionale di formattazione dei Transformers, ovvero una specie di spazio reticolato, proprio come si vede nella sigla Trasformers della generation one o in alcune scene del lungometraggio del 1986 in cui Megatron viene ri-formattato in Galvatron per mano di Unicron.

Sul retro invece sono riportate alcune immagini della figura mentre passa da modalità cassetta alla modalità robot, con una breve biografia del personaggio che ritroviamo poi sulla scheda tecnica Scheda.

Per finire, nella parte interna del cartoncino sono riportate le istruzioni per la trasformazione. Dunque il cartoncino funge anche da manuale così come nelle vecchie audio-cassette, sulla copertina erano solitamente riportate le immagini degli artisti i titoli dei brani e alle volte anche i testi delle canzoni. Insomma, la confezione è un vero tuffo nel passato un’emozione unica per i nostalgici degli anni ottanta/novanta e per questo l’abbiamo apprezzata tantissimo.

Proseguiamo con l’aspetto estetico. La figura è bella e vigorosa con linee essenziali, molto semplici e pulite proprio come piacciono a noi che non amiamo tanto quei robot troppo artefatti, pieni di orpelli, con armi che sbucano da tutte le parti, persino dal fondoschiena, per usare un’espressione gentile. Tutto sommato, frontalmente, il robot è abbastanza pulito nelle pannellature se non fosse per i buchi che si vedono all’altezza della tibia e per i due perni degli snodi delle gambe che si intravedono sotto il gonnellino, all’altezza del bacino. Forse sarebbe stato sufficiente allungare leggermente le due sezioni che formano il gonnellino frontale fino a coprire i due perni, ma magari anche così esteticamente avrebbe perso qualcosa.

Di profilo notiamo che la figura presenta uno spessore minimo e di fatto risulta molto esile, poco voluminosa, sembra quasi che sia stata tagliata di netto e affettata come un salame. Insomma forse a dirla tutta per quanto la figura risulti pulita e lineare avremmo preferito un po’ più di spessore per darle un po’ più di consistenza ed evitare questo effetto schiacciato sulla schiena, ma va detto che non è male nemmeno così e poi effettivamente è in linea con quanto si vede nel cartone animato.

Guardandolo dall’alto invece notiamo un difetto estetico non di poco conto, ovvero l’assenza di pannellature a coprire le parti bianche degli ingranaggi (chiamiamoli così) delle articolazioni. Insomma consideriamo l’assenza di pannellature come una mancanza di dettaglio non di poco conto che incide negativamente sull’impatto estetico di questa figura.

Guardandolo dalle spalle invece si notano i classici difetti dovuti ai forellini degli innesti delle viti sparsi qua e là che sporcano un po’ la linearità della figura, ma sicuramente meglio di quanto visto con la versione di FansToys. Non siamo sicuramente a quei livelli scabrosi forse però la parte più brutta e all’altezza dei glutei, se così possiamo chiamarli, dove si vedono gli snodi per i movimenti delle gambe: per quanto siano puliti e non si vedano i perni come nella parte frontale, me manca il gonnellino posteriore, il classico gonnellino con cui solitamente si coprono queste parti. Magari sarebbe bastato aumentare lo spessore del robot per aggiungere il gonnellino anche per la parte posteriore così come posto frontalmente, dato che come abbiamo visto, la figura è molto sottile.

Inoltre, non ci piace affatto la soluzione adottata per i pannelli che coprono il petto e le spalle del robot, in quanto non sono fissati con un piccolo aggancio e di fatto tendono a muoversi continuamente non appena si prova a toccarli o quando si prende il robot per fargli assumere una nuova posa. Occorre sistemare e riposizionare i pannelli ogni volta che si maneggia la figura, insomma una soluzione a dir poco fastidiosa. In questo caso ci sembra che gli ingegneri non si siano sforzati più di tanto.

Ad ogni modo nel complesso le forme robotiche sono ben riuscite con dimensioni consistenti che danno soddisfazione nel tenerli in mano. Parliamo infatti di un robot alto circa tredici (13) centimetri, come già detto assolutamente in scala con uno qualsiasi dei minibot Masterpiece ad oggi in circolazione, insomma, una gran soddisfazione dal punto di vista delle dimensioni.

Ma soffermiamoci un attimo sulla scultura del viso che onestamente non è nulla di particolarmente sconvolgente. Rispecchia abbastanza fedelmente quella del cartone animato ma è talmente lineare, talmente priva di elementi distintivi da risultare quasi del tutto anonima. Ad esempio, sarebbero bastato utilizzare delle piccole gemme per gli occhi invece che semplicemente scolpirli e dipingerli, per dare al volto quel tocco di originalità in più che tanto sarebbe bastato per lasciare il segno. Invece la realizzazione finale della scultura del viso è un po’ troppo sempliciotta, senza infamia e senza gloria.

In sintesi diamo all’aspetto estetico un punteggio pari a sette (7), dunque consideriamo nel complesso questa figura discretamente bella, con qualche difetto che le ruba il podio.

La posabilità è più che buona. Le braccia presentano un doppio snodo all’altezza del gomito grazie al quale è possibile piegarle fino a far si che l’avambraccio e il braccio quasi si tocchino. Inoltre, le braccia possono ruotare di 360 gradi all’altezza dello snodo che collega l’omero al busto e possono alzarsi di 90 gradi lateralmente. Addirittura con la doppia articolazione della spalla, il braccio può sollevarsi in alto fino a formare un angolo di circa 180 gradi, mentre all’altezza del bicipite il braccio può ruotare in orizzontale sempre di 360 gradi. Le braccia dunque possono muoversi per assumere diverse posizioni che consentono di dare dinamicità all’intera figura.

È inoltre possibile piegare  il busto come se la figura stesse facendo esercizi con gli addominali. Il busto si presenta dunque con un buon movimento di addominali e in aggiunta è possibile ruotarlo di 360 gradi, in orizzontale.

La testa può ruotare di 360 gradi orizzontalmente e può anche effettuare piccole oscillazioni laterali e movimenti verso l’alto e in basso grazie al ball-join con cui è agganciata al resto del corpo.

Le gambe ugualmente sono ben articolate. Sollevando il gonnellino è possibile sollevare le gambe fino a 90 gradi, sia frontalmente che lateralmente, e possono essere divaricate fino ad ottenere la spaccata alla Jean Claude Van Damme.
Come se non bastasse, è possibile piegarle all’altezza delle ginocchia, grazie sempre al meccanismo del doppio snodo, ed è possibile ruotarle orizzontalmente di 360 gradi all’altezza del quadricipite.
Anche i piedi hanno una loro articolazione. Possiamo infatti piegarli in avanti e anche lateralmente c’è una buona articolazione delle caviglia che consente di orientare i piedi
con un discreto raggio d’azione e quindi dare maggiore dinamicità alle pose che la figura può assumere. Forse il limite che riscontriamo nella possibilità di movimento laterale
delle caviglie e dei piedi è dato dalla presenza dei pannelli laterali che fanno da rivestimento alla tibia del robot e sono di fatto da impedimento per una maggiore escursione nei movimenti laterali dei piedi. In buona sostanza la capacità di posabilità di questa figura è più che soddisfacente.

Nel complesso dunque siamo positivamente impressionati dal livello di posabilità di questa figura e per questo il punteggio finale sulla posabilità è un otto (8) pieno.

Procediamo con i materiali e diciamo subito che sono di buona qualità. Si riscontra una discreta presenza di die-cast, soprattutto sulle gambe, in particolare sul quadricipite e sulle pannellature che ricoprono la parte della gamba sotto il ginocchio. L’ottimo sarebbe stato avere un po’ di più die-cast, oltre che sulle gambe, magari anche sul petto, però in compenso, la qualità delle plastiche di Mastermind Creation è ottima, non delude mai. Il peso è di centotrentotto (138) grammi in modalità cassetta,  inclusa nella sua custodia trasparente, mentre scende a ottantasette (87) grammi in modalità robot, senza armi o altri fronzoli. Dunque il peso è ben proporzionato in rapporto alle dimensioni ed attesta la qualità dei materiali utilizzati. Assegniamo dunque un punteggio pari a sette per la qualità dei materiali.

Per quanto riguarda la verniciatura il giudizio è buono, ma non senza difetti. Non si notano sbavature sulle plastiche o sulle parti in metallo e su questo possiamo dire che Mastermind difficilmente delude. La verniciatura nel complesso è buona ma non condividiamo la scelta di utilizzare i decal per le parti decorative ovvero il petto e il bacino.

In questi punti infatti si notano delle parti dove un po’ è venuta meno la decorazione forse impercettibili ad occhio nudo ma è bastata una ripresa in video per notarli.

Diversamente dalla verniciatura della Fans Toys qui la verniciatura è opaca, non è scintillante ma ovviamente questo dipende anche dai materiali utilizzati laddove in queste figure di Mastermind Creation la plastica è preponderante, dunque gli diamo un punteggio pari a sette (7) senza troppi ripensamenti.

Il prodotto si presenta ben accessoriato. In particolare, tra gli accessori troviamo:

  • tre (3) teste alternative, che richiamano la versione IDW del personaggio, con tre espressioni differenti, oltre quella già montata sulla figura;
  • due (2) pistole laser;
  • due (2) spalline alternative che consentono di rappresentare le due figure nella versione fumetto IDW dei personaggi;
  • una (1) carta biografica;
  • un (1) manuale delle istruzioni che è parte integrante della copertina della confezione.

Vediamo che le tre teste presentano tre volti alternativi, con una visiera unica al posto degli occhi, come nella versione fumetto IDW, mentre la testa già montata è quella con gli occhi e la mascherina sulla bocca come si presenta nel cartone animato.
Quindi delle tre teste versione IDW abbiamo una testa con un’espressione arrabbiata, una con un’espressione ammiccante o sorridente che dir si voglia e una testa con un’espressione seriosa. Forse avremmo voluto un paio di armi in più da tenere agganciate alle spalle. Ma nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti del set con cui sono accessoriati questi due Masterpiece e per questo il nostro punteggio è anche in questo caso un più che meritato sette (7).

La trasformazione, da quello che abbiamo potuto constatare, è semplice ed intuitiva, quindi molto divertente e soddisfacente. Non una delle solite trasformazioni frustranti a cui sempre più spesso stiamo assistendo nel panorama dei Masterpiece, dove le case produttrici cercano di raggiungere il doppio risultato di avere, da un lato delle action figure estremamente articolate e dall’altro un aspetto estetico sempre più pulito e accurato, sia per la modalità alternativa, che per la forma robotica. Ovviamente tutto questo si traduce in una maggiore complessità della trasformazione (oltre che maggiori costi). Una complessità tale da rendere spesso questi prodotti molto delicati e facili alle rotture dei meccanismi, oltre che frustranti per chi li vuole trasformare. Insomma sono trasformazioni che portano via molto tempo e tanta frustrazione. Ebbene in questo caso Mastermind Creation, in assoluta controtendenza ci regala, si fa per dire, un bel Masterpiece facile da trasformare, se si escludono i due pannelli che si piegano sotto la pianta del piede, per i quali ci è voluto qualche sforzo in più per ruotarli, ma basta olearli un po’, con un po’ di grasso al silicone, e tutto scorre liscio e senza danni.

Parliamo quindi di una trasformazione che dà le sue soddisfazioni anche se, è giusto dirlo, non stiamo parlando di chissà quale alt-mode complesso o di chissà quale design robotico. La modalità alternativa, non è un’auto, né un elicottero, o un aereo, ma una semplicissima audio-cassetta. Il robot poi, ha delle linee molto semplici, non presenta ali o altri orpelli che ne potrebbero arricchire il design, tuttavia se consideriamo anche il livello di posabilità, non possiamo che essere soddisfatti del risultato finale, per questo diamo un bel punteggio, un 8 pieno, alla trasformazione.

Parliamo quindi della corrispondenza con il cartone animato. Diciamo subito che al netto delle dimensioni la corrispondenza al cartoon c’è ed è più che tangibile. Colori, dettagli, particolari, tutto molto vicino alle immagini che vediamo nei cartoni animati. Resta purtroppo l’unica ambiguità delle dimensioni che, come abbiamo ribadito più e più volte non sono sempre determinabili, basandosi solo su quello che si vede nei cartoni animati, dove alle volte sembrano rispettare le dimensioni di un essere umano, mentre altre volte sono dimensioni più generose, come appunto quelle dei minibot del calibro di Cliffjumper, Gears, Bumblebee e così via. A voler essere onesti ci sarebbero le Sunbow ad indicarci la scala di riferimento di ogni trasformer, ma come già detto, non sono sempre state rispettate dagli stessi disegnatori dunque per quanto possa essere legittimato a non considerare la scala in tutta coscienza, nel rispetto delle regole non voglio farlo dunque per la corrispondenza al cartone animato non me la sento di dargli un 8 anche se lo meriterebbero entrambe le figure ma restiamo pur sempre su un bel sette (7) più che meritato.

Sul rapporto qualità/prezzo come avrà imparato chi ci segue già da qualche tempo, siamo sempre molto restii nel dare voti troppo alti, quindi, non siamo da meno anche in questo caso. Per quanto la figura nel complesso sia ben fatta, con una buona qualità di materiali, verniciatura e posabilità, presenta comunque un prezzo di partenza di una discreta importanza, che come tale non ci convince molto. Certo abbiamo visto di peggio e per questo riteniamo il rapporto qualità/prezzo sul filo della sufficienza assegnando un bel sei (6) politico.

Complessivamente dunque il giudizio per questo Masterpiece oversize è più che positivo e si attesta pienamente su un punteggio di poco superiore al sette (7). Certo, come abbiamo visto nel corso di questa lunga recensione i difetti non mancano, qualche imperfezione c’è sempre, ma nel complesso possiamo essere più che soddisfatti del risultato finale. Ci sono i soliti problemi di estetica “da tergo”, qualche soluzione stilistica poco convincente, come ad esempio lo spessore e le chiappe al vento, ma nel complesso parliamo pur sempre di un prodotto “semplice”, ma di sicuro impatto, versatile, essenziale e dinamico allo stesso tempo. Insomma brava Mastermind Creation per averci fatto dono della versione collezionabile di questa pietra miliare del mondo transformers della generation one, benchè in una scala oversize rispetto a quella ufficiale Masterpiece, ma va bene così, WELL DONE!

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità8
Accessori7
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione8
Qualità/Prezzo6
Sintetico7,22
FT-55 – Recorder (a.k.a. Blaster)

FT-55 – Recorder (a.k.a. Blaster)

ProduttoreFans Toys
OggettoFT-55 – Recorder
Personaggio cartoonBlaster & Rewind
Data prima edizione01/05/2023
Altezza23 cm
Peso610 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

Siamo a Maggio 2023 e il tanto atteso Fans Toys FT-55 Recorder, alias Blaster, viene finalmente messo in vendita. In realtà Recorder non è solo, ma in compagnia della sua fedele mini-cassetta transformer Fast-Forward, alias Rewind. A Giugno 2023 usciranno le altre tre mini-cassette per completare il set, così come lo conosciamo dai cartoni animati e dai fumetti della generation one, ovvero Steeljaw, Ramhorn e Eject, con l’uscita Fans Toys FT-55B.

