RMX-12 – Pitch (a.k.a. Eject)

RMX-12 – Pitch (a.k.a. Eject)

ProduttoreMastermind Creation / Ocular Max
OggettoRMX-12 – Pitch
Personaggio cartoonEject
Data prima edizione01/09/2023
Altezza13 cm
Peso87 gr
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

Ed eccoci qui a recensire RMX-12, Pitch, alias Eject della casa produttrice terza parte Mastermind Creation / Ocular Max. Diciamo subito che la versione in questione non è in scala Masterpiece, benchè venga annoverata tra i pezzi da includere in questa categoria, ma è una versione oversize, dalle dimensioni più generose rispetto a quelle della scala ufficiale.

Il motivo è presto detto ed è la tesi da noi sostenuta, ovvero che, per quanto oversize, si tratta di dimensioni che comunque non stonano, se messe a confronto con quelle di altri soggetti Masterpiece, come in particolare la versione Masterpiece del robot “master” di Eject,  ovvero Blaster (Radio Robot nel doppiaggio storico italiano).

Per valutare l’adattabilità della scala oversize di RMX-12 abbiamo scelto la versione Masterpiece terza parte di FansToys, ovvero FT-55, prendendo dunque come figure di riferimento, non solo Blaster, ma anche la versione in scala di Rewind, fratello gemello di Eject. Dal confronto abbiamo potuto constatare con mano che RMX-12 si adatta perfettamente alla scala Masterpiece perchè, pur essendo il doppio di Rewind, con i suoi 13 centimetri di altezza, non supera le dimensioni di un minibot come Cliffjumper, Bumblebee e altri Masterpiece finora realizzati da Takara-Tomy o da altri produttori di terze. RMX-12 si presenta dunque come una buona via di mezzo tra le dimensioni forse troppo ridotte delle cassette-bot ufficiali e quelle del suo “master” Blaster. A questo si aggiungono le considerazioni in merito al fenomeno del mass-shifting che caratterizza un pò in generale tutte le cassette-bot transformers, incluse quelle di Soundwave.

In altre parole, non ci sarebbe alcun motivo per avere delle modalità robot sotto-dimensionate per stare nelle proporzioni dell’alt-mode delle audio-cassette, in quanto grazie all’effetto mass-shifting, già nel cartone animato, si passa da un oggetto di pochi centimetri a un robot delle dimensioni di un essere umano, se non addirittura più grande. Per questo non è del tutto sbagliato realizzare delle figure robot dalle dimensioni simili a quelle di un Masterpiece di Bumblebee o Cliffjumper, comunque più piccole rispetto alla figura di Blaster.

Di fatto, l’unico motivo per cui si considera questo soggetto fuori scala rispetto alla linea ufficiale Masterpiece è che nel progetto iniziale consegnato ai disegnatori dei fumetti e dei cartoni animati, effettivamente le dimensioni sono ridotte e sono appunto quelle riprese nella scala Matserpiece. In realtà le scale originali furono disattese dagli stessi disegnatori già nei cartoni animati, per questo la loro osservanza non la riteniamo categorica. Ad ogni modo ricordiamo che la scala di riferimento può essere verificata cercando le schede della Sunbow.

Partiamo con ordine, dalla confezione. Il prodotto viene confezionato in una stilosa brown box al cui interno troviamo la confezione vere e propria realizzata in cartoncino patinato che avvolge l’intero contenitore dell’audio-cassetta, dato che il prodotto ci viene consegnato trasformato nella sua modalità alternativa, invece che nella modalità robot. Il cartoncino patinato dunque avvolge la cassetta stipata nella classica custodia di plastica trasparente in cui erano solitamente contenute e protette le vere audio-cassette di un tempo. Insomma, confrontando la versione alt-mode di questo transformer, con una vera cassetta audio recuperata per l’occasione, abbiamo la conferma di quanto l’alt-mode sia assolutamente realistico, molto simile per dimensioni e confezionamento alle vere AUDIO-cassette di qualche tempo fa.

Il cartoncino patinato si presenta con una certa qualità, ben fatto e stiloso, semi lucido e riporta sul lato frontale una work-art raffigurante il personaggio di Pitch, ovvero Eject. L’immagine della work-art è stilizzata su uno sfondo che richiama l’ambiente tridimensionale di formattazione dei Transformers, ovvero una specie di spazio reticolato, proprio come si vede nella sigla Trasformers della generation one o in alcune scene del lungometraggio del 1986 in cui Megatron viene ri-formattato in Galvatron per mano di Unicron.

