MP-12+ – Lambor (a.k.a. Sideswipe)

MP-12+ – Lambor (a.k.a. Sideswipe)

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-12+
Personaggio cartoonSideswipe
Data prima edizione24/11/2017
Altezza16 cm
Peso136 g
MaterialiPlastica ABS

Takara-Tomy MP-12+ è la versione “cartoon accurate” del Masterpiece ufficiale MP-12 rappresentativo del personaggio Transformers della “generation one”, Sideswipe.

Per chi ancora non lo sapesse o non l’avesse dimenticato, spieghiamo subito che Sideswipe è il nome americano del personaggio anime, così come nel doppiaggio Italiano storico il suo nome era Freccia, mentre il nome riportato sulla confezione di questo Masterpiece è quello del doppiaggio originale giapponese Lambor. La scelta del nome sulla confezione non è casuale per la casa produttrice Takara-Tomy, viste le sue origini nipponiche, ma soprattutto diventa doverosa quando si ha a che fare con un Masterpiece originale prodotto dall’azienda co-fondatrice del marchio transformers insieme e alla statunitense Hasbro. Solitamente il nome americano e quello nipponico dei personaggi transformers coincidono, ma non sono rare le eccezioni come nel caso di Sideswipe/Lambor. In generale, tutti i transformers ufficiali di casa Takara-Tomy prendono il nome giapponese della serie animata, al contrario di Hasbro che invece fa riferimento al nome statunitense dello stesso personaggio. Qui su RobotsInIncognito preferiamo fare riferimento ai nomi americani perchè sono più conosciuti.

L’uscita della versione sotto la nostra lente di ingrandimento, MP-12+, risale a novembre del 2017, mentre la prima edizione risale ad ottobre 2012, dunque questa versione re-color leggermente rivisitata esce a ben cinque anni di distanza dalla prima versione e viene qui recensita sul finire del 2022, a distanza quindi di 10 anni dalla prima versione e 5 anni dalla versione re-color. È dunque un’occasione insolita per valutare in una sola recensione due versioni Masterpiece dello stesso soggetto anime a distanza di così tanti anni.

Inoltre, fare una recensione a distanza di anni dalla prima uscita può essere un buon esercizio ad una critica più fredda e distaccata del prodotto, volta a valutare la longevità di talune soluzioni stilistiche e ingegneristiche adottate. MP-12+ in questa circostanza sarà il nostro esercizio critico.

MP-12+ non è un semplice recolor del precedente masterpiece MP-12, ma presenta alcune note di restyling. Partendo dalla modalità auto, infatti, se si mettono a confronto le due versioni, si nota subito che nella nuova versione i finestrini sono blu e oscurati e non più neri, mentre le ruote sono grigie invece che nere. I finestrini sono favolosi e aggiungono un tocco di colore in più allo schema, anche se in questa versione sono più trasparenti di quelli neri e lasciano intravedere la parte bianca delle gambe del robot, mentre le ruote grigie sono un pò inusuali per un veicolo del calibro di una Lamborghini, ma perchè no, anche le ruote nel complesso danno un tocco di originalità che non guasta. Un altro cambiamento è la sezione posteriore dell’auto, quella dove sono posizionati i fanali, per intenderci: è completamente nera ed è stata così pensata per migliorare l’accuratezza al cartoon della modalità robot perchè permette una colorazione ininterrotta su stinchi e caviglie quindi è un buon compromesso. Il logo Autobot sul cofano è significativamente più grande di quanto non fosse in precedenza, un effetto utilizzato principalmente a vantaggio della modalità robot. Le sezioni tra i finestrini laterali sono state dipinte di rosso, rispetto al nero della versione precedente. Nel complesso si è ottenuto così un alt-mode meno fedele al mondo reale, ma sicuramente più vicino al cartoon.

La verniciatura è davvero notevole, di un rosso lucido molto uniforme e brillante che fornisce al veicolo un aspetto davvero piacevole, grintoso e di classe al tempo stesso.

La trasformazione in modalità robot è invariata rispetto alla versione MP-12, ma si nota una costruzione più solida del prodotto stesso, facendoci giungere alla conclusione che in MP-12+ sia stata migliorata la qualità.

In modalità robot la combinazione dei colori è fenomenale. Il rosso vibrante con i riflessi bianchi e le parti nere è davvero notevole. Inoltre le ruote grigie spiccano di più in questa modalità. È un look forte che da nuova vita a questo modello ormai noto. Forse l’unica grande pecca che non è poi una novità per i masterpiece della Takara-Tomy sono i segni di sprua che ogni tanto spuntano in qualche punto del robot. In questo Takara-Tomy dovrebbe forse migliorare la qualità in generale dei propri prodotti.