La strategia di vendita è simile a quella che Takara-Tomy  ha adottato a suo tempo per il Masterpiece di Soundwave MP-13: in quell’occasione, in una unica uscita Takara-Tomy mette insieme Soundwave e Laserbeak, per poi far uscire separatamente le altre mini-cassette trasformabili, due alla volta, con MP-15, per Rumble e Jaguar (Ravage), e MP-16, per Frenzy e Buzzsaw.

In realtà, come molti di voi sanno, Fans Toys non è nuova a questa strategia e di fatto, sotto le mentite spoglie del marchio Robot Paradise, l’ha già sperimentata l’anno precedente, con l’uscita della sua versione Masterpiece di Soundwave, ovvero RP-01 Acoustic Wave. In quell’occasione RP-01 è un set composto da Soundwave e Frenzy, mentre con RP-01B arrivano le versioni Masterpiece non ufficiali delle altre tre mini-cassette trasformabili Ravage, Rumble e Laserbeak.

Questa strategia di marketing che tanto fa monetizzare Takara-Tomy e Fans Toys è per noi la prima nota dolente nella valutazione di questo prodotto perché, anticipando altre recensioni, se per il set principale può trovare una giustificazione il prezzo del prodotto, ugualmente non si può dire delle mini-cassette, la cui scarsa qualità nella cura dei dettagli non è assolutamente rapportabile al prezzo di vendita. Diciamolo subito dunque: le mini-cassette sono degli accessori al robot principale e come tali non possono avere un prezzo troppo alto. Ma ormai il gioco (o per meglio dire, il danno) è fatto e i collezionisti hanno già ceduto alla tentazione. Andiamo dunque per ordine e analizziamo nel dettaglio FT-55.

FT-55 viene dunque alla luce, l’attesa è finita, qualche giorno ancora per la spedizione e finalmente lo abbiamo tra le nostre mani. Wow! Che rosso sgargiante, che giallo luccicante! A prima vista, tolto dalla scatola l’emozione è tanta e l’attesa sembra essere stata adeguatamente ricompensata… sembra… Già perchè dandogli un’occhiata un pò più da vicino, a mente fredda, con il giusto stato d’animo, rilassato, distaccato, qualche difetto lo si nota e alla fine concludiamo che il prodotto è si bello, ma non bellissimo, discreto, buono, ma non eccellente.

Sicuramente quello che a prima vista colpisce e ci mette di buon umore, quando lo estraiamo per la prima volta dalla sua scatola, è appunto la sua colorazione. Un’istante dopo averlo preso in mano, l’altro aspetto che ci colpisce positivamente è il peso, da cui si deduce che la qualità dei materiali è ottima, la solita di casa Fans Toys. C’è molto die-cast, l’intera pettorina che funge da sportello per il vano di inserimento delle mini-cassette è in metallo pressofuso e questo contribuisce ad una buona percezione della qualità del prodotto al tatto.

In termini di qualità dei materiali, infatti, Fans Toys non delude mai e nel 99% dei casi conferma le aspettative. Diciamo pure che la qualità dei materiali è un marchio di fabbrica, il segno distintivo dei prodotti Fans Toys dunque, anche per il nostro FT-55 la situazione non cambia la qualità dei materiali c’è, si vede e la si sente al tatto.

Va detto però, che c’è anche tanta plastica, ma non potrebbe essere diversamente per via della trasformazione che altrimenti aumenterebbe il rischio di rovinare la verniciatura, graffiandola nei vari passaggi, ma tranquilli, anche le plastiche sembrano di buona fattura, la sensazione al tatto è di una piacevole robustezza e anche visivamente complice l’ottima verniciatura, si percepisce la buona qualità dei materiali.

Ulteriore considerazione da fare è che in fase di trasformazione le parti messe sotto stress reagiscono bene, non si è retto nulla quando lo abbiamo trasformato, indice questo che i materiali sono buoni, che il prodotto è ben costruito e resistente, per questo diamo un punteggio pari a 9 ai materiali  un bel 9 pieno, convinto, senza alcun tentennamento.

E come detto poco prima, la verniciatura è ottima e contribuisce a dare qualità al prodotto, i colori poi sono molto vivaci e corposi; in generale il rosso e il giallo, i classici colori di Blaster, danno la carica e spaccano come solo Blaster sa fare. Facendo indossare a Blaster i due Megafoni/Alto-Parlanti di colore oro-cromato che si vedono nell’episodio 52 della seconda stagione “Auto-Bop”, abbiamo un effetto sbalorditivo della verniciatura che è una vera meraviglia ed un piacere per gli occhi. Certo è che, se nella modalità robot tutto quadra ed è ben bilanciato, lo stesso non possiamo dire della sua modalità ghetto blaster su cui a breve ci soffermeremo, per il momento diciamo che ci hanno lasciato un po’ perplesse le variazioni di tonalità del rosso di alcuni pannelli rispetto ad altri, quando lo si trasforma in modalità Stereo Portatile Ghetto Blaster, ma nel complesso ci sentiamo di dare un punteggio pari a 9 per la verniciatura.

In generale il prodotto, sia in modalità robot che in modalità stereo ghetto-blaster, è molto fedele al cartone animato, tanto che paradossalmente in modalità robot perde un pò della sua bellezza estetica. Siamo difronte ad uno di quei casi in cui la somiglianza al cartone animato diventa un limite all’armonia delle forme e alle proporzioni della figura: l’iper-accuratezza è una “malattia” che a volte tende a declassare una figura in termini di aspetto estetico ed impatto visivo. L’esatto contrario di quello che la stessa Fans Toys ha fatto con la precedente uscita FT-52 Aussie (alias Outback). In quel caso, nel cartone animato il soggetto robot non spicca certo per bellezza ed armonia delle forme, ma Fans Toys, come già detto nella relativa recensione, riesce a dare lustro e nuova linfa vitale ad un personaggio secondario in tutto e per tutto sul viale del tramonto, già prima che attecchisca nella serie TV. E di fatto la presenza di Outback nelle avventure della terza stagione si esauriranno in appena tre episodi. Ma proprio in virtù di questa scarsità di informazioni, Fans Toys ha avuto maggiore libertà d’azione ed è riuscita a tirarne fuori un modello di tutto rispetto. Al contrario, un personaggio come Blaster finisce con l’essere vittima della “sindrome della cartoon accuracy”, proprio in virtù dei tanti dettagli che la serie TV offre, presentandolo in diversi episodi a partire dalla seconda stagione: abbiamo così tante informazioni sul suo conto e sul suo aspetto che nel tentativo di essere quanto più precisi possibile si finisce col renderlo meno bello di quanto in potenza possa essere. Questa è la trappola in cui è cascata Fans Toys con FT-55.

Le spalle del robot, ad esempio, proprio come nel cartone animato, non sono allineate al busto ma sono leggermente scese con un leggero effetto a campana che fa perdere un pò di vigore e senso di forza al soggetto. Esteticamente non è il massimo.

Altro punto debole dell’aspetto estetico è la sezione della vita proprio sotto la parte del busto che contiene il vano mangia cassette. Povera com’è di dettagli sembra che il robot indossi un enorme mutandone rosso.

In buona sostanza FT-55 è molto simile al cartone animato, ma chissà che cambiandolo un pochino, senza stravolgerlo troppo, si sarebbe potuto ottenere un risultato estetico di maggiore impatto. Per tale ragione, se per la corrispondenza con il cartone animato gli diamo un punteggio pari a 8, per l’impatto estetico il punteggio è 7 e non ce la sentiamo di andare oltre.

Anche nel confronto con RP-01 Acustic Wave, la versione di Soundwave di casa Fans Toys, FT-55 risulta esteticamente meno bello del suo rivale Decepticon.

Le dimensioni tra i due robot sono rispettate, presentano la stessa altezza, tuttavia la scultura del corpo di RP-01 è più di impatto, più imponente, più armoniosa e proporzionata rispetto alla figura di FT-55.

Benchè nel cartone animato i due antagonisti tendenzialmente si equivalgono in termini di forza e “poteri sonori”, per quanto riguarda l’aspetto estetico, è bene ammetterlo, Soundwave vince nettamente rispetto a Blaster, magari per via dello schema dei colori, magari per la scultura della testa e del volto, ma fatto sta che Soundwave è uno dei personaggi transformers più apprezzati di sempre per la sua bellezza, pur essendo un villain. Probabilmente di Blaster non ha mai convinto molto la forma della testa con quel caschetto di colore bianco-panna che ricopre la sua fronte che, unito alle piccole corna che ricordano le orecchie di un criceto sconsolato, non fanno certo del volto di Blaster un volto iconico degno del combattente che rappresenta.

Ma forse più di tutto a far vincere Soundwave in questo scontro di bellezza è per l’appunto la forma del corpo, specie le spalle e il bacino, laddove in Soundwave risultano più definiti, armoniosi e proporzionati.

Tornando dunque al confronto delle due action figure, forse le mani di FT-55 sembrano fatte meglio di quelle di RP-01 sia in termini di forma che di robustezza, ma nel complesso RP-01 è più bello, come nel cartone animato, più proporzionato, armonioso e con i colori al posto giusto. Entrambe le figure sostanzialmente si equivalgono in termini di altezza e proporzioni, segno questo che la scala Masterpiece è più che rispettata. È bello nel complesso vederli insieme, messi a confronto, per quanto Blaster ne esca esteticamente “sconfitto”.

Insomma, come nel cartone animato, laddove la potenza dei due robot si equivale, dal confronto dell’aspetto estetico delle due action figure, invece, Blaster ne esce sconfitto. Non si riesce ad ottenere un sostanziale pareggio come invece avviene nell’epica battaglia finale tra Blaster e Soundwave, trasmessa nella serie giapposese Headmaster, dove appunto i due robot si equivalgono in termini di forza e finiscono per distruggersi a vicenda.

Ed in modalità robot, FT-55 si difende a fatica anche se confrontato con il  Deformation Space DS-02, Recording Alliance. Il DS-02 sembra infatti più proporzionato in quanto non presenta il “difetto” delle spalle più basse rispetto alla linea superiore del busto. Le due figure si assomigliano, ma è evidente che la qualità dei materiali del FansToys è migliore, mentre sull’aspetto estetico sembra vincere il Deformation Space.

Analizziamo ora la modalità radio stereo portatile, quello che negli USA degli anni ’80 era noto come “ghetto blaster”. Anche la modalità ghetto blaster presenta dei difetti e non ci ha convinti del tutto. Il vano mangia cassette sembra troppo piccolo rispetto all’intero oggetto e risulta essere in una posizione leggermente decentrata a sinistra. Si notano molto le differenza di tonalità del colore rosso tra le pannellature, probabilmente perchè alcune, sono verniciate, mentre altre sono del colore della plastica utilizzata. Tuttavia della modalità stereo portatile Ghetto Blaster, quello che più di tutto non ci convince è il manico, che essendo stato suddiviso in più sezioni per consentirne l’impacchettamento durante la trasformazione, “a lavoro finito” tende ad imbarcarsi e manca di rigidità, quella rigidità che dovrebbe avere per la funzione che svolge. Estaticamente il risultato finale non è il massimo. In ultimo, la modalità stereo non è ben rifinita sulla parte posteriore, si nota maggiormente l’asimmetria tra i due lati e si notano delle fessure, segno quest’ultimo di una pannellatura un pò approssimativa. A fronte di quanto rilevato diamo dunque all’alt-mode un punteggio pari a 5.

La trasformazione è abbastanza complicata, ma dopo averci preso la mano tutto sommato scorre. Quello che spaventa è la presenza di tante pannellature che si chiudono e aprono a pacchetto, come se fosse un origami, e che sembrano essere molto delicate, quindi si opera con il timore di rompere qualcosa. Inoltre, la prima volta che lo si trasforma ci sono dei passaggio dove occorre fare un pò più di forza per sbloccarli e questo aumenta il rischio di fare errori e danneggiare il prodotto. Ci risulta poi un pò strano il modo in cui si gestisce la testa durante la trasformazione. La testa infatti viene aperta in due sezioni, anteriore e posteriore e posizionata lungo il lato destro della radio, nascosta poi dal ripiegamento della gamba destra e dalle relative pannellatura. Ci rendiamo conto che la soluzione è stata pensata per non andare ad intaccare lo spazio nel vano “mangia cassette”, ma perché non adottare la stessa soluzione adottata per Acustic Wave? Forse per presentare una trasformazione diversa dal solito e stupire i collezionisti? Se questo è l’intento con cui è stata pensata, allora l’obiettivo è stato raggiunto. Ad ogni modo, per le difficoltà riscontrate durante la sua prima trasformazione non possiamo che dare un punteggio pari a 5 per la trasformazione, per quanto nella versione robot, la figura è talmente pulita nelle linee e nelle forme che quasi non ci si accorge di essere difronte ad un prodotto trasformabile.

Passiamo dunque agli accessori. FT-55 viene rilasciato con la seguente dotazione di accessori:

  • Due carte biografiche da collezione, una per Recorder, che ricordiamo essere Blaster, e l’altra per Fast-Forward, che ricordiamo invece essere Rewind
  • Un manuale delle istruzioni, il classico manuale FansToys  con illustrazioni a colori;
  • Una mini-figure rappresentante il robot mini-cassetta Rewind che FansToys ha rinominato Fast-Forward;
  • Una testa alternativa della versione giocattolo anni ’80;
  • Quattro volti di ricambio con espressioni alternative molto ben definiti nello sculpt;
  • Un fucile laser per Recorder, ricco di dettagli che, nonostante una colorazione monocromatica sul grigio antracite, riescono a dargli quel tocco di real quanto basta;
  • Una pistola laser di colore oro per Fast-Forward;
  • Due altoparlanti di colore oro per simulare alcune scene iconiche della serie animata degli anni ’80.

Il Masterpiece arriva dunque ben assortito, ma tra gli accessori il robot mini-cassetta è una mezza delusione tanto da rientrare nell’elenco dei difetti di questa uscita Fans Toys.

In versione robot infatti, Fast-Forward, ovvero Rewind, se frontalmente risulta ben riuscito, lo stesso non si può dire del suo lato posteriore che presenta una serie di spazzi vuoti fin troppo evidenti a cominciare da quelli presenti nelle gambe, fino ad arrivare al grande spazio vuoto che si nota laddove collassa il busto e si nasconde la testa del robot quando è in modalità mini-cassetta. Questo spazio vuoto, evidente sul dorso del mini-robot, fa sì che si veda l’aggancio minimale della testa al resto del busto, il che è davvero brutto. Il risultato finale è che la mini-cassetta è relegata ad essere un semplice elemento di contorno che più che aggiungere valore al set di FT-55, quasi lo va a togliere.