Sul retro invece sono riportate alcune immagini della figura mentre passa da modalità cassetta alla modalità robot, con una breve biografia del personaggio che ritroviamo poi sulla scheda tecnica Scheda.

Per finire, nella parte interna del cartoncino sono riportate le istruzioni per la trasformazione. Dunque il cartoncino funge anche da manuale così come nelle vecchie audio-cassette, sulla copertina erano solitamente riportate le immagini degli artisti i titoli dei brani e alle volte anche i testi delle canzoni. Insomma, la confezione è un vero tuffo nel passato un’emozione unica per i nostalgici degli anni ottanta/novanta e per questo l’abbiamo apprezzata tantissimo.

Proseguiamo con l’aspetto estetico. La figura è bella e vigorosa con linee essenziali, molto semplici e pulite proprio come piacciono a noi che non amiamo tanto quei robot troppo artefatti, pieni di orpelli, con armi che sbucano da tutte le parti, persino dal fondoschiena, per usare un’espressione gentile. Tutto sommato, frontalmente, il robot è abbastanza pulito nelle pannellature se non fosse per i buchi che si vedono all’altezza della tibia e per i due perni degli snodi delle gambe che si intravedono sotto il gonnellino, all’altezza del bacino. Forse sarebbe stato sufficiente allungare leggermente le due sezioni che formano il gonnellino frontale fino a coprire i due perni, ma magari anche così esteticamente avrebbe perso qualcosa.

Di profilo notiamo che la figura presenta uno spessore minimo e di fatto risulta molto esile, poco voluminosa, sembra quasi che sia stata tagliata di netto e affettata come un salame. Insomma forse a dirla tutta per quanto la figura risulti pulita e lineare avremmo preferito un po’ più di spessore per darle un po’ più di consistenza ed evitare questo effetto schiacciato sulla schiena, ma va detto che non è male nemmeno così e poi effettivamente è in linea con quanto si vede nel cartone animato.

Guardandolo dall’alto invece notiamo un difetto estetico non di poco conto, ovvero l’assenza di pannellature a coprire le parti bianche degli ingranaggi (chiamiamoli così) delle articolazioni. Insomma consideriamo l’assenza di pannellature come una mancanza di dettaglio non di poco conto che incide negativamente sull’impatto estetico di questa figura.

Guardandolo dalle spalle invece si notano i classici difetti dovuti ai forellini degli innesti delle viti sparsi qua e là che sporcano un po’ la linearità della figura, ma sicuramente meglio di quanto visto con la versione di FansToys. Non siamo sicuramente a quei livelli scabrosi forse però la parte più brutta e all’altezza dei glutei, se così possiamo chiamarli, dove si vedono gli snodi per i movimenti delle gambe: per quanto siano puliti e non si vedano i perni come nella parte frontale, me manca il gonnellino posteriore, il classico gonnellino con cui solitamente si coprono queste parti. Magari sarebbe bastato aumentare lo spessore del robot per aggiungere il gonnellino anche per la parte posteriore così come posto frontalmente, dato che come abbiamo visto, la figura è molto sottile.

Inoltre, non ci piace affatto la soluzione adottata per i pannelli che coprono il petto e le spalle del robot, in quanto non sono fissati con un piccolo aggancio e di fatto tendono a muoversi continuamente non appena si prova a toccarli o quando si prende il robot per fargli assumere una nuova posa. Occorre sistemare e riposizionare i pannelli ogni volta che si maneggia la figura, insomma una soluzione a dir poco fastidiosa. In questo caso ci sembra che gli ingegneri non si siano sforzati più di tanto.

Ad ogni modo nel complesso le forme robotiche sono ben riuscite con dimensioni consistenti che danno soddisfazione nel tenerli in mano. Parliamo infatti di un robot alto circa tredici (13) centimetri, come già detto assolutamente in scala con uno qualsiasi dei minibot Masterpiece ad oggi in circolazione, insomma, una gran soddisfazione dal punto di vista delle dimensioni.