Anche il lanciarazzi a spalla e il fucile laser  hanno entrambi una nuova verniciatura e hanno un bell’aspetto, e questa volta il fucile riesce a stare decentemente nell’impugnatura del robot, ma occhio a non stringerla troppo!

Ad ogni modo, in modalità robot, la differenza più evidente è il volto. Il volto della MP-12+ è notevolmente più definito e meglio dipinto rispetto a quello della MP-12 e il bianco sporco ha un aspetto decisamente migliore rispetto al precedente argento.

Per lo stampo del volto è stato riutilizzato quello di MP-14, Red Alert, ma l’aspetto è decisamente migliore perchè è stato utilizzato lo stesso escamotage del volto di MP-14C Clampdown ed il volto è stato posizionato leggermente più in avanti rispetto a MP-12, in modo tale da metterlo di più in evidenza.

MP-12+ viene fornito con i seguenti accessori:

  • Un manuale delle istruzioni
  • Una carta biografica da collezione
  • Un lanciamissili
  • Una pistola laser
  • tre set di martelli perforatori
  • Due set di martelli perforatori dall’originale MP-12
  • Un set di martelli perforatori grigi

Il set di martelli perforatori grigi è il set esclusivo Amazon riverniciato incluso per la prima volta nell’MP-14C Clampdown.

Qui però finiscono gli aspetti positivi e le differenze che caratterizzano questa versione Masterpiece cartoon accurate MP-12+ rispetto a quella “classica” MP-12. Come dicevamo all’inizio di questa recensione, siamo difronte ad un Masterpiece su cui iniziano a pesare gli anni e lo si vede dallo stampo dell’intero modello che presenta ancora una serie di imperfezioni dovute principalmente ai limiti della trasformazione. Ci riferiamo in particolare alla sezione posteriore del robot e ad una serie di vuoti evidenti che negli ultimi masterpiece sono stati coperti con adeguate pannellature che danno continuità e pulizia alle linee della scultura. Si pensi ad esempio a MP-47 Hound o alle versioni 2.0 dei seeker MP-52, MP-52+ ed MP-52+SW. Insomma per quanto MP-12+ mantenga ancora il suo fascino ed ancora oggi risulti essere la migliore versione Masterpiece di Sideswipe, presenta una serie di imperfezioni che non ne possono fare la versione definitiva e come tale auspichiamo che in un futuro neanche tanto lontano possa essere migliorato.

Immaginiamo che i miglioramenti necessari porteranno ad una trasformazione un pò più articolata di quella attuale che tutto sommato potremmo definire semplice, ma questa scelta sarà con molta probabilità il compromesso da dover accettare per avere un masterpiece di Sideswipe dalle linee più pilite e “moderne”.

Ad ogni modo, l’attuale trasformazione è abbastanza rapida ed intuitiva e per questo divertente: non siamo difronte ad un rompicapo come spesso avviene per le trasformazioni delle serie masterpiece di X-Transbot o di altre case terze parti, ma c’è da dire che il robot e l’alt-mode sono due modelli ormai collaudati in termini di soluzioni adottabili.

Come posabilità il robot non è niente male, risulta abbastanza articolato con buoni movimenti di piedi e gambe che consentono di assumere la maggior parte delle pose. Le braccia sono un pò limitate nelle alzate lateriali, arrivano a formare un angolo retto con il busto, mentre la testa compie solo brevi escursioni verso l’alto e il basso, ma in compenso piò ruotare a 360 gradi. 

La qualità dei materiali è buona se si accetta il fatto che sia tutta plastica, come tra l’altro attestato dal suo misero peso di appena 136 grammi, ma non siamo fanatici del metallo e non ci scandalizziamo quando manca del tutto in un Transformer. La plastica è infatti il materiale più adatto a soppotare le “sollecitazioni” della trasformazione, evitando lo spiacevole inconveniente che la colorazione possa scheggiarsi e saltare, come invece può avvenire quando ci sono delle parti metalliche.

Il rapporto qualità/prezzo di questo Masterpiece, almeno per il suo prezzo di uscita dell’eopca, ci sembra più che buono. Un prezzo onesto, ben rapportato alla qualità del prodotto.

In conclusione questa versione MP-12+ è migliorata rispetto alla precedente MP-12, ma non parliamo di miglioramenti radicali e stravolgenti, quanto piuttosto di un restyling per renderlo più somigliante al cartone animato, senza discostarsi troppo dal concept precedente. Non si tratta di un “aggiornamento essenziale”. Si potrebbe tranquillamente soprassedere su aspetti come le caviglie nere o le ruote grigie, mentre le modifiche che rendono questa versione “Plus” degna di nota sono la finitura generale della verniciatura, le giunture notevolmente migliorate e più strette e il volto. Si tratta insomma di piccoli accorgimenti che non creano un divario così drammatico tra questa versione e quella precedente, ma sono comunque miglioramenti apprezzabili per i quali vale la pena avere questa versione piuttosto che la precedente. 