La verità è che con l’uscita di FT-55B ci sarà il fratello gemello di Rewind, ovvero Eject, che avrà il suo bel costo, non giustificato se il risultato finale è quello che vediamo in Rewind. Uno scandalo, a dirla tutta! Considerando che comunque il prezzo di uscita di FT-55 è altrettanto impegnativo, a maggior ragione ci sentiamo titolati a dire che forse per questa mini-cassetta, Fans Toys doveva metterci un pò più di impegno e consegnare un prodotto meglio rifinito invece che raffazzonato. Diciamo però che la mini-figure è un miglioramento rispetto a quella fornita con Soundwave RP-01, specie per quanto riguarda le spalle, molto meglio delle versioni Fans Toys di Rumble e Frenzy, ma gli aspetti positivi finiscono qui.

Passiamo dunque alla posabilità. FT-55 presenta una buona posabilità ma non eccezionale. La posabilità infatti presenta qualche piccolo limite soprattutto nei movimenti delle gambe all’altezza delle anche, dove non si riesce a portare la gamba indietro oltre una soglia minima, di gran lunga sotto i 45 gradi, con conseguenti limitazioni nelle pose che il robot può assumere. Lateralmente invece, come abbiamo visto in fase di trasformazione, le gambe si alzano di 90 gradi e il robot può fare la spaccata alla Jean-Claude Van Damme. La coscia può ruotare di 360 gradi ed è presente il doppio snodo all’altezza delle ginocchia…

I piedi hanno una accettabile oscillazione laterale, più che buona in avanti, insomma, i piedi hanno movimenti tutto-sommato sufficienti per dare dinamicità alle pose. La testa ruota di 360 gradi, ma presenta un raggio d’azione limitato nei movimenti verso l’alto e il basso. Anche le braccia presentano il doppio snodo all’altezza dei gomiti, mentre le mani hanno tutte e 5 le dita articolate su tutte le falangi, il busto può ruotare di 360 gradi, ma è limitato, appena percettibile, il movimento degli addominali, praticamente inesistente. FT-55 in conclusione è abbastanza articolato e per questo vogliamo essere generosi nel dargli un punteggio pari a 7 per la sua posabilità.

Tirando un pò le somme di questa figura non siamo proprio sicuri che FT-55 valga due-tre volte il prezzo del Deformation Space DS-02 Recording Alliance, ma è sicuramente un miglioramento rispetto al KFC. La figura è solida fatta con materiali di qualità, ma non siamo molto convinti del prezzo richiesto. Ci sono alcune scelte strane nel design, nella trasformazione della testa, nella scultura del robot e in alcune articolazioni limitate che, insieme al prezzo, non ci consentono di dare un giudizio positivo pieno. Tuttavia, se siete fan sfegatati di Blaster, allora questo è il prodotto che fa al caso vostro, ma solo perché il DS è più “plasticoso” del Fans Toys. Se invece siete indecisi allora passate al DS che pur essendo tutto in plastica è sicuramente un buon prodotto con una scultura del robot molto simile a quella del cartone animato ed anzi a tratti anche migliore della scultura del Fans Toys. E magari risparmiate i vostri soldi.

In conclusione, il nostro voto finale per questo Masterpiece terza parte è un discreto 7.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale9
Verniciatura9
Posabilità7
Accessori7
Trasformazione5
Corrispondenza cartoon8
Confezione9
Qualità/Prezzo5
Sintetico7,33
Fantastic Model – FM-02 Margh

Fantastic Model – FM-02 Margh

Finalmente Ultra Magnus nella sua vera essenza!

Finalmente un Ultra Magnus degno del personaggio che rappresenta, completo di tutte le sue caratteristiche e peculiarità, una fra tutte la chiara separazione tra il robot e la sua armatura che lo rende ultra possente. Finalmente un Ultra Magnus in tutta la sua vera essenza!

Ma andiamo per ordine, partiamo dalle origini: il giocattolo e il lungometraggio del 1996 “Transformers: The Movie”.

Le origini del mito

Nel lungometraggio così come in tutti gli episodi della serie TV trasformers G1, Ultra Magnus è un possente Autobot la cui forma alternativa è una motrice collegata ad un rimorchio per il trasporto delle automobili. La sezione motrice è perfettamente uguale a quella di Optimus Prime, tranne che per il colore bianco, mentre il rimorchio pur essendo separabile come quello di Optimus Prime costituisce l’armatura che ricopre il robot. Tuttavia questo aspetto è solo percepito perchè in tutto il lungometraggio e in tutti gli episodi della G1, persino nei fumetti Marvel, Ultra Magnus non appare mai senza armatura e, anzi, motrice e rimorchio costituiscono di fatto un tutt’uno e nelle trasformazioni Ultra Magnus passa sempre da motrice con rimorchio a robot e viceversa, senza passaggi intermedi.

Foto ufficiali di FM-02 pubblicate sul sito ufficiale Fans Toys

Questa immagine è una sequenza di Transformers: Generation One Vol. 2: “War and Peace” #6, pubblicato da Dreamwave Productions, il cui copyright è di proprietà di Hasbro (vedere copyright).

Ep- 79 – Nightmare Planet – Stagione 3

Ep- 89 – Grimlock’s New Brain – Stagione 3

Ep. 78 – Madman’s Paradise – Stagione 3

Scramble City: Mobilization

La forma robot senza armatura viene finalmente svelata al pubblico solo in alcune continuity, come la serie fumetto poi abortita della Dreamwave, dove nella sesta uscita Ultra Magnus viene mostrato anche senza la sua copertura esterna (chiamiamo dunque il “core-robot” semplicemente Magnus senza l’appellativo di Ultra). In quella storia, Ultra Magnus e Shockwave lavoravano insieme per governare la Cybertron unificata. Naturalmente, era tutta una truffa orchestrata dall’infido Shockwave e quando Ultra Magnus se ne rende conto, Shockwave gli spara colpendolo a morte, o almeno così crede il villain quando, con grande sorpresa di tutti, Magnus si libera della sua familiare armatura rossa e blu, rivelando la sua vera forma robot, un Prime di colore bianco… un vero affare per l’industria del giocattolo. 

L’origine di questa particolarità infatti deriva dalla storia del giocattolo. Quando faceva ancora parte della linea Diaclone, prima che venisse unita alla linea Microchange ed esportata in America come Transformers, Ultra Magnus era originariamente “Powered Convoy”, ovvero una versione potenziata di Convoy, nome giapponese di Optimus Prime. Quando la Takara creò il modello per Battle Convoy (il prototipo di Convoy), ideò la coppia motrice-rimorchio, dove quest’ultimo fungeva da base mobile; in seguito Takara costruì un secondo rimorchio che doveva fungere da armatura per il robot/motrice di Convoy/Optimus Prime, e lo chiamò Powered Convoy (Convoy potenziato), considerandolo lo stesso personaggio. Inizialmente, dunque, Ultra Magnus semplicemente non esisteva e nel giocattolo i componenti da trasformare erano due: la motrice da una parte e il rimorchio dall’altra. Non un personaggio diverso, ma un’armatura glorificata. Una tendenza su cui si tornerà più avanti con le serie “Transformers Super-God Masterforce” e “Victory“. La Hasbro tuttavia preferì trattare la variante di Convoy come un nuovo persogaggio della serie dando alla motrice e al “core-robot” il colore bianco con cui oggi è globalmente riconosiuto.

Quando successivamente la Gig importò Ultra Magnus in Italia, non lo importò dall’America tramite la Hasbro, come era sempre avvenuto fino ad allora per tutti i pezzi iniziali, ma lo importò direttamente dal Giappone e questo tra l’altro spiega perchè il nome italiano di Ultra Magnus nel doppiaggio storico è Convoy. In ogni caso, anche la versione Hasbro del giocattolo era presentata con i due moduli, motrice e rimorchio, trasformabili separatamente, cosa che invece non fu rispettata nella serie animata. 

Arriviamo quindi ai giorni nostri, all’era dei Masterpiece e dei collezionisti al bivio tra nostalgia, riscoperta e voglia di mettere ordine tra i pezzi del puzzle, con la resa dei conti tra un Ultra Magnus “classico” cartoon-version G1 (senza trasformazioni intermedie) e uno “ritorno alle origini”, “riscoperto” nella sua vera essenza gioocattolo, con una trasformazione fedele appunto alle origini del giocattolo, aspetto questo non da poco, dato che il franchise dei Transformers fu una rivoluzione copernicana per quei tempi, ovvero il giocattolo anticipava la serie TV e il fumetto. Benvenuti nell’era di Fantastic Model (alias FansToys) FM-02 Margh!

L’analisi

Certo, la cosa che ci manda fuori di testa è il nome del brand Fantastic Model dietro cui si nasconde la casa produttrice Fans Toys. Perchè non utilizzare nuovamente il marchio Robot Paradise già utilizzato per RP-01 Acusticwave, versione Masterpiece di Soundwave? Perchè tirare fuori un ennesimo marchio, Fantastic Model per l’appunto, dietro cui nascondere Fans Toys? Specie se riflettiamo sul fatto che prima ancora c’era stata la Perfect Fusion con PF-01 Cesium (versione 2.0? di Slag). Quello che ci domandiamo è perchè scegliere un altro nome invece che ripartire da Robot Paradise continuando quella serie e soprattutto, perchè FM-02? Quale sarà FM-01? Si tratterà forse del tanto atteso Optimus Prime prodotto da Fans Toys? Al momento non ci è dato saperlo. L’unica cosa certa, o meglio, facile da supporre, è che queste scelte sono dettate dall’intenzione della Fans Toys di far perdere le tracce di sè a Takara e Hasbro nel presentare uno dei personaggi più inconici della serie, come già avvenuto per Soundwave, ed evitare lo scempio commesso con il packaging del modello FT-25 Outrider (alias Trailbreaker). 

Lasciandoci dunque alle spalle tutta questa carovana di supposizioni da mal di testa sui perchè e i percome della scelta del marchio, buttiamoci a capofitto in questa pre-recensione del nuovo Masterpiece in arrivo targato Fans Toys. Parliamo del nostro riscoperto Ultra Magnus, tanto atteso da noi di Robots-in-Incognito perchè stanchi di queste versioni orfane del core robot, versione “albina” di Optimus Prime, anche soprannominato “White-Prime”.

Ebbene sì, FansToys ha osato spingersi laddove la stessa Takara-Tomy non aveva osato, ovvero nella realizzazione di un Ultra Magnus in versione Masterpiece completo della trasformazione intermedia nel core robot. E riteniamo che questo sia il modo migliore per Fans Toys per differenziarsi dagli altri produttori che l’hanno preceduta nella realizzazione di questo personaggio transformer. Fans Toys sta fornendo ai fan qualcosa che hanno desiderato per anni: un Optimus Prime bianco potenziato con il rimorchio che funge da armatura, proprio come il giocattolo della prima generazione. Molti collezionisti la considerano la strada giusta da seguire, rispetto alla soluzione di una versione con un’armatura integrata tutto in uno che nella serie animata si è finito per adottare, non rendendo giustizia ad un personaggio che, per quanto iconico, non è stato messo nelle condizione di esprimere il meglio di sè. Quanto sarebbe stato emozionante vedere Magnus diventare Ultra indossando l’armatura! E quante altre storie avvincenti si sarebbero potute realizzare immaginando ad esempio episodi in cui Magnus veniva messo alle strette quando privato della sua armatura, per poi riconquistarla e spodestare i suoi avversari! Quante storie si sarebbero potute scrivere affiancandolo allo stesso Optimus Prime! L’idea di questo masterpiece così realizzato insomma ha già suscitato un notevole interesse online e sicuramente questo tentativo diventerà “quello da battere” agli occhi di molti collezionisti perchè, diciamolo a gran voce una volta per tutte: Ultra Magnus è particolare perchè non solo è una versione alternativa e ricolorata del classico e sempre-verde Optimus Prime, ma anche perchè è un robot potenziato dalla sua armatura e senza questa peculiarità sarebbe un trasformer come ce ne sono tanti, certo possente e di presenza, ma come ce ne sono tanti. Invece il fatto che al suo interno celi un altro robot (e che robot, un White-Prime!) come una matriosca, questo sì che ci manda in visibilio! Insomma, già soltanto perchè si presenta in questa veste, con la trasformazione separata di motrice e rimorchio, merita di essere preso nella propria collezione ad occhi chiusi. A questo aggiungiamo che la qualità dei prodotti Fans Toys, ehm pardon, Fantastic Model, è ormai fuori discussione e il gioco è fatto, o quasi… Eh sì, quasi perchè comunque c’è ancora da attendere per la sua uscita, ma vediamo gli altri elementi deducibili dalle foto in circolazione.

Foto ufficiali di FM-02 pubblicate sul sito ufficiale Fans Toys

Iniziamo dalle dimensioni in scala del robot vestito della sua armatura. In alcune foto pubblicate dalla casa produttrice, dove è messo a confronto con Optimus Prime MP-44, si ha l’impressione che il robot sia di poco più alto del MP-44, dunque alquanto ridimensionato rispetto alla versione Masterpiece ufficiale MP-22 di Takara-Tomy e a ben vedere ci sono alcuni dettagli che lo lasciano supporre con un buon margine di certezza. La soluzione di scindere il “core-Robot” dalla sua armatura potrebbe essere una delle principali ragioni del ridimensionamento del robot nella sua forma finale potenziata.

Da alcune foto infatti si nota che lo spessore della base dell’armatura, dove poggiano i piedi del core-robot, non sia eccessivo, dunque supponendo che il core-robot sia uguale ad Optimus Prime per aspetto e dimensioni, ne consegue che le dimensioni del robot con una armatura così progettata non possono che essere quelle di un robot dall’altezza abbastanza vicina a quella del MP-44. Ma questo ridimensionamento non crediamo debba spaventarci più di tanto, perchè osservando con attenzione il cartone animato, si constata che in tante scene Ultra Magnus viene rappresentato con una altezza ed una presenza fisica che non si discosta molto da personaggi quali Optimus Prime e Rodimus Prime, come lo stesso acerrimo nemico Decepticon Six Shot.

Certo se così fosse, questa scelta di ridimensionamento del robot risulterebbe alquanto inusuale perchè, come noto, i Masterpiece Fans Toys  sono spesso un filino più grandi della scala ufficiale Takara-Tomy e questo porterebbe ad avere un soggetto non del tutto in scala con le altre figure della linea Fans Toys, ma infondo nessuna regola è scritta e soprtattutto, nessuna regola dura per sempre in questo mondo un pò bizzarro .

Resta poi il fatto che non è così immediato riuscire a stimare correttamente le dimensioni di un oggetto dalle foto. A volte una diversa inquadratura e prospettiva genera un effetto ottico fuorviante che va ad alterare le proporzioni, per questo occorrerà attendere l’uscita per averne conferma. Sicuramente appare più slanciato e dimagrito rispetto ad MP-22, da sempre criticato per essere troppo largo, tanto da assomigliare ad un barilotto, con evidenti limiti di posabilità. In questo dunque confidiamo nella sapiente progettazione e stilizzazione di cui Fans Toys è maestra per una maggiore posabilità e proporzione delle forme. A tal proposito, volendo dare un esempio, basti pensare ad FT-10 Phoenix (alias SkyFire o JetFire) di Fans Toys che, nonostante sia stato progettato anni prima del Takara MP-57, ad oggi risulta essere ancora una valida alternativa alla recente versione Masterpiece, anzi diciamo che se nella posabilità MP-57 sembra vincere il confronto, di certo per armonia delle forme e proporzioni FT-10 Phoenix è ancora oggi la migliore versione. Perciò confidiamo in Fans Toys per il risultato finale di Margh, laddove persino X-Transbot è riuscita a fare di meglio rispetto ad MP-22 con il suo MX-22 Ultra Magnus/Commander Stack. 