Ma soffermiamoci un attimo sulla scultura del viso che onestamente non è nulla di particolarmente sconvolgente. Rispecchia abbastanza fedelmente quella del cartone animato ma è talmente lineare, talmente priva di elementi distintivi da risultare quasi del tutto anonima. Ad esempio, sarebbero bastato utilizzare delle piccole gemme per gli occhi invece che semplicemente scolpirli e dipingerli, per dare al volto quel tocco di originalità in più che tanto sarebbe bastato per lasciare il segno. Invece la realizzazione finale della scultura del viso è un po’ troppo sempliciotta, senza infamia e senza gloria.

In sintesi diamo all’aspetto estetico un punteggio pari a sette (7), dunque consideriamo nel complesso questa figura discretamente bella, con qualche difetto che le ruba il podio.

La posabilità è più che buona. Le braccia presentano un doppio snodo all’altezza del gomito grazie al quale è possibile piegarle fino a far si che l’avambraccio e il braccio quasi si tocchino. Inoltre, le braccia possono ruotare di 360 gradi all’altezza dello snodo che collega l’omero al busto e possono alzarsi di 90 gradi lateralmente. Addirittura con la doppia articolazione della spalla, il braccio può sollevarsi in alto fino a formare un angolo di circa 180 gradi, mentre all’altezza del bicipite il braccio può ruotare in orizzontale sempre di 360 gradi. Le braccia dunque possono muoversi per assumere diverse posizioni che consentono di dare dinamicità all’intera figura.

È inoltre possibile piegare  il busto come se la figura stesse facendo esercizi con gli addominali. Il busto si presenta dunque con un buon movimento di addominali e in aggiunta è possibile ruotarlo di 360 gradi, in orizzontale.

La testa può ruotare di 360 gradi orizzontalmente e può anche effettuare piccole oscillazioni laterali e movimenti verso l’alto e in basso grazie al ball-join con cui è agganciata al resto del corpo.

Le gambe ugualmente sono ben articolate. Sollevando il gonnellino è possibile sollevare le gambe fino a 90 gradi, sia frontalmente che lateralmente, e possono essere divaricate fino ad ottenere la spaccata alla Jean Claude Van Damme.
Come se non bastasse, è possibile piegarle all’altezza delle ginocchia, grazie sempre al meccanismo del doppio snodo, ed è possibile ruotarle orizzontalmente di 360 gradi all’altezza del quadricipite.
Anche i piedi hanno una loro articolazione. Possiamo infatti piegarli in avanti e anche lateralmente c’è una buona articolazione delle caviglia che consente di orientare i piedi
con un discreto raggio d’azione e quindi dare maggiore dinamicità alle pose che la figura può assumere. Forse il limite che riscontriamo nella possibilità di movimento laterale
delle caviglie e dei piedi è dato dalla presenza dei pannelli laterali che fanno da rivestimento alla tibia del robot e sono di fatto da impedimento per una maggiore escursione nei movimenti laterali dei piedi. In buona sostanza la capacità di posabilità di questa figura è più che soddisfacente.

Nel complesso dunque siamo positivamente impressionati dal livello di posabilità di questa figura e per questo il punteggio finale sulla posabilità è un otto (8) pieno.

Procediamo con i materiali e diciamo subito che sono di buona qualità. Si riscontra una discreta presenza di die-cast, soprattutto sulle gambe, in particolare sul quadricipite e sulle pannellature che ricoprono la parte della gamba sotto il ginocchio. L’ottimo sarebbe stato avere un po’ di più die-cast, oltre che sulle gambe, magari anche sul petto, però in compenso, la qualità delle plastiche di Mastermind Creation è ottima, non delude mai. Il peso è di centotrentotto (138) grammi in modalità cassetta,  inclusa nella sua custodia trasparente, mentre scende a ottantasette (87) grammi in modalità robot, senza armi o altri fronzoli. Dunque il peso è ben proporzionato in rapporto alle dimensioni ed attesta la qualità dei materiali utilizzati. Assegniamo dunque un punteggio pari a sette per la qualità dei materiali.

Per quanto riguarda la verniciatura il giudizio è buono, ma non senza difetti. Non si notano sbavature sulle plastiche o sulle parti in metallo e su questo possiamo dire che Mastermind difficilmente delude. La verniciatura nel complesso è buona ma non condividiamo la scelta di utilizzare i decal per le parti decorative ovvero il petto e il bacino.

In questi punti infatti si notano delle parti dove un po’ è venuta meno la decorazione forse impercettibili ad occhio nudo ma è bastata una ripresa in video per notarli.