Per questo motivo, se possedete già Masterpiece MP-12 e ne siete soddisfatti, non c’è alcun motivo di spendere altri soldi per acquistare questa versione recolor, ma se non avete ancora un Masterpiece di Sideswipe e dovete scegliere una versione piuttosto che l’altra, allora la scelta migliore ricadrebbe senza ombra di dubbio sul MP-12+, ma si tratta pur sempre di una scelta basata sul gusto soggettivo e sulla vostra scuola di pensiero in merito ai transformers, laddove preferite la vicinanza al cartone animato, piuttosto che un soggetto con dettagli e aspetti più verosimili o vicini al giocattolo degli anni 80.

Una terza opzione sarebbe quella di aspettare una versione 2.0 del Masterpiece ufficiale o un prodotto altrettanto aggiornato ma di altra casa produttrice. 

ParametroPunteggio
Estetica8
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità7
Accessori6
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon7
Confezione7
Qualità/Prezzo8
Sintetico7,11
MP-27 – Ironhide

MP-27 – Ironhide

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-27
Personaggio cartoonIronhide
Data prima edizione30/01/2016
Altezza21 cm
Peso221 g
MaterialiPlastica ABS

Finalmente un Masteripece degno del personaggio anime di Ironhide! MP-27 è uno dei migliori Masterpiece ufficiali in circolazione, ancora oggi, a distanza di più di 6 anni dalla sua uscita (siamo a recensirlo nel 2022), ma occorre avere tra le mani questo giocattolo per poterlo apprezzare fino in fondo, in tutta la sua bellezza e qualità. Il suo alt-mode infatti non è accattivante come può esserlo un TIR, un’auto sportiva, un fuoristrada o un jet interstellare; si tratta di un semplice minivan. Tantomeno Ironhide, nella serie animata, per quanto fosse uno dei personaggi protagonisti delle prime due stagioni, non è poi così carismatico come altri suoi compagni circuitati (o almeno non lo è sempre stato) e dunque non gli si presta la dovuta attenzione. Soprattutto, non ci si aspetta che in versione robot giocattolo sia una figura così ben fatta, alta e piazzata.

Eppure è evidente sin dal cartoon che la stazza del personaggio è al di sopra della media degli altri autobot e nei primi episodi si presenta come uno tosto, ben disposto allo scontro con il nemico, specie in un confronto corpo a corpo, tuttavia la sua figura va via via scemando nel corso della serie TV degli anni ottanta, fino a scomparire del tutto nelle stagioni successive, con la sua morte nel lungometraggio del 1986 “Transformers: The Movie”. Così, se non sei uno di quei collezionisti sfegatati che vuole collezionarli tutti e anzi hai bisogno di fare una selezione, potrebbe essere che decidi di scartarlo, commettendo ovviamente un grosso errore. Questo perchè nella versione Masterpiece sono rispettate le proporzioni oltre che le fattezze e il robot si colloca per dimensioni vicino ad un Soundwave o uno Starscream, di poco più piccolo e si resta anzi meravigliati di come, da un veicolo così piccolo come un minivan, si riesca a tirare fuori un robot di tali dimensioni. I miracoli dell’ingegneria! Ma MP-27 non è soltato questo, le dimensioni per l’appunto, ma tutto nel suo insieme, un robottone nobile, consistente, accattivante, che non ha nulla da invidiare ad altri transformers più blasonati: un Masterpiece di tutto rispetto!

Il Transformers Masterpiece MP-27 Ironhide di Takara-Tomy è alto circa 21 cm in modalità robot, pesa circa 221 grammi, è altamente articolato e si trasforma da Robot in Minivan Nissan Cherry Vanette.

La sua modalità robot è a dir poco spettacolare. Come molti altri, eravamo scettici riguardo ai pannelli laterali sui fianchi e alle gomme che formano il sedere del robot, ma una volta avuto tra le mani, ci siamo resi conto che questi elementi sono rapidamente scomparsi dalla nostra lista di priorità, non costituivano più elementi di disturbo perché nel complesso il robot è davvero molto bello, armonioso ed accattivante. Tuttavia c’è da ammettere che quei pannelli e quelle ruote così posizionati non conferiscono alla figura il punteggio pieno in termini di corrispondenza al personaggio del cartoon.

Altri elementi che si discostano dal personaggio anime sono i fanalini e il paraurti anteriori che restano visibili nella forma robot, mentre nel cartone animato non sono presenti. Anche questi elementi, seppur presenti, non danno poi così tanto fastidio e anzi non li noterete affatto.