Takara-Tomy – MP-10 (Optimus Prime) vs MP-22 (Ultra Magnus)

Takara-Tomy – MP-22 (Ultra Magnus)
Foto ufficiali di MP-22 pubblicate sul sito ufficiale Fans Toys

La versione di X-Transbot MX-22 Commander Stack ha infatti attirato la nostra attenzione alla sua uscita e dobbiamo dire che rispetto a MP-22 è sicuramente un prodotto migliore, sia per la posabilità, che per le proporzioni del robot e la sua accuratezza rispetto al cartone animato, laddove il lato posteriore del robot rispetta maggiormente le sembianze dell’anime. Ancora una volta però, quello che ci ha fatto desistere dal prendere seriamente in considerazione la versione di X-Transbot è la soluzione adottata per la sua trasformazione che non prevede il passaggio intermedio alla forma robot senza armatura. Anche in questo caso si è adottata una rappresentazione incompleta del personaggio (per quanto molto simile alla versione animata) ed è un vero peccato perchè comunque X-Transbot è riuscita a realizzare un bel prodotto degno di nota. Peccato davvero per questa omissione, peccato perchè ancora una volta X-Transbot ha dato la possibilità a Fans Toys di differenziarsi rispetto alla concorrenza e di porre i presupposti di una conquista a man bassa del mercato.

Non è chiaro come funzionerà l’armatura al di là delle immagini che abbiamo visto, ma sembra che si scomporrà in più pezzi, permettendo al nucleo interno del robot di essere rivelato. Anche se questa soluzione a noi di Robots-in-Incognito non fa particolarmente impazzire, l’immagine promozionale è molto evocativa di una scena iconica della Dreamwave, quando Magnus, colpito da Shockwave si libera della sua armatura. Per molti collezionisti è un sogno che si realizza, un sogno coltivato fin dall’uscita del fumetto nel 2003, quindi è davvero emozionante vederlo realizzato in perfetto stile Masterpiece.

Ma speriamo davvero che l’immagine promozionale sia soltanto evocativa del fumetto e che Fans Toys abbia adottato una soluzione che preveda una trasformazione a tutti gli effetti del rimorchio, invece che una sua scomposizione in pezzi, se non di tutto il rimorchio, almeno di una parte di esso. Dover semplicemente smontare il rimorchio per poi andarlo a ricomporre direttamente sul core-robot ci sembra quasi una caduta di stile nella concezione di questo Masterpiece, ma ci rendiamo conto che con molta probabilità questa soluzione con assemblaggio a pezzi si rende necessaria per non sacrificare la posabilità del robot una volta “armato”. Anche su questo attendiamo con impazienza le prossime rivelazioni e l’uscita del pezzo, nella speranza che Fans Toys tiri fuori dal cilindro del mago una soluzione tecnica rivoluzionaria, così come lo è stata quella del Road King (alias Motormaster) FT-31A (chissà quando vedremo ultimato il set degli Stunticon a formare Manasor!).

Foto ufficiali di MX-22 pubblicate sul sito ufficiale X-Transbot

Soffermiamoci dunque sul core-robot, il nostro “White-Prime”. La modalità core-robot è a dir poco stupefacente e ci permette di dire che ormai Fans Toys è matura per far uscire la sua versione Masterpiece di Optimuis Prime, per quanto ormai con MP-44 il modello definitivo G1 è già stato sdoganato. Ma magari anche in questo caso Fans Toys riuscirà a dare quel qualcosa in più, come da sua tradizione. Intanto vediamo cosa sarà con questo Magnus. Dalle foto sembra molto ben curato e con un ottimo livello di “cartoon-accuracy”. Sembra essere la versione migliorata di MP-44. Soprattutto la parte posteriore, non sembra riservare sorprese come invece lo è quello del Masterpiece ufficiale di Takara-Tomy. Il back-pack in particolare si presenta stilizzato e poco o per nulla ingombrante. La posabilità poi sembra notevole. L’unico punto che temiamo possa essere limitato nei movimenti è il busto, dato che nelle foto, nelle varie pose che assume il busto non risulta ruotato.

Anche il robot “armato”, Ultra Magnus, Margh sembra essere straordinariamente fedele al cartone animato da qualsiasi angolazione lo si veda! Come per X-Transbot, anche per FM-02 è apprezzabile il lavoro fatto per migliorare la posabilità e la parte posteriore del robot, con linee pulite come nel cartoon e senza quel gonnello posteriore così tanto esagerato e tanto odiato in MP-22.

Ma passiamo un attimo alla confezione, prima di concludere con gli accessori. Della confezione ovviamente non ci sono immagini, ma sappiamo con certezza che sarà impreziosita da una work-art di Iohannes Vinci come ormai da tradizione (o quasi se escludiamo FT-25). Questa notizia ci ha fatto molto piacere, anzi ancora di più ci manda in fibrillazione e ci fa essere impazienti dell’uscita, sperando che non tardi troppo.

In ultimo diamo uno sguardo agli accessori, almeno per quello che ci è dato sapere dalle foto messe in circolazione. Diciamo pure che Fans Toys non è certo famosa per generosità in fatto di accessori (per non parlare dei costi), al contrario è molto avara in questo, però come già accaduto per la versione 2.0 di Tesla (alias Perceptor) FT- 46, anche in questa occasione si è sbizzarrita con un numero consistente di volti con espressioni alternative,  almeno 6 per l’esattezza! Ci sono molte facce aggiuntive disponibili per Margh, dal “ringhio” al “sorriso”, fino ad arrivare alla piastra facciale rappresentante l’elmo fracassato che rivela parte del vero volto di Magnus/White-Prime. La faccina sorridente è una chicca per i rari (ma memorabili) momenti in cui Ultra Magnus si concede un po’ di relax nel cartone animato!

Ma che ne è di altri accessori? Sempre dalle immagini sappiamo che sia il core robot che la sua versione potezianta Ultra Magnus saranno dotati di un blaster. Dalle foto il blaster che impugna il core-robot sembra essere leggermente diverso da quello impugnato da Ultra-Magnus quindi supponiamo che ce ne saranno 2 in dotazione. Diciamo dunque che se davvero il set di accessori sarà composto, oltre che dalla classica carta biografica e dal classico manuale delle istruzioni, anche dalle 6 facce e dai 2 blaster, allora possiamo ritenerci alquanto soddisfatti, certo non con la pancia piena, ma tanto basta per acquietare il nostro appetito. O forse no. forse quello che speriamo in cuor nostro è che tra gli accessori ci sia quello che a nostro parere è l’accessorio più evocativo in assoluto della storia del personaggio: la matrice del comando. Quella stessa matrice che ritroviamo nei Masterpiece di Takara-Tomy MP-10, MP-44 ed MP-22. Questo sì che renderebbe il set di accessori di base completo ed esaustivo! 

 

Bene, siamo ormai giunti a conclusione di questo viaggio pre-recensione del nuovo arrivo di casa Fans Toys. Ci sono tutti i presuposti perchè si possa parlare di un nuovo goal in casa Fans Toys, ma quello che davvero possiamo augurarci è che non passi molto tempo dalla sua realizzazione e distribuzzione, che insomma non faccia la fine del tanto atteso e non ancora pervenuto FT-21 Berserk alias Blitzwing di cui ad oggi non si hanno più notizie e se ne sono perse le tracce. 

Da Robots-in-Incognito è tutto, linea alla regia e alla prossima…

FT-52 – Aussie (a.k.a. Outback)

FT-52 – Aussie (a.k.a. Outback)

ProduttoreFans Toys
OggettoFT-52 – Aussie
Personaggio cartoonOutback
Data prima edizione01/08/2022
Altezza16 cm
Peso217 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast
È incredibile come alle volte la vita ti riservi delle belle soprese. È il caso di questo Masterpiece targato FansToys a cui non avremmo mai dato un euro, ma del quale siamo rimasti piacevolmente soddisfatti. Cosa che invece non è avvenuta allo stesso modo per taluni altri Masterpiece tanto attesi e desiderati che tuttavia ci hanno lasciati con un pò di amaro in bocca. Rimandiamo dunque ad altre recensioni per le delusioni inaspettate e soffermiamoci su questa piacevole sorpresa che FansToys ci ha fatto.
 
FT-52 è la versione Masterpiece di un personaggio secondario della serie Transformers G1, Outback, che fa la sua comparsa in tre episodi della terza stagione andata in onda nel 1986.
Come nella serie animata Aussie, alias Outback, condivide con Brawn (FT-42) lo stesso alt-mode, ovvero una Jeep Land Rover Defender del 1984, ma di color sabbia invece che verde come Brawn. Il robot Outback non è di per sè un robot che spicca per bellezza ed eleganza, anzi al contrario è goffo, dozzinale, brutto. Eppure FansToys è riuscita a farne un pezzo di tutto rispetto, forse addirittura più bello di come viene rappresentato nella serie TV, pur mantenendo alto il livello di accuratezza e somiglianza al cartoon.
 
La qualità dei materiali utilizzati, la verniciatura e la compattezza del robot, come dell’alt-mode, rendono questo Masterpiece un piccolo gioiellino da conservare nella propria collezione, al pari di tanti altri pezzi della casa FansToys.
Alto addirittura 16 cm, circa due centimetri in più di FT-42, pesa la bellezza di 217 grammi, a testimonianza di un buon utilizzo di diecast.
 
È abbastanza articolato, ma proprio come FT-42, presenta qualche limitazione nella posabilità. In generale abbiamo notato un pò di instabilità dovuta in parte alla forma dei piedi, in parte al backpack che è abbastanza importante ed è di fatto identico a quello di Brawn, ma in parte l’instabilità della posa è dovuta al fatto che ci sono delle limitazione nell’articolazione di gambe e piedi.
FT-52 presenta infatti le stesse carenze strutturali di FT-42, carenze che però dobbiamo ammettere, non ci fanno desistere dall’apprezzare entrambi i Masterpiece.
Come per FT-42, i punti deboli delle articolazioni del robot sono la testa, il busto e i piedi.
I piedi in particolare presentano un’escursione laterale molto ridotta ed alcun movimento in avanti e indietro. Occorre dunque sfruttare maggiormente i movimenti delle gambe per ottemperare alla limitazione dei piedi. 
Forse rispetto ad FT-42, Aussie presenta più possibilità di movimento delle gambe all’altezza delle anche, dato che non è dotato di gonnellini laterali e posteriori a copertura dei giunti sferici, dunque presenta qualche limitazione in meno rispetto ad Ft-42. Sempre per la stessa ragione, ovvero l’assenza dei gonnellini laterali e postesiori, il busto di FT-52 dispone di un raggio di rotazione un pò più ampio di quello di FT-42, ma a differenza di quest’ultimo, non è agevole sganciare il backpack dal punto di ancoraggio per aumentare la rotazione del busto, senza che il backpack non cada. 
 
Inoltre, riscontriamo lo stesso difetto rilevato su FT-42 per quanto riguarda i gancetti che servono a “mantenere” la struttura delle gambe quando si passa dalla modalità veicolo alla modalità robot. I sudetti gancetti che in FT-42 tendono ad allentarsi facilmente, non svolgendo adeguatamente il loro compito, nel caso di FT-52 sono del tutto assenti, così la gamba tende più facilmente a piegarsi lateralmente seguendo la linea della trasformazione, poco sopra all’articolazione del ginocchio. Questo difetto è un pò snervante, quando si maneggia il robot, ma anche in questo caso il difetto non lede la nostra opinione complessiva del pezzo.
 
La verniciatura è ottima con un buon bilanciamento tra le parti lucide e quelle opache e come tale contribuisce a dare lustro al pezzo.
 
La somiglianza al cartoon è strabiliante. Non diamo un dieci (10) come valutazione alla “cartoon accuracy” solo perchè riteniamo che questo Masterpiece sia di gran lunga più bello del personaggio cartoon che vuole rappresentare e per questo ci attestiamo su un voto pari a nove (9): insomma questa volta l’obiettivo dell’accuratezza al cartoon non è stato centrato per un eccesso, non certo perchè manchi qualcosa. È più bello dal vivo che non in TV”!!!
 
FT-52 viene fornito con i seguenti accessori:
  • Una carta Bio
  • Un manuale delle istruzioni
  • Un volto con espressione alternativa sorridente
  • Un fucile laser
  • Il cannone di Megatron

Tra gli accessori spicca sicuramente per interesse e particolarità il cannone a fusione energetica di Megatron che Brawn utilizza nell’episodio 9 della prima stagione “Fire on the Mountain”. L’accessorio è una vera “chiccheria”, specie perchè è estensibile e può essere agganciato al Masterpiece originale di Megatron MP-39. Anche se inserito nella dotazione di FT-52, il cannone di Megatron è stato pensato appunto per Brawn, come si evince anche dalla scena riportata sul retro della confezione. Diciamo comunque che questo accessorio contribuisce a far salire la valutazione sugli accessori in dotazione con questo Masterpiece, cosa che non avviene per FT-42.

La confezione è ormai un fiore all’occhiello, un elemento distintivo di FansToys, tale per cui non abbiamo nulla da aggiungere rispetto a quanto già detto anche per altri Masterpiece della casa. Le work-art di Johannes Vinci che ormai caratterizzano quasi tutte le uscite Masterpiece di FansToys sono sempre impeccabili e stanno diventando un cult per tutti i collezionisti.

Il rapporto qualità prezzo raggiunge abbondantemente la sufficienza, cosa che è bene dirlo, è un fatto che è accaduto abbastanza raramente nel recente passato di FansToys che ha iniziato ad alzare i prezzi lentamente, ma inesorabilmente, a partire dal 2020.

In questo caso il prezzo di uscita è stato abbastanza contenuto ed ancora oggi, alla data in cui si scrive, risulta essere rimasto pressocchè invariato, se non di qualche euro dovuto più agli effetti del cambio che non ad altro. Vero è che con un prezzo più alto risulterebbe difficile apprezzarlo per quello che è e probabilmente sarebbe più difficile per FansToys ottenere dei buoni risultanti in termini di vendite.

In sintesi, il pezzo di per se è fatto bene e pur non essendo un personaggio primario della serie transformers G1, nè tantomento un robot esteticamente degno di nota, nel complesso riteniamo sia comunque un buon soggetto per una collezione Tarnsformers, un pezzo che contribuisce a valorizzare la vostra collezioni in termini di completezza dei soggetti rappresentati. Un pezzo che aggiunge alla vostra collezione quel tocco di particolarità in più che non guasta mai. 