Diversamente dalla verniciatura della Fans Toys qui la verniciatura è opaca, non è scintillante ma ovviamente questo dipende anche dai materiali utilizzati laddove in queste figure di Mastermind Creation la plastica è preponderante, dunque gli diamo un punteggio pari a sette (7) senza troppi ripensamenti.

Il prodotto si presenta ben accessoriato. In particolare, tra gli accessori troviamo:

  • tre (3) teste alternative, che richiamano la versione IDW del personaggio, con tre espressioni differenti, oltre quella già montata sulla figura;
  • due (2) pistole laser;
  • due (2) spalline alternative che consentono di rappresentare le due figure nella versione fumetto IDW dei personaggi;
  • una (1) carta biografica;
  • un (1) manuale delle istruzioni che è parte integrante della copertina della confezione.

Vediamo che le tre teste presentano tre volti alternativi, con una visiera unica al posto degli occhi, come nella versione fumetto IDW, mentre la testa già montata è quella con gli occhi e la mascherina sulla bocca come si presenta nel cartone animato.
Quindi delle tre teste versione IDW abbiamo una testa con un’espressione arrabbiata, una con un’espressione ammiccante o sorridente che dir si voglia e una testa con un’espressione seriosa. Forse avremmo voluto un paio di armi in più da tenere agganciate alle spalle. Ma nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti del set con cui sono accessoriati questi due Masterpiece e per questo il nostro punteggio è anche in questo caso un più che meritato sette (7).

La trasformazione, da quello che abbiamo potuto constatare, è semplice ed intuitiva, quindi molto divertente e soddisfacente. Non una delle solite trasformazioni frustranti a cui sempre più spesso stiamo assistendo nel panorama dei Masterpiece, dove le case produttrici cercano di raggiungere il doppio risultato di avere, da un lato delle action figure estremamente articolate e dall’altro un aspetto estetico sempre più pulito e accurato, sia per la modalità alternativa, che per la forma robotica. Ovviamente tutto questo si traduce in una maggiore complessità della trasformazione (oltre che maggiori costi). Una complessità tale da rendere spesso questi prodotti molto delicati e facili alle rotture dei meccanismi, oltre che frustranti per chi li vuole trasformare. Insomma sono trasformazioni che portano via molto tempo e tanta frustrazione. Ebbene in questo caso Mastermind Creation, in assoluta controtendenza ci regala, si fa per dire, un bel Masterpiece facile da trasformare, se si escludono i due pannelli che si piegano sotto la pianta del piede, per i quali ci è voluto qualche sforzo in più per ruotarli, ma basta olearli un po’, con un po’ di grasso al silicone, e tutto scorre liscio e senza danni.

Parliamo quindi di una trasformazione che dà le sue soddisfazioni anche se, è giusto dirlo, non stiamo parlando di chissà quale alt-mode complesso o di chissà quale design robotico. La modalità alternativa, non è un’auto, né un elicottero, o un aereo, ma una semplicissima audio-cassetta. Il robot poi, ha delle linee molto semplici, non presenta ali o altri orpelli che ne potrebbero arricchire il design, tuttavia se consideriamo anche il livello di posabilità, non possiamo che essere soddisfatti del risultato finale, per questo diamo un bel punteggio, un 8 pieno, alla trasformazione.

Parliamo quindi della corrispondenza con il cartone animato. Diciamo subito che al netto delle dimensioni la corrispondenza al cartoon c’è ed è più che tangibile. Colori, dettagli, particolari, tutto molto vicino alle immagini che vediamo nei cartoni animati. Resta purtroppo l’unica ambiguità delle dimensioni che, come abbiamo ribadito più e più volte non sono sempre determinabili, basandosi solo su quello che si vede nei cartoni animati, dove alle volte sembrano rispettare le dimensioni di un essere umano, mentre altre volte sono dimensioni più generose, come appunto quelle dei minibot del calibro di Cliffjumper, Gears, Bumblebee e così via. A voler essere onesti ci sarebbero le Sunbow ad indicarci la scala di riferimento di ogni trasformer, ma come già detto, non sono sempre state rispettate dagli stessi disegnatori dunque per quanto possa essere legittimato a non considerare la scala in tutta coscienza, nel rispetto delle regole non voglio farlo dunque per la corrispondenza al cartone animato non me la sento di dargli un 8 anche se lo meriterebbero entrambe le figure ma restiamo pur sempre su un bel sette (7) più che meritato.