Ad ogni modo, se si escludono quei pannelli laterali sui fianchi, quelle ruote sul fondoschiena, i fanalini e il paraurti anteriori, il look del robot è molto pulito, proprio come quello dei personaggi della G1, con linee semplici, senza sofisticazioni nelle pannellature, sia sulla parte frontale che posteriore. Lo sculpt della testa è sorprendentemente somigliante a quello del personaggio Irnohide della serie cartoon. Tutta la figura grida IRONHIDE!

Soprattutto questo Masterpiece è una rivincita se paragonato al vecchio giocattolo del 1984 che lasciava molto delusi e interdetti noi bambini degli anni ottanta, in quanto non assomigliava affatto al personaggio della serie animata, soprattutto per la testa e il volto che erano rappresentati con un adesivo incollato su una piastra posizionata dietro il parabrezza del minivan ed erano dunque visibili dietro il busto del robot. Quindi, quando questa figura è arrivata sul mercato in versione Masterpiece, è stata una vera rivincita.

La modalità veicolo è perfetta, ben dettagliata e ben proporzionata rispetto agli altri veicoli Masterpiece, dipinta di un bel rosso intenso, lucido, come quello del cartone animato.

La vernice lucida che caratterizza il veicolo si estende anche alla modalità robot e i dettagli sono perfetti, senza sbavature o segni di sprua. 

La trasformazione è nel complesso abbastanza semplice, scorrevole ed intuitiva; solo alcuni passaggi risultano un pò più laboriosi, busto e spalle per l’esattezza, ma comunque nulla di complicato come abbiamo visto in Masterpiece più recenti.

Come articolazioni, forse l’unico limite è dato ancora una volta dai pannelli sui fianchi che non consentono una divaricazione laterale delle gambe alla Jean-Claude Van Damme, ma per il resto i movimenti delle braccia, delle gambe e dei piedi sono pressocchè completi e potete fargli assumere tutte le pose che volete.

Una sola nota di avvertimento è che i pollici sono un po’ sottili e le armi hanno uno spazio molto ridotto per l’impugnatura delle armi quindi si corre il rischio di rompere il pollice durante l’inserimento a la rimozione delle armi dalle mani. Siate delicati nell’operare!

Tanti gli accessori, cosa non del tutto usuale per un trasfomer. Non solo questa figura è incredibilmente dettagliata, ma viene fornita con una vasta gamma di accessori, quali.

  • Un manuale delle istruzioni
  • Una carta BIO
  • Due pistole laser
  • Una pistola laser statica
  • Un lanciamissili
  • Un missile
  • Due mani alternative
  • Quattro ugelli
  • Un Sonodar da polso
  • Una lastra per il petto
  • Un Jetpack
  • Due effetti fiamma per il jatpack
  • Due volti alternativi
  • Una slitta da battaglia che raccoglie tutti gli accessori

Alla luce di tutte le caratteristiche positive sopra esposte e dei pochi difetti riscontrati, possiamo dire che il rapporto qualità/prezzo è un ulteriore punto a favore, specie perchè il prezzo di lancio era davvero competitivo per un Masterpiece ufficiale.

Concludiamo dunque questa recensione ribadendo il concetto che questa figura è fantastica. Non a caso viene riportata accanto alle versioni Masterpiece ufficiali 3.0, quasi a dire che questa versione rispetto ad altre non ha bisogno di rivisitazioni, che al momento è perfetta così com’è.

Se volete una versione Masterpiece di Ironhide, questo Takara-Tomy è quello che fa per voi!

ParametroPunteggio
Estetica9
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità8
Accessori8
Trasformazione8
Corrispondenza cartoon7
Confezione7
Qualità/Prezzo8
Sintetico7,66
Ironhide – giocattollo vintage anni ’80:
MP-21 – Bumble (a.k.a. Bumblebee)

MP-21 – Bumble (a.k.a. Bumblebee)

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-21 – Bumble
Personaggio cartoonBumblebee
Data prima edizione29/11/2014
Altezza12 cm
Peso64 g
MaterialiPlastica ABS

MP-21 Bumble è la versione Masterpiece ufficiale del Transformer Autobot Bumblebee di casa Takara-Tomy e, come già spiegato in occasione di altre recensioni dei prodotti Masterpiece di Takara-Tomy, il nome è quello originale nipponico del soggetto anime, essendo Takara-Tomy un’azienda giapponese. Tutti i transformers ufficiali di casa Takara-Tomy sono battezzati con il nome giapponese del soggetto anime.

Precisiamo subito che alla data in cui viene pubblicata questa recensione è già in commercio la nuova versione 2.0 di Bumblebee in scala Masteripece, MP-45, molto somigliante al soggetto anime della Generation One, più di quanto non lo sia questo MP-21 che ci apprestiamo a recensire.
Ciò implica che il nostro giudizio su questo Masterpiece è inevitabilmente influenzato dall’esistenza sul mercato della sua nuova versione, forse migliorativa, ma non del tutto sostitutiva di questa vecchia versione, secondo il nostro modesto parere.