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale9
Verniciatura9
Posabilità5
Accessori6
Trasformazione5
Corrispondenza cartoon8
Confezione9
Qualità/Prezzo6
Sintetico6,77
PS-09A – Hellion (a.k.a. Cliffjumper)

PS-09A – Hellion (a.k.a. Cliffjumper)

ProduttoreMasterMind Creation Ocular Max
OggettoPS-09A – Hellion (animation version)
Personaggio cartoonCliffjumper
Data prima edizione21/12/2021
Altezza12 cm
Peso74 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

PS-09A Hellion è la versione Masterpiece del personaggio transformers autobot G1 Cliffjumper prodotto dalla MasterMind Creation-Ocular Max (MMC-OX). Si tratta dunque di un Masterpiece di terza parte ed in particolare è la versione aggiornata del Masterpiece PS-09 della Ocular Max con una colorazione che si rifà a quella del cartone animato. Questa versione “anime color” esce sul finire del 2021, a distanza di circa tre anni dalla prima versione PS-09 che invece risale al 2018.

Come nel cartoon si trasforma in una Porsche 924 Turbo di colore rosso con una forma stilizzata che la rende simile al Volkswagen Maggiolino, alt-mode di Bumblebee, nella serie anime G1 degli anni ’80. Di fatto il personaggio anime Cliffjumper condivide con Bumblebee la forma robot con una colorazione rossa invece che gialla e differenti tratti somatici.

Per tale ragione, in questa recensione abbiamo messo PS-09A a confronto con MP-21, Masterpiece ufficiale di Bumblebee, prodotto dalla Takara-Tomy. Alla data in cui scriviamo questa recensione è in circolazione anche MP-45, la versione aggiornata 2.0 del Masterpiece MP-21 di Bumblebee.

La confezione di questo Masterpiece è davvero sfiziosa, in perfetto stile MMC Ocular Max, con una raffigurazione stilizzata del personaggio anime sul lato anteriore e alcune immagini della figura sul lato posteriore, dove è stato anche ripresentato il tech-spec originale, così come presente nelle vecchie confezioni dei giocattoli anni 80. Grazie a questi particolare, alla colorazione adottata e allo sfondo reticolato, la confezione è una vera e propria “operazione nostalgia” con quel gusto rètro che ci fa fare un salto nel passato della nostra infanzia. La confezione è molto piccola e compatta, ma in grado di contenere, oltre che il pezzo in sè, tutti gli accessori di cui è dotato, quali:

  • Un manuale delle istruzioni
  • Una carta biografica da collezione
  • Due teste con espressioni del volto alternative
  • Un lanciamissili
  • Una pistola laser
  • Un fucile laser
  • Un decodificatore rosso
  • Un pannello per il cofano su cui applicare il decodificatore
  • Quattro supporti da sci nautico da applicare alle ruote per simulare la modalità altmode in grado di viaggiare sull’acqua che si vede nell’episodio “Dinobot Island, part 2” nella seconda stagione G1.

Esteticamente, la modalità robot è molto bella per quanto non del tutto somigliante al personaggio anime. Molto bella e precisa la colorazione, il busto e il pettorale in particolare è di un bel rosso intenso e vivace al tempo stesso, grazie al materiale die-cast di cui è composto.

La scultura del viso è ben fatta, fedele al cartone animato e abbastanza ben dipinda. Come si può notare dalle immagini proposte, il volto è nel complesso dipinto bene al netto di qualche sbavatura o imprecisione che è del tutto normle viste le dimensioni estremamente ridotte (ma smepre in scala masterpiece). 

Come accennato sopra, la figura, per quanto molto bella, non è del tutto fedele al cartone animato, ma daltronde nemmeno MP-21 lo è per Bumblebee. PS-09A presenta infatti una forma nel complesso tondeggiante che richiama MP-21, anche se più proporzionata e “snellita”, tuttavia il busto risulta essere “pompato”rispetto a quello del personaggio anime che è invece più stretto e squadrato. Si ha l’impressione che questa figura abbia fatto un bel po di palestra per sviluppare i pettorali. Questo però lo diciamo oggi che possiamo confrontare questa figura con MP-45, versione 2.0 del Masterpiece di Bumblebee, ma rispetto ai canoni passati è sicuramente la migliore versione di Cliffjumper in circolazione, almeno finchè qualche altra casa produttrice non proporrà una valida alternativa.

Volutamente non confrontiamo PS-09A con MM-X (o MX-10) Toro della X-Transbots perchè lo riteniamo molto simile, nelle forme, a MP-21 e dunque la nostra comparazione ci porta a considerare PS-09A la versione più fedele al cartoon ad oggi in circolazione. Riprova ne è il backpack che per PS-09A è ridimensionato e ben proporzionato rispetto a quello di MP-21 e MM-X di XTransbot. Il difetto di sproporzione del busto e ben compensato dal ridimensionamento dello “zainetto”.

Altre pannellature invece “sporcano” la figura, ma sono tuttosommato gradevoli e ben amalgamate con la figura. Ci riferiamo ai solchi che sono determinati dal ribaltamento dei pannelli nella trasformazione, come ad esempio quelli degli avambracci, per quanto proprio la trasformazione degli avambracci è fatta bene ed è un’ottima soluzione. Come sempre a qualcosa bisogna rinunciare. 

La trasformazione è abbastanza fluida e intuitiva, ma non proprio semplice. Siamo ad un livello di difficoltà medio. Come sempre, quanto più si alza il livello di precisione delle forme robot e alt-mode, tanto più la trasformazione diventa complicata e ricca di giochi di pannellature che ruotano, collassano e si compattano.

Un miglioramento che abbiamo notato è il meccanismo di trasformazione delle gambe che collassano quando si passa dalla modalità robot a quella veicolo. Nella precedente versione, la PS-09, infatti, con il passare del tempo, il meccanismo si allentava dopo ripetute trasformazioni cosicchè le gambe tendevano a collassare su se stesse in modalità robot, dunque risultavano gambre “cedenti” che non mantenevano la trasformazione. Con la versione “cartoon accurate” PS-09A è stato introdotto un sistema di blocco che risolve il problema. Una levetta posizionata all’altezza di ciascun ginocchio blocca il movimento di scorrimento della gamba in maniera definitiva.   

La qualità dei materiali è più che buona: busto, parte delle braccia e delle gambe sono in die-cast. Tutto il resto è in plastica, ma di buona qualità.

La posabilità è più che buona. La testa può ruotare a 360 gradi e può muoversi in su e in giù grazie ad una doppia cerniera che serve in realtà in fase di trasformazione, ma che torna utile quando lo si deve mettere in posa. Tuttavia la testa non può eseguire movimenti di inclinazione laterale. Le braccia e le gambe sono molto articolate e consentono di fare tutti i principali movimenti. Le braccia ruotano di 360 gradi all’altezza dell’omero. I polsi ruotano a 360 gradi e le mani sono divise in due sezioni, indice separato dalle altre dita e solo il pollice è fisso. Le gambre consentono un’apertura di 180 gradi alla Jean Claude Van Damme, mentre si nota una limitazione nel movimento dei piedi, ma anche qui c’è un “gioco” sufficiente a far assumere alla figura diverse pose audaci.

ParametroPunteggio
Estetica8
Materiale8
Verniciatura7
Posabilità7
Accessori8
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione8
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,44
FT-25 – Outrider (a.k.a. Trailbreaker)

FT-25 – Outrider (a.k.a. Trailbreaker)

ProduttoreFans Toys
OggettoFT-25 – Outrider
Personaggio cartoonTrailbreaker
Data prima edizione15/06/2022
Altezza22 cm
Peso441 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

 

FT-25 Outrider è la versione Masterpiece non ufficiale del personaggio transformers autobot G1 di Trailbreaker, prodotto dalla Fans Toys. Come nel cartoon si trasforma in un truck Toyota Hilux 4WD.

A detta di molti e anche nostra, FT-25 è uno dei trasformers meglio riusciti del 2022 e, a quanto emerge dai rumor, anche più bello del Masterpiece ufficiale di casa Takara-Tomy MP-56 in uscita a fine dicembre 2022 (29/12/2022). Tuttavia, non è un prodotto del tutto esente da difetti, presenta anzi qualche nota dolente che per quanto marginale, sembra urtare molto la “sensibilità” dei collezionisti più incalliti. Saranno forse critiche frutto di fissazioni e sterili elucibrazioni mentali da parte dei soliti pignoli, perfezionisti, maniacali collezionisti “ortodossi”, oppure c’è qualcosa di vero ed oggettivo? Scopriamolo subito.

Partiamo dal difetto più evidente e che ha dato più fastidio in assoluto: la confezione. Sì, la confezione non è per nulla in linea con quelle delle altre uscite della serie Masterpiece di Fans Toys. Non presenta il logo della casa produttrice, non presenta la work-art del solito Johannes Vinci e le note biografiche sul retro sono anche sbagliate perchè si riferiscono a Tesla, il Masterpiece di Perceptor prodotto da Fans Toys, che dunque nulla ha a che fare con il personaggio Trailbreaker. Insomma, la confezione è un vero colpo “traditore” per i collezionisti più accaniti della casa FansToys.

Altra nota dolente è qualche limite notato nella posabilità della figura in versione robot. Le gambe, all’altezza delle anche, sono tutto sommato ben articolate: si alzano lateralmente di 90 gradi fino a formare un angolo di 180 gradi, alla Jean Claude Van Damme, e si alzano in avanti fino a 90 gradi, mentre sono limitate nel movimento indietro che non arriva forse a 45 gradi. Possono invece piegarsi all’altezza delle ginocchia oltre i 90 gradi, ma senza arrivare a chiudere il tallone sul fondo schiena (poco male). Le gambe presentano anche dei movimenti circolari orizzontali all’altezza del quadricipite, mentre i piedi o per meglio dire le caviglie, sono abbastanza orientabili, soprattutto lateralmente, mentre si flettono un pò meno in su e giù. Quello che tuttavia è il difetto più significativo è che i piedi non sono molto stabili ed è facile che possa sbilanciarsi e cadere all’indietro se non si fa attenzione a posarlo bene.

Sempre per i movimenti delle gambe ad altezza delle anche, piace invece la nuova soluzione adottata per eliminare i fastidiosi “gonnellini”.

Il busto è girevole di 360 gradi ed è possibile fargli fare gli addominali sganciando la parte posteriore del busto per la trasformazione. Il problema lo abbiamo notato invece per i movimenti delle braccia all’altezza delle spalle dove il posizionamento dei punti di snodo, per essere fedele al cartone animato, è leggermente più in basso rispetto alla normale linea delle spalle e  questo fa si che le alzate laterali risultino limitate. Con la dovuta attenzione agli specchietti retrovisori posizionati dietro all’estremità della spalla si riesce comunque a far fare alle braccia un movimento di 360 gradi e possono piegarsi oltre i 90 gradi alla linea del gomito senza però poter chiudere completamente a pacchetto braccio e avambraccio.

La mano può ruotare di 360 gradi all’altezza del polso. Anche le dita della mano sono articolate per tutte e tre le falangi e il pollice può muoversi liberamente grazie alla presenza di un giunto sferico.

La testa poggia su un giunto sferico e questo consente di effettuare un pò di movimenti in su e giù e lateralmente compresa la rotazione orizzontale di 360 gradi.

In termini di accessori, si presenta abbastanza fornito per essere un Fans Toys, ma nulla a che vedere con gli accessori in dotazione con il Trailbreaker della X-Transbot. In particolare, gli accessori inclusi nella confezione sono:

  • Un manuale delle istruzioni
  • Una carta biografica da collezione
  • Una mano sinistra sostitutiva
  • Una parabola satellitare
  • Una pistola laser argentata
  • Due placche facciali alternative

La verniciatura è eccellente per quanto non molto somigliante a quella del personaggio nel cartone animato, soprattutto per quanto riguarda la scelta del colore bianco al posto del grigio molto chiaro nelle braccia e nelle gambe. Anche il colore nero metallizzato, per quanto molto bello nella resa, si scosta da quello utilizzato nel cartone animato. Di fatto lo schema di colore si discosta da quello del personaggio anime, per cui in termini di cartoon accuracy non è al primo posto, ma al contempo lo riteniamo vincente in termini di resa visiva ed estetica. Come già detto, FT-25 è molto più bello del Masterpiece ufficiale di casa Takara-Tomy MP-56 ma, dalle immagini pubblicate sul web, MP-56 risulta sicuramente vincente in termini di cartoon accuracy.

FT-25 è il classico caso in cui si opta per una versione meno simile al cartone animato ma più bella. Infatti, anche la scultura del corpo si discosta un pò da quella del cartone animato. Nel cartone animato, il personaggio di Trailbreaker è un pò più goffo, con gambe più esili e corte rispetto al busto che risulta essere un pò più “cicciottello”. Fans Toys invece ha optato per una soluzione più armonizzata e proporzionata del corpo, con gambe più robuste e un busto più “tonico” e lungo il giusto. La scultura della testa e del volto è invece rispettosa del cartone animato, secondo la “tradizione” Fans Toys.

La cartoon accuracy dunque non è certamente da otto, ma nel complesso questa figura è Trailbreaker, per cui supera abbondantemente la sufficienza, regalandoci la versione migliore di sempre. È come se stessimo dicendo che il nostro personaggio televisivo del momento è più bello visto dal vivo che non in TV.

Anche la versione alt-mode è fatta bene, ma con elementi “real” che non la rendono del tutto accurata rispetto al cartone animato

La trasformazione è abbastanza semplice per essere un Fans Toys, è intuitiva e scorre abbastanza fluida.

Nel complesso FT-25 è un bellissimo transformer da collezione, uno dei migliori Masterpiece del 2022, anche se di terza parte, e non si può non averlo. È una figura solida, ben piazzata con materiale di qualità e tanto die-cast. Certo come sempre la nota dolente è il prezzo, ma infondo se abbiamo deciso di seguire questa nostra passione, è un elemento di cui dobbiamo per forza tener conto e con cui dobbiamo abituarci a convivere. Per questo il nostro consiglio (ma lo saprete già) è quello di cercare di comprare sempre in pre-order, così da garantirci il prezzo iniziale più basso possibile. Questo però ci permette di fare anche una ultima considerazione: la causa dei prezzi alti è anche e soprattutto di noi collezionisti che nel mercato “secondario” rivendiamo (o cerchiamo di vendere) questi prodotti a prezzi più alti generando così un effetto speculativo. Ci sarebbe tanto da dire al riguardo, ma per ora ci limitiamo con dire che chissà per quanto ancora potrà andare avanti questo fenomeno, prima o poi la bolla speculativa esploderà, dunque se il prezzo di questi prodotti sale troppo lasciate perdere. Prima o poi ci sarà qualche altro produttore ad offrirvi una soluzione alternativa a quella attuale. È solo questione di tempo e occorre avere pazienza.

Mecha-up your life!   

 

ParametroPunteggio
Estetica10
Materiale9
Verniciatura9
Posabilità7
Accessori6
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione1
Qualità/Prezzo5
Sintetico6.78
MP-12+ – Lambor (a.k.a. Sideswipe)

MP-12+ – Lambor (a.k.a. Sideswipe)

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-12+
Personaggio cartoonSideswipe
Data prima edizione24/11/2017
Altezza16 cm
Peso136 g
MaterialiPlastica ABS

Takara-Tomy MP-12+ è la versione “cartoon accurate” del Masterpiece ufficiale MP-12 rappresentativo del personaggio Transformers della “generation one”, Sideswipe.