Sul rapporto qualità/prezzo come avrà imparato chi ci segue già da qualche tempo, siamo sempre molto restii nel dare voti troppo alti, quindi, non siamo da meno anche in questo caso. Per quanto la figura nel complesso sia ben fatta, con una buona qualità di materiali, verniciatura e posabilità, presenta comunque un prezzo di partenza di una discreta importanza, che come tale non ci convince molto. Certo abbiamo visto di peggio e per questo riteniamo il rapporto qualità/prezzo sul filo della sufficienza assegnando un bel sei (6) politico.

Complessivamente dunque il giudizio per questo Masterpiece oversize è più che positivo e si attesta pienamente su un punteggio di poco superiore al sette (7). Certo, come abbiamo visto nel corso di questa lunga recensione i difetti non mancano, qualche imperfezione c’è sempre, ma nel complesso possiamo essere più che soddisfatti del risultato finale. Ci sono i soliti problemi di estetica “da tergo”, qualche soluzione stilistica poco convincente, come ad esempio lo spessore e le chiappe al vento, ma nel complesso parliamo pur sempre di un prodotto “semplice”, ma di sicuro impatto, versatile, essenziale e dinamico allo stesso tempo. Insomma brava Mastermind Creation per averci fatto dono della versione collezionabile di questa pietra miliare del mondo transformers della generation one, benchè in una scala oversize rispetto a quella ufficiale Masterpiece, ma va bene così, WELL DONE!

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità8
Accessori7
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione8
Qualità/Prezzo6
Sintetico7,22
PS-09A – Hellion (a.k.a. Cliffjumper)

PS-09A – Hellion (a.k.a. Cliffjumper)

ProduttoreMasterMind Creation Ocular Max
OggettoPS-09A – Hellion (animation version)
Personaggio cartoonCliffjumper
Data prima edizione21/12/2021
Altezza12 cm
Peso74 g
MaterialiPlastica ABS e Die-cast

PS-09A Hellion è la versione Masterpiece del personaggio transformers autobot G1 Cliffjumper prodotto dalla MasterMind Creation-Ocular Max (MMC-OX). Si tratta dunque di un Masterpiece di terza parte ed in particolare è la versione aggiornata del Masterpiece PS-09 della Ocular Max con una colorazione che si rifà a quella del cartone animato. Questa versione “anime color” esce sul finire del 2021, a distanza di circa tre anni dalla prima versione PS-09 che invece risale al 2018.

Come nel cartoon si trasforma in una Porsche 924 Turbo di colore rosso con una forma stilizzata che la rende simile al Volkswagen Maggiolino, alt-mode di Bumblebee, nella serie anime G1 degli anni ’80. Di fatto il personaggio anime Cliffjumper condivide con Bumblebee la forma robot con una colorazione rossa invece che gialla e differenti tratti somatici.

Per tale ragione, in questa recensione abbiamo messo PS-09A a confronto con MP-21, Masterpiece ufficiale di Bumblebee, prodotto dalla Takara-Tomy. Alla data in cui scriviamo questa recensione è in circolazione anche MP-45, la versione aggiornata 2.0 del Masterpiece MP-21 di Bumblebee.

La confezione di questo Masterpiece è davvero sfiziosa, in perfetto stile MMC Ocular Max, con una raffigurazione stilizzata del personaggio anime sul lato anteriore e alcune immagini della figura sul lato posteriore, dove è stato anche ripresentato il tech-spec originale, così come presente nelle vecchie confezioni dei giocattoli anni 80. Grazie a questi particolare, alla colorazione adottata e allo sfondo reticolato, la confezione è una vera e propria “operazione nostalgia” con quel gusto rètro che ci fa fare un salto nel passato della nostra infanzia. La confezione è molto piccola e compatta, ma in grado di contenere, oltre che il pezzo in sè, tutti gli accessori di cui è dotato, quali:

  • Un manuale delle istruzioni
  • Una carta biografica da collezione
  • Due teste con espressioni del volto alternative
  • Un lanciamissili
  • Una pistola laser
  • Un fucile laser
  • Un decodificatore rosso
  • Un pannello per il cofano su cui applicare il decodificatore
  • Quattro supporti da sci nautico da applicare alle ruote per simulare la modalità altmode in grado di viaggiare sull’acqua che si vede nell’episodio “Dinobot Island, part 2” nella seconda stagione G1.