Se dovessimo infatti basare il nostro giudizio esclusivamente sul livello di somiglianza della figura al soggetto anime, allora MP-45 vincerebbe a man bassa su MP-21, ma finiremo col non considerare taluni particolari che ancora oggi rendono appetibile MP-21, nonostante tra i due prodotti passino circa 5 anni (2014 MP-21, 2019 MP-45) in cui la linea Masterpiece ha subito delle grosse evoluzioni, dall’accuratezza dei particolari all’uso di tecnologia in grado di garantire trasformazioni sempre più performanti nel passaggio da robot ad alt-mode e viceversa.

Dunque il concept di MP-21 è “vecchio stile”, ovvero con dettagli realistici e forme che tendono ad avvicinarsi più agli oggetti reali che non ai soggetti del cartoon e questo è evidente soprattutto nella modalità auto dove Takara tende a riprodurre fedelmente il vecchio modello Type1 della Wolksvagen altrimenti noto come il Maggiolino. Takara paga anche la licenza per sfruttare il modellino. La forma dell’auto non è quella sproporzionata (schiacciata e goffa) che si vede nel cartoon e che MP-45 riprende, ma è quella con le proporzioni reali come un vero e proprio modellino in scala. I dettagli realistici sono ulteriormente rimarcati dalla presenza della ruota di scorta e degli specchietti retrovisori laterali da assamblare, tra gli accessori messi in dotazione.

Il realismo di cui è intriso questo Masterpiece, così come lo è nello stesso MP-10 di Optimus Prime, sia ben chiaro, non costituisce un handicap ma piuttosto, lo ribadiamo, un diverso modo di concepire il giocattolo da collezione. Non dimentichiamoci che i Transformers, come linea di giocattoli, nascono prima del Cartoon o dei fumetti Marvel e addirittura il cartoon è un modo per vendere la linea di giocattoli nata dalla collaborazione tra la nipponica Takara e la statunitense Hasbro. Sin dall’inizio il giocattolo è stato caratterizzato da particolari realistici che nell’anime sono spesso omessi. Nasce quindi il dilemma se sia più corretta la “filosofia” della cura del dettaglio realistico o quella della somiglianza la cartoon. Sicuramente entrambe hanno il loro fascino e le loro motivazioni e molto dipende anche da come ognuno di noi interpreta il mondo dei transformers.

Secondo la visione di noi di Robots-In Incognito i transformers muovono i loro passi dalla realtà, “imitando” oggetti che esistono nella realtà, per questo i dettagli realistici hanno il loro significato e la loro importanza e non sono del tutto da mettere in secondo piano, rispetto quanto rappresentato nei cartoon. Infondo lo stesso Michael Bay ha dovuto “rivisitare” i Transformers per renderli più verosimili sul grande schermo, nel nuovo millennio, accanto a soggetti, attori, in carne e ossa. Certo il risultato è stato un pò un disastro, con robot mostruosi e irriconoscibili rispetto ai beniamini degli anni ’80; si poteva fare sicuramente di meglio, ma questa è un’altra storia.

La storia che ora stiamo narrando è quella del nostro bel MP-21, piccolino, misura appena 12 centimetri, ma simpatico, sfizioso, esteticamente bello e accattivante sia in modalità auto, che in modalità robot. Un robot che comunque nella scultura del viso e della testa richiama abbastanza fedelmente il Bumblenbee dei cartoni animati, un pò meno nelle forme del corpo che risulta un pò più goffo di quanto non lo sia nel cartone animato.

Il Bumblebee della serie tv degli anni ’80 è un piccoletto dalle linee un pò più slanciate, più atletico nonostante le sue dimensioni ridotte. I piedi, per quanto simili a delle enormi babbucce, nell’anime sono più proporzionati con il resto del corpo. Eppure, nonostante questi apparenti difetti, nel complesso il robot risulta simpatico, bello, una bomboniera da mettere nella propria collezione. Esteticamente meriterebbe un dieci (10) se non fosse per alcuni dettagli poco curati come l’assenza di panel negli avambracci, a copertura di evidenti buchi laddove rientrano le mani quando lo si trasforma in auto, e nella parte interna dei piedi, laddove lo sportello ripiegato non copre totalmente il piede. Questi difetti non sono il massimo per un giocattolo che si prefigge di essere un pezzo da collezione, ma non temete, MP-45 non ha del tutto risolto il problema ed anzi con i piedi ha ottenuto un risultato peggiore di quello che si vede in MP-21. Altri difetti estetici sono le viti che si notano nella parte posteriore del robot, specie quella della testa e il back-pack importate in cui si raccoglie il tettuccio dell’auto fino alla ruota di scorta. Le linee frontali invece scorrono abbastanza piacevolmente, pulite, semplici.