Per chi ancora non lo sapesse o non l’avesse dimenticato, spieghiamo subito che Sideswipe è il nome americano del personaggio anime, così come nel doppiaggio Italiano storico il suo nome era Freccia, mentre il nome riportato sulla confezione di questo Masterpiece è quello del doppiaggio originale giapponese Lambor. La scelta del nome sulla confezione non è casuale per la casa produttrice Takara-Tomy, viste le sue origini nipponiche, ma soprattutto diventa doverosa quando si ha a che fare con un Masterpiece originale prodotto dall’azienda co-fondatrice del marchio transformers insieme e alla statunitense Hasbro. Solitamente il nome americano e quello nipponico dei personaggi transformers coincidono, ma non sono rare le eccezioni come nel caso di Sideswipe/Lambor. In generale, tutti i transformers ufficiali di casa Takara-Tomy prendono il nome giapponese della serie animata, al contrario di Hasbro che invece fa riferimento al nome statunitense dello stesso personaggio. Qui su RobotsInIncognito preferiamo fare riferimento ai nomi americani perchè sono più conosciuti.

L’uscita della versione sotto la nostra lente di ingrandimento, MP-12+, risale a novembre del 2017, mentre la prima edizione risale ad ottobre 2012, dunque questa versione re-color leggermente rivisitata esce a ben cinque anni di distanza dalla prima versione e viene qui recensita sul finire del 2022, a distanza quindi di 10 anni dalla prima versione e 5 anni dalla versione re-color. È dunque un’occasione insolita per valutare in una sola recensione due versioni Masterpiece dello stesso soggetto anime a distanza di così tanti anni.

Inoltre, fare una recensione a distanza di anni dalla prima uscita può essere un buon esercizio ad una critica più fredda e distaccata del prodotto, volta a valutare la longevità di talune soluzioni stilistiche e ingegneristiche adottate. MP-12+ in questa circostanza sarà il nostro esercizio critico.

MP-12+ non è un semplice recolor del precedente masterpiece MP-12, ma presenta alcune note di restyling. Partendo dalla modalità auto, infatti, se si mettono a confronto le due versioni, si nota subito che nella nuova versione i finestrini sono blu e oscurati e non più neri, mentre le ruote sono grigie invece che nere. I finestrini sono favolosi e aggiungono un tocco di colore in più allo schema, anche se in questa versione sono più trasparenti di quelli neri e lasciano intravedere la parte bianca delle gambe del robot, mentre le ruote grigie sono un pò inusuali per un veicolo del calibro di una Lamborghini, ma perchè no, anche le ruote nel complesso danno un tocco di originalità che non guasta. Un altro cambiamento è la sezione posteriore dell’auto, quella dove sono posizionati i fanali, per intenderci: è completamente nera ed è stata così pensata per migliorare l’accuratezza al cartoon della modalità robot perchè permette una colorazione ininterrotta su stinchi e caviglie quindi è un buon compromesso. Il logo Autobot sul cofano è significativamente più grande di quanto non fosse in precedenza, un effetto utilizzato principalmente a vantaggio della modalità robot. Le sezioni tra i finestrini laterali sono state dipinte di rosso, rispetto al nero della versione precedente. Nel complesso si è ottenuto così un alt-mode meno fedele al mondo reale, ma sicuramente più vicino al cartoon.

La verniciatura è davvero notevole, di un rosso lucido molto uniforme e brillante che fornisce al veicolo un aspetto davvero piacevole, grintoso e di classe al tempo stesso.

La trasformazione in modalità robot è invariata rispetto alla versione MP-12, ma si nota una costruzione più solida del prodotto stesso, facendoci giungere alla conclusione che in MP-12+ sia stata migliorata la qualità.

In modalità robot la combinazione dei colori è fenomenale. Il rosso vibrante con i riflessi bianchi e le parti nere è davvero notevole. Inoltre le ruote grigie spiccano di più in questa modalità. È un look forte che da nuova vita a questo modello ormai noto. Forse l’unica grande pecca che non è poi una novità per i masterpiece della Takara-Tomy sono i segni di sprua che ogni tanto spuntano in qualche punto del robot. In questo Takara-Tomy dovrebbe forse migliorare la qualità in generale dei propri prodotti.

Anche il lanciarazzi a spalla e il fucile laser  hanno entrambi una nuova verniciatura e hanno un bell’aspetto, e questa volta il fucile riesce a stare decentemente nell’impugnatura del robot, ma occhio a non stringerla troppo!

Ad ogni modo, in modalità robot, la differenza più evidente è il volto. Il volto della MP-12+ è notevolmente più definito e meglio dipinto rispetto a quello della MP-12 e il bianco sporco ha un aspetto decisamente migliore rispetto al precedente argento.

Per lo stampo del volto è stato riutilizzato quello di MP-14, Red Alert, ma l’aspetto è decisamente migliore perchè è stato utilizzato lo stesso escamotage del volto di MP-14C Clampdown ed il volto è stato posizionato leggermente più in avanti rispetto a MP-12, in modo tale da metterlo di più in evidenza.

MP-12+ viene fornito con i seguenti accessori:

  • Un manuale delle istruzioni
  • Una carta biografica da collezione
  • Un lanciamissili
  • Una pistola laser
  • tre set di martelli perforatori
  • Due set di martelli perforatori dall’originale MP-12
  • Un set di martelli perforatori grigi

Il set di martelli perforatori grigi è il set esclusivo Amazon riverniciato incluso per la prima volta nell’MP-14C Clampdown.

Qui però finiscono gli aspetti positivi e le differenze che caratterizzano questa versione Masterpiece cartoon accurate MP-12+ rispetto a quella “classica” MP-12. Come dicevamo all’inizio di questa recensione, siamo difronte ad un Masterpiece su cui iniziano a pesare gli anni e lo si vede dallo stampo dell’intero modello che presenta ancora una serie di imperfezioni dovute principalmente ai limiti della trasformazione. Ci riferiamo in particolare alla sezione posteriore del robot e ad una serie di vuoti evidenti che negli ultimi masterpiece sono stati coperti con adeguate pannellature che danno continuità e pulizia alle linee della scultura. Si pensi ad esempio a MP-47 Hound o alle versioni 2.0 dei seeker MP-52, MP-52+ ed MP-52+SW. Insomma per quanto MP-12+ mantenga ancora il suo fascino ed ancora oggi risulti essere la migliore versione Masterpiece di Sideswipe, presenta una serie di imperfezioni che non ne possono fare la versione definitiva e come tale auspichiamo che in un futuro neanche tanto lontano possa essere migliorato.

Immaginiamo che i miglioramenti necessari porteranno ad una trasformazione un pò più articolata di quella attuale che tutto sommato potremmo definire semplice, ma questa scelta sarà con molta probabilità il compromesso da dover accettare per avere un masterpiece di Sideswipe dalle linee più pilite e “moderne”.

Ad ogni modo, l’attuale trasformazione è abbastanza rapida ed intuitiva e per questo divertente: non siamo difronte ad un rompicapo come spesso avviene per le trasformazioni delle serie masterpiece di X-Transbot o di altre case terze parti, ma c’è da dire che il robot e l’alt-mode sono due modelli ormai collaudati in termini di soluzioni adottabili.

Come posabilità il robot non è niente male, risulta abbastanza articolato con buoni movimenti di piedi e gambe che consentono di assumere la maggior parte delle pose. Le braccia sono un pò limitate nelle alzate lateriali, arrivano a formare un angolo retto con il busto, mentre la testa compie solo brevi escursioni verso l’alto e il basso, ma in compenso piò ruotare a 360 gradi. 

La qualità dei materiali è buona se si accetta il fatto che sia tutta plastica, come tra l’altro attestato dal suo misero peso di appena 136 grammi, ma non siamo fanatici del metallo e non ci scandalizziamo quando manca del tutto in un Transformer. La plastica è infatti il materiale più adatto a soppotare le “sollecitazioni” della trasformazione, evitando lo spiacevole inconveniente che la colorazione possa scheggiarsi e saltare, come invece può avvenire quando ci sono delle parti metalliche.

Il rapporto qualità/prezzo di questo Masterpiece, almeno per il suo prezzo di uscita dell’eopca, ci sembra più che buono. Un prezzo onesto, ben rapportato alla qualità del prodotto.

In conclusione questa versione MP-12+ è migliorata rispetto alla precedente MP-12, ma non parliamo di miglioramenti radicali e stravolgenti, quanto piuttosto di un restyling per renderlo più somigliante al cartone animato, senza discostarsi troppo dal concept precedente. Non si tratta di un “aggiornamento essenziale”. Si potrebbe tranquillamente soprassedere su aspetti come le caviglie nere o le ruote grigie, mentre le modifiche che rendono questa versione “Plus” degna di nota sono la finitura generale della verniciatura, le giunture notevolmente migliorate e più strette e il volto. Si tratta insomma di piccoli accorgimenti che non creano un divario così drammatico tra questa versione e quella precedente, ma sono comunque miglioramenti apprezzabili per i quali vale la pena avere questa versione piuttosto che la precedente. 

Per questo motivo, se possedete già Masterpiece MP-12 e ne siete soddisfatti, non c’è alcun motivo di spendere altri soldi per acquistare questa versione recolor, ma se non avete ancora un Masterpiece di Sideswipe e dovete scegliere una versione piuttosto che l’altra, allora la scelta migliore ricadrebbe senza ombra di dubbio sul MP-12+, ma si tratta pur sempre di una scelta basata sul gusto soggettivo e sulla vostra scuola di pensiero in merito ai transformers, laddove preferite la vicinanza al cartone animato, piuttosto che un soggetto con dettagli e aspetti più verosimili o vicini al giocattolo degli anni 80.

Una terza opzione sarebbe quella di aspettare una versione 2.0 del Masterpiece ufficiale o un prodotto altrettanto aggiornato ma di altra casa produttrice. 

ParametroPunteggio
Estetica8
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità7
Accessori6
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione7
Qualità/Prezzo8
Sintetico7,11
FT-42 – Hunk (a.k.a. Brawn)

FT-42 – Hunk (a.k.a. Brawn)

ProduttoreFansToys
OggettoFT-42 – Hunk
Personaggio cartoonBrawn
Data prima edizione01/07/2020
Altezza14 cm
Peso232 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

Questo Masterpiece ricorda tanto quei bambini apparentemente tranquilli che alla prima occasione ti combinano una delle loro marachelle sotto il naso. A voler essere in linea con il personaggio della serie animata, potremmo paragonarlo ad un Gian Burrasca della situazione o ad una delle “simpatiche canaglie”: simpatico per l’appunto ma canaglia… canaglia perchè come action figure lascia un pò a desiderare; non è ben articolato come altri minibot della casa Fans Toys, o in generale come gli altri Transformers della Fans Toys. Sveliamo dunque subito le carte in tavola e iniziamo questa recensione partendo da quelli che sono i maggiori difetti riscontrati su questo nuovo arrivato della casa FansToys.

Sia il robot che l’alt-mode, un veicolo fuoristrada modello LandRover Defender del 1984, sono fatti bene in termini di somiglianza con il personaggio della serie animata, ma in quanto ad articolazioni è tutto molto discutibile, a cominciare dal busto che può eseguire movimenti circolari molto limitati all’altezza della vita a causa del back-pack che non consente di eseguire la torsione completa del busto, ma solo di qualche grado. Si è costretti a staccare il back-pack dal punto di fissaggio per poter ruotare il busto, ma dopo resta il problema di come ancorare il back-pack evitando che resti penzolante.

Poi ci sono le articolazioni delle gambe. Presenta dei giunti sferici all’altezza delle anche che tuttavia non consentono una buona rotazione orizzontale delle gambe (divaricazione dell’internocoscia), mentre consentono i classici movimenti in alto, in avanti, fino a formare un angolo retto con il busto, o indietro fino a toccare il back-pack che nuovamente funge da ostacolo. I movimenti profondi in avanti e indietro delle cosce sono limitati dai “gonnellini” frontali e laterali che devono essere sbloccati per liberare completamente i movimenti verso l’esterno delle articolazioni dell’anca.

Sempre per le gambe c’è la possibilità di piegarle all’altezza del gionocchio, fino a 90 gradi o poco più.

Le braccia all’altezza dell’omero possono ruotare di 360 gradi mentre i gomiti si piegano fino a poco più di 90 gradi.

La testa, per come è posizionata, quasi attaccata alla parte iniziale del cofano non può girare completamente ma solo di pochi gradi a destra e sinistra. Tutto il pezzo però, compresa la piccola parte del cofano dietro la testa può muoversi consentendo di recuperare qualche altro grado di rotazione della testa. Quasi nullo invece il movimento della testa verso l’alto e verso il basso.

In ultimo i piedi, anche questi sono poco articolati e infatti è possibile inclinarli solo lateralmente verso l’interno, di pochi gradi. Il risultato è che se si divaricano troppo le gambe, le piante dei piedi non poggeranno perfettamente a terra, ma solo sul lato interno, come spesso accade con i classici giocattoli che soffrono di una forte rigidità delle articolazioni di piedi e mani. Per restare sempre sul tema delle articolazioni dei piedi, non c’è possibilità di piegarli in avanti e indietro, dunque anche in questo caso non potremo sfruttare al massimo l’apertura delle gambe per far assumere alla figura delle posizioni che esprimano tutta la dinamicità e la potenza che un personaggio come Brawn sarebe in grado di esprimere. Ecco perchè questa figura ci fa arrabbiare, perchè ha delle potenzialità inespresse ed è come essere difronte ad un Sansone in catene molto strette: vorrebbe spaccare il mondo ma non ce la fa!

La figura che abbiamo analizzato e recensito presenta poi un ulteriore difetto con i gancetti che servono a bloccare l’interno coscia delle gambe quando è in forma robot. Questi gancetti tendono a sganciarsi facilmente il che è molto fastidioso, anche se non dovrebbe verificarsi una volta che mettiamo la figura in posa. 

Un difetto estetico che poi abbiamo notato riguarda le mani che, oltre a non avere tutte le dita articolate (cosa che possiamo comprendere dato che per le dimensioni ridotte rischierebbero di rompersi) quando sono aperte hanno una forma che da l’impressione che manchi il dito indice.

Volendo completare la lista dei difetti, concludiamo con gli accessori, pochi per la verità, ma diciamocela tutta: Fans Toys non è mai generosa quando si tratta degli accessori. Avrebbero potuto mettere qualche arma in più, come ad esempio il cannone di Megatron che Brawn imbraccia nell’episodio “Fire on the Mountain” o qualche altra faccia alternativa o un piccolo stand. Insomma, un pò scarso. Addirittura su qualche store online tra gli accessori si legge che è presente il cannone di Magatron, ma è un errore che nasce da alcune immagini di presentazione della figura dove la si ritrae mentre imbraccia il cannone. Peccato che lo stesso non sia in dotazione.