Esteticamente, la modalità robot è molto bella per quanto non del tutto somigliante al personaggio anime. Molto bella e precisa la colorazione, il busto e il pettorale in particolare è di un bel rosso intenso e vivace al tempo stesso, grazie al materiale die-cast di cui è composto.

La scultura del viso è ben fatta, fedele al cartone animato e abbastanza ben dipinda. Come si può notare dalle immagini proposte, il volto è nel complesso dipinto bene al netto di qualche sbavatura o imprecisione che è del tutto normle viste le dimensioni estremamente ridotte (ma smepre in scala masterpiece). 

Come accennato sopra, la figura, per quanto molto bella, non è del tutto fedele al cartone animato, ma daltronde nemmeno MP-21 lo è per Bumblebee. PS-09A presenta infatti una forma nel complesso tondeggiante che richiama MP-21, anche se più proporzionata e “snellita”, tuttavia il busto risulta essere “pompato”rispetto a quello del personaggio anime che è invece più stretto e squadrato. Si ha l’impressione che questa figura abbia fatto un bel po di palestra per sviluppare i pettorali. Questo però lo diciamo oggi che possiamo confrontare questa figura con MP-45, versione 2.0 del Masterpiece di Bumblebee, ma rispetto ai canoni passati è sicuramente la migliore versione di Cliffjumper in circolazione, almeno finchè qualche altra casa produttrice non proporrà una valida alternativa.

Volutamente non confrontiamo PS-09A con MM-X (o MX-10) Toro della X-Transbots perchè lo riteniamo molto simile, nelle forme, a MP-21 e dunque la nostra comparazione ci porta a considerare PS-09A la versione più fedele al cartoon ad oggi in circolazione. Riprova ne è il backpack che per PS-09A è ridimensionato e ben proporzionato rispetto a quello di MP-21 e MM-X di XTransbot. Il difetto di sproporzione del busto e ben compensato dal ridimensionamento dello “zainetto”.

Altre pannellature invece “sporcano” la figura, ma sono tuttosommato gradevoli e ben amalgamate con la figura. Ci riferiamo ai solchi che sono determinati dal ribaltamento dei pannelli nella trasformazione, come ad esempio quelli degli avambracci, per quanto proprio la trasformazione degli avambracci è fatta bene ed è un’ottima soluzione. Come sempre a qualcosa bisogna rinunciare. 

La trasformazione è abbastanza fluida e intuitiva, ma non proprio semplice. Siamo ad un livello di difficoltà medio. Come sempre, quanto più si alza il livello di precisione delle forme robot e alt-mode, tanto più la trasformazione diventa complicata e ricca di giochi di pannellature che ruotano, collassano e si compattano.

Un miglioramento che abbiamo notato è il meccanismo di trasformazione delle gambe che collassano quando si passa dalla modalità robot a quella veicolo. Nella precedente versione, la PS-09, infatti, con il passare del tempo, il meccanismo si allentava dopo ripetute trasformazioni cosicchè le gambe tendevano a collassare su se stesse in modalità robot, dunque risultavano gambre “cedenti” che non mantenevano la trasformazione. Con la versione “cartoon accurate” PS-09A è stato introdotto un sistema di blocco che risolve il problema. Una levetta posizionata all’altezza di ciascun ginocchio blocca il movimento di scorrimento della gamba in maniera definitiva.   

La qualità dei materiali è più che buona: busto, parte delle braccia e delle gambe sono in die-cast. Tutto il resto è in plastica, ma di buona qualità.

La posabilità è più che buona. La testa può ruotare a 360 gradi e può muoversi in su e in giù grazie ad una doppia cerniera che serve in realtà in fase di trasformazione, ma che torna utile quando lo si deve mettere in posa. Tuttavia la testa non può eseguire movimenti di inclinazione laterale. Le braccia e le gambe sono molto articolate e consentono di fare tutti i principali movimenti. Le braccia ruotano di 360 gradi all’altezza dell’omero. I polsi ruotano a 360 gradi e le mani sono divise in due sezioni, indice separato dalle altre dita e solo il pollice è fisso. Le gambre consentono un’apertura di 180 gradi alla Jean Claude Van Damme, mentre si nota una limitazione nel movimento dei piedi, ma anche qui c’è un “gioco” sufficiente a far assumere alla figura diverse pose audaci.

ParametroPunteggio
Estetica8
Materiale8
Verniciatura7
Posabilità7
Accessori8
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione8
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,44