La trasformazione è molto semplice e per questo sfiziosa e simpatica da eseguire. 

Le articolazioni sono molte e consentono una posabilità più che buona. Ruotano le spalle all’altezza dell’omero, le braccia si piegano oltre i 90 gradi all’altezza dei gomiti. Lo stesso dicasi per le gambe all’altezza dell’anca e delle ginocchia. Il busto ruota di 360 gradi. La testa presenta una buona snodatura che consente oltre che movimenti circolari in orizzontale, anche movimenti in su e in giù.

Il materiale utilizzato è principalmente plastica ad eccezione del busto che presenta un pò di diecast, ma nulla di trascendentale. Infondo il peso complessivo è di appena 64 grammi.

La colorazione è più che buona, con una tonalità di giallo che si avvicina a quella del cartoon. Non si notano segni di sprua come spesso accade con i prodotti Takara-Tomy.

La confezione è piccola e compatta, quindi molto apprezzata per chi ha problemi di spazio in casa. Il pacchetto contiene, oltre alla figira del robot anche i seguenti accessori:

  • Un manuale delle istruzioni;
  • una carta BIO;
  • un blaster;
  • due specchietti laterali;
  • una figura Spike Witwicky con Exosuit;
  • un coperchio della ruota di scorta;
  • due volti alternativi (uno sorridente ed uno serio).

In conclusione questo Masterpiece non è da scartare e non ha nulla da invidiare alla nuova versione aggiornata 2.0, specie se si considera il prezzo e la circostanza che al momento le case produttrici “terze parti” usano ancora come modello di riferimento MP-21, come ad esempio Xtransbot. Dato che MP-21 ed MP-45 rispecchiano due diversi modi di interpretare i transformers, nel caso di Bumblebee consiglieremmo quasi di averli entrambi o al massimo di avere MP-21 ed aspettare un una versione cartoon migliore di MP-45.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura8
Posabilità6
Accessori7
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon6
Confezione7
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,88

MP-39 – Sunstreaker

MP-39 – Sunstreaker

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-39
Personaggio cartoonSunstreaker
Data prima edizione22/12/2017
Altezza16 cm
Peso160 g
MaterialiPlastica ABS

MP-39 è la versione Masterpiece ufficiale del Transformer G1 Sunstreaker. Insieme ad MP-36 (Grapple) ed MP-36 (Megatron), MP-39 rappresenta forse il Masterpiece di svolta di casa Takara-Tomy con cui è stato definito un nuovo standard qualitativo di riferimento della serie Masterpiece, con pezzi più vicini al cartone animato (cartoon accurate), con un’ingegneria della trasformazione un pò più complessa, ma in grado di restituire una forma robot con linee più pulite e, di conseguenza, con un prezzo al pubblico un pò più alto. A partire da queste uscite infatti, Takara-Tomy ha iniziato a produrre le versioni “plus” “cartoon accurate” dei Masterpiece usciti in precedenza, mentre tutte le uscite successive sono già in versione “cartoon accurate”.

Dopo tutto, sono passati più di cinque anni dall’uscita del suo fratello “gemello” MP-12 Lambor (o Sideswipe per chi come noi è lontano dal paese del “sol levante”) e in questi anni trascorsi sono cambiate molte cose nella linea. Anche i fan occasionali che non sanno che c’è un nuovo capo designer al timone della Takara-Tomy avranno sicuramente notato il cambiamento abbastanza evidente nell’estetica della linea Masterpiece che si sta manifestando da un bel po’ di tempo a questa parte. Il cambiamento è iniziato in modo sottile con figure come MP-27 Ironhide, ma si è decisamente accentuato con MP-33 Inferno e MP-35 Grapple, fino ad arrivare alla recente uscita di MP-36 Megatron, che per molti versi ha rappresentato il culmine di questo percorso. Se un tempo la linea Masterpiece era caratterizzata da una miscela sottile di estetica del design, particolari che richiamano alla realtà e riferimenti più o meno espliciti ai giocattoli vintage degli anni 80, ispirandosi in ugual misura a giocattoli e fumetti precedenti e al cartone animato G1, ora l’accuratezza al cartone animanto G1 è decisamente in primo piano nello stile visivo offerto e di fatto MP-39 è la consacrazione di questo nuovo stile.