Riepilogando dunque gli accessori in dotazione troviamo:

  • un manuale delle istruzioni;
  • una carta BIO;
  • un volto alternativo;
  • un piccolo blaster;
  • una trivella di colore metallico per ricostruire la scena dell’episodio “The Ultimate Doom, part 1: Brainwash”.

Ma a questo punto vi starete chiedendo se sia tutto negativo e quanto effettivamente valga la pena avere questo pezzo in collezione… beh diciamo pure che non è tutto da buttare e che anzi ci sono tanti validi motivi per collezionarlo e non farvelo scappare. Certo non è molto articolato, ma come potete vedere dalle foto pubblicate e anche dai video che girano sul web, tuttosommato le pose principali le assume in maniera egregia e quindi non sfigurerà insieme agli altri Masterpiece che potreste avere in collezione. Inoltre, la figura come accennato ad inizio recensione, è davvero “cartoon accurate” con una scultura slanciata, ben proporzionata, davveo ben fatta. La scultura del viso in particolare, l’incasso della testa, sono davvero quelli del personaggio anime Brawn!

Forse esteticamente ciò che non ci piace molto sono i piedi, abbastanza “importanti” in termini di dimensioni, anche se rispettano le proporzioni del cartoon, ma così come sono, con le due sezioni separate sembrano i piedi di una tartaruga ninjia. Inizialmente anche questa è una parte che vedendola in foto non convince molto e può far storcere il naso, ma vi garantiamo che una volta avuto il pezzo tra le mani non ci farete caso più di tanto e guardando la figura nel complesso vi piacerà senza ombra di dubbio, appagando le vostre aspettative e dandovi soddisfazione. Certamente, al momento è la migliore versione Masterpiece di Brawn presente sul mercato. C’era un tempo la Bad Cube, ma oggi, per modo di dire, non c’è più, del tutto suparata, assolutamente non paragonabile a FT-42 Hunk.

Bellissimi i colori e la verniciatura che ancora una volta richiamano il cartone animato.

In modalità veicolo, a parte i finestrini, le due luci sul tetto sono trasparenti. La grande corazza del robot è più esposta sotto il veicolo, ma fortunatamente non influisce sul suo rollio. Il pianale del veicolo è ben sollevato e il veicolo scorre tranquillamente e silenziosamente con le sue quattro ruote gommate. I pneumatici in gomma infatti aiutano il veicolo a scorrere in modo molto fluido. Anche se la ruota di scorta sul tetto è fissa e non ruota, è anch’essa in gomma. Anche la trivella, quando agganciata all’auto non influisce eccessivamente sulla mobilità del veicolo, il che è davvero eccellente.

In generale, la parte inferiore del veicolo non rivela le caratteristiche del robot. L’arma robotica può essere riposta sotto il telaio. Al contrario, la trivella che si aggancia all’auto non può essere conservata in forma di robot e resta un pezzo “volante”.

In forma robotica, come di consueto per la serie FT, le parti del veicolo sono ben nascoste con un apparente spostamento di massa. Il risultato finale è che le caratteristiche del veicolo diventano praticamente invisibili dal davanti.

La trasformazione è davvero il punto forte di questo pezzo “master” perchè è davvero semplice, intuitiva e fluida e forse questo aiuta a spiegare in parte la carenza di mobilità delle articolazioni. Il tetto del fuoristrada viene ripiegato nello zaino (back-pack) di Hunk, mentre il corpo e i pneumatici diventano le sue gambe. Sebbene lo zaino sia grande, non influisce sull’equilibrio. Questo potrebbe avere a che fare con l’uso coerente e bilanciato di plastica e metallo pressofuso (diecats) da parte di Fans Toys. Dopo tutto, il baricentro del robot è molto stabile. In realtà ciò che può rendere instabile la posa sono i limiti delle articolazioni, specie quelle dei piedi, come abbiamo messo in evidenza più sopra.

Il back-pack è ben incastrato con i giunti di trasformazione delle spalle. Solo gli specchietti laterali del veicolo sporgono e quindi è facile che vengano urtati o incastrati nella movimentazione delle braccia.

La confezione, come di consueto da qualche anno a questa parte, è abbellita da una fantastica work-art dell’italiano Johannes Vinci ed è dunque un punto a vantaggio, come nondimeno le dimensioni della confezione stessa, molto ridotte, che noi di Robots In Incognito apprezziamo tantissimo perchè consentono di salvare spazio in casa e sono sfiziose come le scatole di cioccolatini.

Il rapporto qualità prezzo raggiunge la sufficienza dato che quando è stato messo in commercio, durante la prima ondata della pandemia, i prezzi della Fans Toys erano ancora nella norma, ma certo è che non possiamo non tenere in considerazione i limiti della posabilità che alla fin fine per un Masterpiece hanno il loro peso.

Il nostro giudizio finale è dunque intorno al discreto, bello sì ma non superlativo. Consigliamo comunque di averlo in collezione perchè per gli amanti della G1 Brawn non può mancare. Alla prossima e “Mecha up your Life, guys!”

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura8
Posabilità6
Accessori4
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon8
Confezione8
Qualità/Prezzo6
Sintetico6,77
MP-27 – Ironhide

MP-27 – Ironhide

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-27
Personaggio cartoonIronhide
Data prima edizione30/01/2016
Altezza21 cm
Peso221 g
MaterialiPlastica ABS

Finalmente un Masteripece degno del personaggio anime di Ironhide! MP-27 è uno dei migliori Masterpiece ufficiali in circolazione, ancora oggi, a distanza di più di 6 anni dalla sua uscita (siamo a recensirlo nel 2022), ma occorre avere tra le mani questo giocattolo per poterlo apprezzare fino in fondo, in tutta la sua bellezza e qualità. Il suo alt-mode infatti non è accattivante come può esserlo un TIR, un’auto sportiva, un fuoristrada o un jet interstellare; si tratta di un semplice minivan. Tantomeno Ironhide, nella serie animata, per quanto fosse uno dei personaggi protagonisti delle prime due stagioni, non è poi così carismatico come altri suoi compagni circuitati (o almeno non lo è sempre stato) e dunque non gli si presta la dovuta attenzione. Soprattutto, non ci si aspetta che in versione robot giocattolo sia una figura così ben fatta, alta e piazzata.

Eppure è evidente sin dal cartoon che la stazza del personaggio è al di sopra della media degli altri autobot e nei primi episodi si presenta come uno tosto, ben disposto allo scontro con il nemico, specie in un confronto corpo a corpo, tuttavia la sua figura va via via scemando nel corso della serie TV degli anni ottanta, fino a scomparire del tutto nelle stagioni successive, con la sua morte nel lungometraggio del 1986 “Transformers: The Movie”. Così, se non sei uno di quei collezionisti sfegatati che vuole collezionarli tutti e anzi hai bisogno di fare una selezione, potrebbe essere che decidi di scartarlo, commettendo ovviamente un grosso errore. Questo perchè nella versione Masterpiece sono rispettate le proporzioni oltre che le fattezze e il robot si colloca per dimensioni vicino ad un Soundwave o uno Starscream, di poco più piccolo e si resta anzi meravigliati di come, da un veicolo così piccolo come un minivan, si riesca a tirare fuori un robot di tali dimensioni. I miracoli dell’ingegneria! Ma MP-27 non è soltato questo, le dimensioni per l’appunto, ma tutto nel suo insieme, un robottone nobile, consistente, accattivante, che non ha nulla da invidiare ad altri transformers più blasonati: un Masterpiece di tutto rispetto!

Il Transformers Masterpiece MP-27 Ironhide di Takara-Tomy è alto circa 21 cm in modalità robot, pesa circa 221 grammi, è altamente articolato e si trasforma da Robot in Minivan Nissan Cherry Vanette.

La sua modalità robot è a dir poco spettacolare. Come molti altri, eravamo scettici riguardo ai pannelli laterali sui fianchi e alle gomme che formano il sedere del robot, ma una volta avuto tra le mani, ci siamo resi conto che questi elementi sono rapidamente scomparsi dalla nostra lista di priorità, non costituivano più elementi di disturbo perché nel complesso il robot è davvero molto bello, armonioso ed accattivante. Tuttavia c’è da ammettere che quei pannelli e quelle ruote così posizionati non conferiscono alla figura il punteggio pieno in termini di corrispondenza al personaggio del cartoon.

Altri elementi che si discostano dal personaggio anime sono i fanalini e il paraurti anteriori che restano visibili nella forma robot, mentre nel cartone animato non sono presenti. Anche questi elementi, seppur presenti, non danno poi così tanto fastidio e anzi non li noterete affatto.

Ad ogni modo, se si escludono quei pannelli laterali sui fianchi, quelle ruote sul fondoschiena, i fanalini e il paraurti anteriori, il look del robot è molto pulito, proprio come quello dei personaggi della G1, con linee semplici, senza sofisticazioni nelle pannellature, sia sulla parte frontale che posteriore. Lo sculpt della testa è sorprendentemente somigliante a quello del personaggio Irnohide della serie cartoon. Tutta la figura grida IRONHIDE!

Soprattutto questo Masterpiece è una rivincita se paragonato al vecchio giocattolo del 1984 che lasciava molto delusi e interdetti noi bambini degli anni ottanta, in quanto non assomigliava affatto al personaggio della serie animata, soprattutto per la testa e il volto che erano rappresentati con un adesivo incollato su una piastra posizionata dietro il parabrezza del minivan ed erano dunque visibili dietro il busto del robot. Quindi, quando questa figura è arrivata sul mercato in versione Masterpiece, è stata una vera rivincita.

La modalità veicolo è perfetta, ben dettagliata e ben proporzionata rispetto agli altri veicoli Masterpiece, dipinta di un bel rosso intenso, lucido, come quello del cartone animato.

La vernice lucida che caratterizza il veicolo si estende anche alla modalità robot e i dettagli sono perfetti, senza sbavature o segni di sprua. 

La trasformazione è nel complesso abbastanza semplice, scorrevole ed intuitiva; solo alcuni passaggi risultano un pò più laboriosi, busto e spalle per l’esattezza, ma comunque nulla di complicato come abbiamo visto in Masterpiece più recenti.

Come articolazioni, forse l’unico limite è dato ancora una volta dai pannelli sui fianchi che non consentono una divaricazione laterale delle gambe alla Jean-Claude Van Damme, ma per il resto i movimenti delle braccia, delle gambe e dei piedi sono pressocchè completi e potete fargli assumere tutte le pose che volete.

Una sola nota di avvertimento è che i pollici sono un po’ sottili e le armi hanno uno spazio molto ridotto per l’impugnatura delle armi quindi si corre il rischio di rompere il pollice durante l’inserimento a la rimozione delle armi dalle mani. Siate delicati nell’operare!

Tanti gli accessori, cosa non del tutto usuale per un trasfomer. Non solo questa figura è incredibilmente dettagliata, ma viene fornita con una vasta gamma di accessori, quali.

  • Un manuale delle istruzioni
  • Una carta BIO
  • Due pistole laser
  • Una pistola laser statica
  • Un lanciamissili
  • Un missile
  • Due mani alternative
  • Quattro ugelli
  • Un Sonodar da polso
  • Una lastra per il petto
  • Un Jetpack
  • Due effetti fiamma per il jatpack
  • Due volti alternativi
  • Una slitta da battaglia che raccoglie tutti gli accessori

Alla luce di tutte le caratteristiche positive sopra esposte e dei pochi difetti riscontrati, possiamo dire che il rapporto qualità/prezzo è un ulteriore punto a favore, specie perchè il prezzo di lancio era davvero competitivo per un Masterpiece ufficiale.

Concludiamo dunque questa recensione ribadendo il concetto che questa figura è fantastica. Non a caso viene riportata accanto alle versioni Masterpiece ufficiali 3.0, quasi a dire che questa versione rispetto ad altre non ha bisogno di rivisitazioni, che al momento è perfetta così com’è.

Se volete una versione Masterpiece di Ironhide, questo Takara-Tomy è quello che fa per voi!

ParametroPunteggio
Estetica9
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità8
Accessori8
Trasformazione8
Corrispondenza cartoon7
Confezione7
Qualità/Prezzo8
Sintetico7,66
Ironhide – giocattollo vintage anni ’80:
MP-21 – Bumble (a.k.a. Bumblebee)

MP-21 – Bumble (a.k.a. Bumblebee)

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-21 – Bumble
Personaggio cartoonBumblebee
Data prima edizione29/11/2014
Altezza12 cm
Peso64 g
MaterialiPlastica ABS

MP-21 Bumble è la versione Masterpiece ufficiale del Transformer Autobot Bumblebee di casa Takara-Tomy e, come già spiegato in occasione di altre recensioni dei prodotti Masterpiece di Takara-Tomy, il nome è quello originale nipponico del soggetto anime, essendo Takara-Tomy un’azienda giapponese. Tutti i transformers ufficiali di casa Takara-Tomy sono battezzati con il nome giapponese del soggetto anime.

Precisiamo subito che alla data in cui viene pubblicata questa recensione è già in commercio la nuova versione 2.0 di Bumblebee in scala Masteripece, MP-45, molto somigliante al soggetto anime della Generation One, più di quanto non lo sia questo MP-21 che ci apprestiamo a recensire.
Ciò implica che il nostro giudizio su questo Masterpiece è inevitabilmente influenzato dall’esistenza sul mercato della sua nuova versione, forse migliorativa, ma non del tutto sostitutiva di questa vecchia versione, secondo il nostro modesto parere.

Se dovessimo infatti basare il nostro giudizio esclusivamente sul livello di somiglianza della figura al soggetto anime, allora MP-45 vincerebbe a man bassa su MP-21, ma finiremo col non considerare taluni particolari che ancora oggi rendono appetibile MP-21, nonostante tra i due prodotti passino circa 5 anni (2014 MP-21, 2019 MP-45) in cui la linea Masterpiece ha subito delle grosse evoluzioni, dall’accuratezza dei particolari all’uso di tecnologia in grado di garantire trasformazioni sempre più performanti nel passaggio da robot ad alt-mode e viceversa.

Dunque il concept di MP-21 è “vecchio stile”, ovvero con dettagli realistici e forme che tendono ad avvicinarsi più agli oggetti reali che non ai soggetti del cartoon e questo è evidente soprattutto nella modalità auto dove Takara tende a riprodurre fedelmente il vecchio modello Type1 della Wolksvagen altrimenti noto come il Maggiolino. Takara paga anche la licenza per sfruttare il modellino. La forma dell’auto non è quella sproporzionata (schiacciata e goffa) che si vede nel cartoon e che MP-45 riprende, ma è quella con le proporzioni reali come un vero e proprio modellino in scala. I dettagli realistici sono ulteriormente rimarcati dalla presenza della ruota di scorta e degli specchietti retrovisori laterali da assamblare, tra gli accessori messi in dotazione.