MP-39 dimostra che quanto fatto con MP-36 non è stato un caso isolato. È evidente che queste due figure provengono dalla stessa casa di idee. Inoltre, non solo MP-39 è una vera e propria delizia per gli occhi, ma c’è anche un’incredibile quantità di valore ludico e di interazione che sono una goduria per i collezionisti, più che su qualsiasi altro veicolo alt-mode finora realizzato. I fari a scomparsa, le porte a scomparsa, il bagagliaio mobile e gli sportelli del motore sono una vera e propria delizia, tutti elementi che fanno capire immediatamente che qui c’è un grado di funzionalità elevato che acora una volta ammicca al mondo reale, mentre contestualmente si immerge nel mondo dell’animazione G1. Si realizza insomma con una performance migliore quello che già si tentava di fare con le versioni Masterpiece di un tempo: il giusto mix tra realtà e finzione. Anche se non ci sono dettagli realistici “visivi”, le funzionalità aggiunte riportano a quella sensazione di realtà e danno la percezione che si tratti di una modalità veicolo estremamente ben studiata, realistica, davvero impressionante.

Ma forse, uno degli elementi che più emozionano nella manipolazione di questo Masterpiece è, sempre nella modalità veicolo, la parte posteriore custom del motore che fuoriesce dal telaio che si ribalta a scomparsa per nascondere gli scarichi supplementari mentre i fari posteriori modificati si ripiegano ordinatamente, lasciando un aspetto pulito molto più tradizionale della Lamborghini Countach. Tutto ciò è ancora più emozionante se si pensa che questa trasformazione è a tutti gli effetti un passaggio della trasformazione stessa da modalità veicolo a robot e viceversa. 

ParametroPunteggio
Estetica9
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità9
Accessori8
Trasformazione8
Corrispondenza cartoon8
Confezione7
Qualità/Prezzo7
Sintetico7,88
MP-17+ – Prowl

MP-17+ – Prowl

ProduttoreTakara-Tomy
OggettoMP-17+
Personaggio cartoonProwl
Data prima edizione29/09/2018
Altezza17 cm
Peso144 g
MaterialiPlastica ABS

MP-17+ è la versione Masterpiece ufficiale di Prowl, prodotto dunque da TakaraTomy. In particolare, siamo difronte alla versione cartoon colored del Masterpiece MP-17, come indica il segno “+” con cui Takara è solita contrassegnare le edizioni con colorazione cartoon dei propri Masterpiece. In realtà siamo abbastanza certi del fatto che TakaraTomy abbia adottato questo escamotage della ri-colorazione per rispondere alle richieste del mercato ed in particolare dei collezionisti che sempre di più cercano un prodotto fedele al cartone animato. Così, se le prime versioni dei Masterpiece ufficiali si rifacevano al giocattolo degli anni ’80, i nuovi Masterpiece di casa Takara escono già in versione cartoon accurate e cartoon colored. Questo anche in risposta alla concorrenza delle case terze parti che spesso sono riuscite ad offrire ai collezionisti dei veri e propri capolavori cartoon accurate, tanto da spodestare (o almeno mettere in discussione) il primato della Takara nel settore dei Masterpiece. 

Come il personaggio che rappresenta, MP-17+ è l’autobot Prowl la cui trasformazione è una Nissan Fairlady 280Z-X in versione auto della polizia di colore prevalentemente bianco e nero.

In modalità robot, MP-17+ ci lascia molto conbattuti nel giudizio perchè nel complesso ci piace, anche molto ma, man mano che si scende nel dettaglio, ci sono taluni passaggi, particolari del robot, che non ci convincono fino in fondo e che anzi riteniamo senza mezzi termini brutti e antiestetici. Questo però è il problema che si presenta quando si recensisce un prodotto a distanza di tempo dalla sua uscita, anche di anni (ne sono passati 4 dalla sua prima uscita), in quanto il mercato si evolve e la qualità dei prodotti realizzati sale non soltanto in termini ingegneristici, con trasformazioni sempre più performanti, quanto anche in termini estetici, di pulizia delle linee. Così lo sguardo critico nei confronti del prodotto cambia, anche di molto e probabilmente, se lo avessimo recensito alla vigilia della sua uscita lo avremmo battezzato come il Masterpiece definitivo di Prowl. Ci piacerebbe davvero, perchè nel complesso è bello e accattivante, ma la verità è che oggi come oggi siamo sicuri che una azienda concorrente, se non anche la stessa Takara, lo rifarebbe meglio, con linee più pulite.  

Spieghiamo allora che tutta la parte superiore del robot, la scultura della testa e del volto, il busto, le gambe fino alle ginocchia, sono ben fatti e nel complesso il risultato finale è apprezzabile avendolo difronte. Peccato però che dalle ginocchia in giù, il disegno non è più così lineare, si percepiscono dei vuoti, un disordine delle linee sempre più crescente, specie quelle dei piedi. A tratti ci riporta alla mente un robot Frankestein come nell’episodio 1 della seconda stagione “Autobot Spike” (episodio 17 secondo la G1 cartoon continuity).
Se poi ci soffermiamo a guardarlo dal lato posteriore diciamo che il lavoro non è dei migliori e le gambe in particolare, dalle ginocchia in giù sono uno sfacielo, un colabrondo. Troppi buchi, nelle gambe, troppi gli spazi aperti e qui si nota che il concept del robot è ormai datatato, ancora molto vicino al concept dei giocattoli degli anni ’80, meno ai nuovi action figure in scala, curati anche nella parte posteriore. Tra la parte anteriore e quella posteriore del Robot c’è un abisso, come se avessimo a che fare con due diversi robot. Insomma, per quanto nel complesso è molto apprezzabile la somiglianza con il soggetto della serie animata tutte queste imperfezioni non contribuiscono a farne la versione Masterpiece definitiva. A parere nostro, andavano pensate delle pannellature a copertura degli spazi aperti, a livello di polpacci e piedi. Soprattutto andrebbe rivisto il concept dei piedi affinchè dia più stabilità alla figura che così com’è da la sensazione che sia in bilico su delle protesi.

In qualità di action figure, per quanto il prodotto offri una buona posabilità, i movimenti delle articolazioni sono in qualche modo limitati dal disegno adottato: più le pose sono articolate, più si evidenziano gli spazi vuoti, specie all’altezza delle ginocchia.

Un ulteriore elemento a supporto della tesi che la figura sia basata su un vecchio concept consiste nel fatto stesso che si tratta di un “recolor” del masterpiece MP-17, realizzato appositamente nel tentativo di presentare una versione cartoon dello stesso, come se la semplice colorazione possa essere sufficiente a rendere la figura simile al cartoon. Certo, la forma delle gambe richiama i vetri del lunotto posteriore della Nissan, ma oggi come oggi, con la tecnologia a disposizione e il livello di ingegnerizzazione raggiunto, si possono realizzare delle gambe con una scultura migliore, senza qegli orrendi vuoti che letteralmente si lasciano alle spalle.

Basti anche pensare che in modelli successivi, come ad esempio MP-39, Sunstreaker, è notevolmente cresciuta e migliorata l’attezione ai dettagli, anche delle parti più nascoste, come ad esempio quelle posteriori, ottenendo risultati decisamente migliori dal punto di vista della somiglianza al cartoon. Ed infatti ad oggi non esiste una versione “recolor” di MP-39 pensata nell’ottica di ottenere una versione cartoon dello stesso, perché MP-39 è già la sua versione cartoon. Per non parlare della versione 2.0 di MP-45, Bumblebee. Qui il concept è stato starvolto notevolmente, a partire dalla trasformazione, per ottenere una figura più snella, meno goffa, più vicina al soggetto del cartoon. Ma per il Masterpiece 2.0 di Bumblebee si rimanda ai relativi articoli, per ulteriori dettagli. Citiamo in ultimo il masterpiece MP-47, Hound, successivo alla versione 2.0 di Bumblebee, anche in questo caso con un concept del tutto nuovo, completamente proteso ad ottenere un risultatto di una figura somigliante al soggetto anime. Anche per MP-47 non esiste una versione “cartoon accurate”, perché lo è già.

ParametroPunteggio
Estetica7
Materiale7
Verniciatura7
Posabilità6
Accessori6
Trasformazione7
Corrispondenza cartoon6
Confezione7
Qualità/Prezzo8
Sintetico6,77

La classifica dei Third Party

Vi proponiamo la nostra classifica dei principali produttori di transfomers della serie Masterpiece Terze Parti (non ufficiali, ndr).

La classifica si basa su una serie di parametri e considerazioni quali:

  • Livello di accuratezza rispetto alla serie animata
  • Qualità dei materiali utilizzati (questo parametro non è tarato solo sulla quantità di materiale “diecast” presente, quanto piùttosto sulla qualità in generale dei materiali. Non si reputa il diecast l’unico materiale in grado di determinare la qualità del prodotto)
  • Ingegneria della trasformazioni (questo parametro è inversamente proporzionale al livello di difficoltà della trasformazione e quanto questa possa mettere a rischio l’integrità del prodotto)
  • Il numero di soggetti realizati (maggiore è il numero dei soggetti realizzati e apprezzati, più il produttore risulterà alto nella classifica. Questo implica che produttori con pochi pezzi all’attivo, per quanto ben realizzati difficilmente saranno ai piani alti della classifica)

La classifica è aggiornata al 09/03/2022

ProduttorePosizione Classifica
Fans Toys (Robot Paradise)1
MasterMind Creation (MMC)2
Xtransbots3
MakeToys4
Transform Element5
Deformation6
Generation Toy7
Bad Cube8
Unique Toys9
Toy World10
Zeta Toys11
Giga Power12
DX913