Il realismo di cui è intriso questo Masterpiece, così come lo è nello stesso MP-10 di Optimus Prime, sia ben chiaro, non costituisce un handicap ma piuttosto, lo ribadiamo, un diverso modo di concepire il giocattolo da collezione. Non dimentichiamoci che i Transformers, come linea di giocattoli, nascono prima del Cartoon o dei fumetti Marvel e addirittura il cartoon è un modo per vendere la linea di giocattoli nata dalla collaborazione tra la nipponica Takara e la statunitense Hasbro. Sin dall’inizio il giocattolo è stato caratterizzato da particolari realistici che nell’anime sono spesso omessi. Nasce quindi il dilemma se sia più corretta la “filosofia” della cura del dettaglio realistico o quella della somiglianza la cartoon. Sicuramente entrambe hanno il loro fascino e le loro motivazioni e molto dipende anche da come ognuno di noi interpreta il mondo dei transformers.

Secondo la visione di noi di Robots-In Incognito i transformers muovono i loro passi dalla realtà, “imitando” oggetti che esistono nella realtà, per questo i dettagli realistici hanno il loro significato e la loro importanza e non sono del tutto da mettere in secondo piano, rispetto quanto rappresentato nei cartoon. Infondo lo stesso Michael Bay ha dovuto “rivisitare” i Transformers per renderli più verosimili sul grande schermo, nel nuovo millennio, accanto a soggetti, attori, in carne e ossa. Certo il risultato è stato un pò un disastro, con robot mostruosi e irriconoscibili rispetto ai beniamini degli anni ’80; si poteva fare sicuramente di meglio, ma questa è un’altra storia.

La storia che ora stiamo narrando è quella del nostro bel MP-21, piccolino, misura appena 12 centimetri, ma simpatico, sfizioso, esteticamente bello e accattivante sia in modalità auto, che in modalità robot. Un robot che comunque nella scultura del viso e della testa richiama abbastanza fedelmente il Bumblenbee dei cartoni animati, un pò meno nelle forme del corpo che risulta un pò più goffo di quanto non lo sia nel cartone animato.

Il Bumblebee della serie tv degli anni ’80 è un piccoletto dalle linee un pò più slanciate, più atletico nonostante le sue dimensioni ridotte. I piedi, per quanto simili a delle enormi babbucce, nell’anime sono più proporzionati con il resto del corpo. Eppure, nonostante questi apparenti difetti, nel complesso il robot risulta simpatico, bello, una bomboniera da mettere nella propria collezione. Esteticamente meriterebbe un dieci (10) se non fosse per alcuni dettagli poco curati come l’assenza di panel negli avambracci, a copertura di evidenti buchi laddove rientrano le mani quando lo si trasforma in auto, e nella parte interna dei piedi, laddove lo sportello ripiegato non copre totalmente il piede. Questi difetti non sono il massimo per un giocattolo che si prefigge di essere un pezzo da collezione, ma non temete, MP-45 non ha del tutto risolto il problema ed anzi con i piedi ha ottenuto un risultato peggiore di quello che si vede in MP-21. Altri difetti estetici sono le viti che si notano nella parte posteriore del robot, specie quella della testa e il back-pack importate in cui si raccoglie il tettuccio dell’auto fino alla ruota di scorta. Le linee frontali invece scorrono abbastanza piacevolmente, pulite, semplici.

La trasformazione è molto semplice e per questo sfiziosa e simpatica da eseguire. 

Le articolazioni sono molte e consentono una posabilità più che buona. Ruotano le spalle all’altezza dell’omero, le braccia si piegano oltre i 90 gradi all’altezza dei gomiti. Lo stesso dicasi per le gambe all’altezza dell’anca e delle ginocchia. Il busto ruota di 360 gradi. La testa presenta una buona snodatura che consente oltre che movimenti circolari in orizzontale, anche movimenti in su e in giù.

Il materiale utilizzato è principalmente plastica ad eccezione del busto che presenta un pò di diecast, ma nulla di trascendentale. Infondo il peso complessivo è di appena 64 grammi.

La colorazione è più che buona, con una tonalità di giallo che si avvicina a quella del cartoon. Non si notano segni di sprua come spesso accade con i prodotti Takara-Tomy.

La confezione è piccola e compatta, quindi molto apprezzata per chi ha problemi di spazio in casa. Il pacchetto contiene, oltre alla figira del robot anche i seguenti accessori:

  • Un manuale delle istruzioni;
  • una carta BIO;
  • un blaster;
  • due specchietti laterali;
  • una figura Spike Witwicky con Exosuit;
  • un coperchio della ruota di scorta;
  • due volti alternativi (uno sorridente ed uno serio).

In conclusione questo Masterpiece non è da scartare e non ha nulla da invidiare alla nuova versione aggiornata 2.0, specie se si considera il prezzo e la circostanza che al momento le case produttrici “terze parti” usano ancora come modello di riferimento MP-21, come ad esempio Xtransbot. Dato che MP-21 ed MP-45 rispecchiano due diversi modi di interpretare i transformers, nel caso di Bumblebee consiglieremmo quasi di averli entrambi o al massimo di avere MP-21 ed aspettare un una versione cartoon migliore di MP-45.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura8
Posabilità6
Accessori7
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon6
Confezione7
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,88

MP-39 – Sunstreaker

MP-39 – Sunstreaker

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-39
Personaggio cartoonSunstreaker
Data prima edizione22/12/2017
Altezza16 cm
Peso160 g
MaterialiPlastica ABS

MP-39 è la versione Masterpiece ufficiale del Transformer G1 Sunstreaker. Insieme ad MP-36 (Grapple) ed MP-36 (Megatron), MP-39 rappresenta forse il Masterpiece di svolta di casa Takara-Tomy con cui è stato definito un nuovo standard qualitativo di riferimento della serie Masterpiece, con pezzi più vicini al cartone animato (cartoon accurate), con un’ingegneria della trasformazione un pò più complessa, ma in grado di restituire una forma robot con linee più pulite e, di conseguenza, con un prezzo al pubblico un pò più alto. A partire da queste uscite infatti, Takara-Tomy ha iniziato a produrre le versioni “plus” “cartoon accurate” dei Masterpiece usciti in precedenza, mentre tutte le uscite successive sono già in versione “cartoon accurate”.

Dopo tutto, sono passati più di cinque anni dall’uscita del suo fratello “gemello” MP-12 Lambor (o Sideswipe per chi come noi è lontano dal paese del “sol levante”) e in questi anni trascorsi sono cambiate molte cose nella linea. Anche i fan occasionali che non sanno che c’è un nuovo capo designer al timone della Takara-Tomy avranno sicuramente notato il cambiamento abbastanza evidente nell’estetica della linea Masterpiece che si sta manifestando da un bel po’ di tempo a questa parte. Il cambiamento è iniziato in modo sottile con figure come MP-27 Ironhide, ma si è decisamente accentuato con MP-33 Inferno e MP-35 Grapple, fino ad arrivare alla recente uscita di MP-36 Megatron, che per molti versi ha rappresentato il culmine di questo percorso. Se un tempo la linea Masterpiece era caratterizzata da una miscela sottile di estetica del design, particolari che richiamano alla realtà e riferimenti più o meno espliciti ai giocattoli vintage degli anni 80, ispirandosi in ugual misura a giocattoli e fumetti precedenti e al cartone animato G1, ora l’accuratezza al cartone animanto G1 è decisamente in primo piano nello stile visivo offerto e di fatto MP-39 è la consacrazione di questo nuovo stile.

MP-39 dimostra che quanto fatto con MP-36 non è stato un caso isolato. È evidente che queste due figure provengono dalla stessa casa di idee. Inoltre, non solo MP-39 è una vera e propria delizia per gli occhi, ma c’è anche un’incredibile quantità di valore ludico e di interazione che sono una goduria per i collezionisti, più che su qualsiasi altro veicolo alt-mode finora realizzato. I fari a scomparsa, le porte a scomparsa, il bagagliaio mobile e gli sportelli del motore sono una vera e propria delizia, tutti elementi che fanno capire immediatamente che qui c’è un grado di funzionalità elevato che acora una volta ammicca al mondo reale, mentre contestualmente si immerge nel mondo dell’animazione G1. Si realizza insomma con una performance migliore quello che già si tentava di fare con le versioni Masterpiece di un tempo: il giusto mix tra realtà e finzione. Anche se non ci sono dettagli realistici “visivi”, le funzionalità aggiunte riportano a quella sensazione di realtà e danno la percezione che si tratti di una modalità veicolo estremamente ben studiata, realistica, davvero impressionante.

Ma forse, uno degli elementi che più emozionano nella manipolazione di questo Masterpiece è, sempre nella modalità veicolo, la parte posteriore custom del motore che fuoriesce dal telaio che si ribalta a scomparsa per nascondere gli scarichi supplementari mentre i fari posteriori modificati si ripiegano ordinatamente, lasciando un aspetto pulito molto più tradizionale della Lamborghini Countach. Tutto ciò è ancora più emozionante se si pensa che questa trasformazione è a tutti gli effetti un passaggio della trasformazione stessa da modalità veicolo a robot e viceversa. 

ParametroPunteggio
Estetica9
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità9
Accessori8
Trasformazione8
Corrispondenza cartoon8
Confezione7
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,88
MP-17+ – Prowl

MP-17+ – Prowl

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-17+
Personaggio cartoonProwl
Data prima edizione29/09/2018
Altezza17 cm
Peso144 g
MaterialiPlastica ABS

MP-17+ è la versione Masterpiece ufficiale di Prowl, prodotto dunque da TakaraTomy. In particolare, siamo difronte alla versione cartoon colored del Masterpiece MP-17, come indica il segno “+” con cui Takara è solita contrassegnare le edizioni con colorazione cartoon dei propri Masterpiece. In realtà siamo abbastanza certi del fatto che TakaraTomy abbia adottato questo escamotage della ri-colorazione per rispondere alle richieste del mercato ed in particolare dei collezionisti che sempre di più cercano un prodotto fedele al cartone animato. Così, se le prime versioni dei Masterpiece ufficiali si rifacevano al giocattolo degli anni ’80, i nuovi Masterpiece di casa Takara escono già in versione cartoon accurate e cartoon colored. Questo anche in risposta alla concorrenza delle case terze parti che spesso sono riuscite ad offrire ai collezionisti dei veri e propri capolavori cartoon accurate, tanto da spodestare (o almeno mettere in discussione) il primato della Takara nel settore dei Masterpiece. 

Come il personaggio che rappresenta, MP-17+ è l’autobot Prowl la cui trasformazione è una Nissan Fairlady 280Z-X in versione auto della polizia di colore prevalentemente bianco e nero.

In modalità robot, MP-17+ ci lascia molto conbattuti nel giudizio perchè nel complesso ci piace, anche molto ma, man mano che si scende nel dettaglio, ci sono taluni passaggi, particolari del robot, che non ci convincono fino in fondo e che anzi riteniamo senza mezzi termini brutti e antiestetici. Questo però è il problema che si presenta quando si recensisce un prodotto a distanza di tempo dalla sua uscita, anche di anni (ne sono passati 4 dalla sua prima uscita), in quanto il mercato si evolve e la qualità dei prodotti realizzati sale non soltanto in termini ingegneristici, con trasformazioni sempre più performanti, quanto anche in termini estetici, di pulizia delle linee. Così lo sguardo critico nei confronti del prodotto cambia, anche di molto e probabilmente, se lo avessimo recensito alla vigilia della sua uscita lo avremmo battezzato come il Masterpiece definitivo di Prowl. Ci piacerebbe davvero, perchè nel complesso è bello e accattivante, ma la verità è che oggi come oggi siamo sicuri che una azienda concorrente, se non anche la stessa Takara, lo rifarebbe meglio, con linee più pulite.  

Spieghiamo allora che tutta la parte superiore del robot, la scultura della testa e del volto, il busto, le gambe fino alle ginocchia, sono ben fatti e nel complesso il risultato finale è apprezzabile avendolo difronte. Peccato però che dalle ginocchia in giù, il disegno non è più così lineare, si percepiscono dei vuoti, un disordine delle linee sempre più crescente, specie quelle dei piedi. A tratti ci riporta alla mente un robot Frankestein come nell’episodio 1 della seconda stagione “Autobot Spike” (episodio 17 secondo la G1 cartoon continuity).
Se poi ci soffermiamo a guardarlo dal lato posteriore diciamo che il lavoro non è dei migliori e le gambe in particolare, dalle ginocchia in giù sono uno sfacielo, un colabrondo. Troppi buchi, nelle gambe, troppi gli spazi aperti e qui si nota che il concept del robot è ormai datatato, ancora molto vicino al concept dei giocattoli degli anni ’80, meno ai nuovi action figure in scala, curati anche nella parte posteriore. Tra la parte anteriore e quella posteriore del Robot c’è un abisso, come se avessimo a che fare con due diversi robot. Insomma, per quanto nel complesso è molto apprezzabile la somiglianza con il soggetto della serie animata tutte queste imperfezioni non contribuiscono a farne la versione Masterpiece definitiva. A parere nostro, andavano pensate delle pannellature a copertura degli spazi aperti, a livello di polpacci e piedi. Soprattutto andrebbe rivisto il concept dei piedi affinchè dia più stabilità alla figura che così com’è da la sensazione che sia in bilico su delle protesi.

In qualità di action figure, per quanto il prodotto offri una buona posabilità, i movimenti delle articolazioni sono in qualche modo limitati dal disegno adottato: più le pose sono articolate, più si evidenziano gli spazi vuoti, specie all’altezza delle ginocchia.

Un ulteriore elemento a supporto della tesi che la figura sia basata su un vecchio concept consiste nel fatto stesso che si tratta di un “recolor” del masterpiece MP-17, realizzato appositamente nel tentativo di presentare una versione cartoon dello stesso, come se la semplice colorazione possa essere sufficiente a rendere la figura simile al cartoon. Certo, la forma delle gambe richiama i vetri del lunotto posteriore della Nissan, ma oggi come oggi, con la tecnologia a disposizione e il livello di ingegnerizzazione raggiunto, si possono realizzare delle gambe con una scultura migliore, senza qegli orrendi vuoti che letteralmente si lasciano alle spalle.

Basti anche pensare che in modelli successivi, come ad esempio MP-39, Sunstreaker, è notevolmente cresciuta e migliorata l’attezione ai dettagli, anche delle parti più nascoste, come ad esempio quelle posteriori, ottenendo risultati decisamente migliori dal punto di vista della somiglianza al cartoon. Ed infatti ad oggi non esiste una versione “recolor” di MP-39 pensata nell’ottica di ottenere una versione cartoon dello stesso, perché MP-39 è già la sua versione cartoon. Per non parlare della versione 2.0 di MP-45, Bumblebee. Qui il concept è stato starvolto notevolmente, a partire dalla trasformazione, per ottenere una figura più snella, meno goffa, più vicina al soggetto del cartoon. Ma per il Masterpiece 2.0 di Bumblebee si rimanda ai relativi articoli, per ulteriori dettagli. Citiamo in ultimo il masterpiece MP-47, Hound, successivo alla versione 2.0 di Bumblebee, anche in questo caso con un concept del tutto nuovo, completamente proteso ad ottenere un risultatto di una figura somigliante al soggetto anime. Anche per MP-47 non esiste una versione “cartoon accurate”, perché lo è già.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità6
Accessori6
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon6
Confezione7
Qualità/Prezzo8
Sintetico6,77